L’indifferenza
Giuseppe Lembo
Oggi, l’indifferenza, prevale su tutto. Il riferimento ad una crescente ed indiscussa indifferenza umana, per tutto e per tutti, è dato, soprattutto, dal potere, dai sistemi di valori e dal costume; si ritengono, anche se precari e senza forte radicamento, assolutamente definitivi. Il presente che sa di assoluta precarietà, viene sempre più considerato eterno e quindi come qualcosa che non può assolutamente cambiare. Ci si va facilmente convincendo che il mondo in cui viviamo è assolutamente eterno e quindi immodificabile. Non è così. Nel pantareo cosmico tutto è mutevole ed in fretta. Tutto cambia; a non cambiare è spesso la sola convinzione di una condizione che sa di eterno. Spesso a plasmare gli uomini e le menti sono le false propagande, il frutto di soggioganti strumenti economici, mediatici e culturali. Purtroppo, il popolo-plebe, sempre più ovunque, si lascia abbagliare da una situazione fatta più di apparenza che di concretezza; così abbagliato, non riesce a preservarsi ed a preservare quell’intelligenza critica capace di respingere le false tentazioni e le false promesse, belati del gregge contrabbandati per ruggiti da leoni. Tutto ciò che viene spacciato come immutabile e definitivo, è di fatto già morto. Purtroppo, sono in tanti a credere in una mutazione antropologica tale da aver creato un nuovo tipo di uomo; un uomo dalle caratteristiche per niente positive, in quanto non-cittadino, ma sempre più suddito. Siamo di fronte ad una grave involuzione morale; ad una crisi umana e di valori che farà correre all’uomo della Terra, situazioni di forti pericoli, non facilmente risolvibili per una vita equilibrata e giusta.
Scritto molto interessante ma oscuro, almeno per me. Riferendoci alla società italiana, l’interazione umana degli anni ’50e ’60 è stata sostituita da un modello improntato alla “privacy” più impenetrabile (fino ai quadri non esposti”in chiaro” nelle scuole) e a una indifferenza nella comunicazione diretta. La comunicazione virtuale invece dilaga. Questa la fenomenologia: la sua analisi e/o un tentativo di spiegare queste dinamiche non credo si possa confinare nelle poche righe del suo ottimo articolo.
Con stima e cordialità
Roller
senza Cristo dove vai?
per il commentatore Paolo:
la sua èuna testimonianza di fede o una argomentazione? è una battuta di ciellino o di papaboy? Non ci è dato capire: “cosa ha voluto determinare”?
Senza la figura di Cristo vanno tranquillamente e meno indifferenti di noi occidentali altre parti di umanità. Personalmente trovo la figura di Cristo la più antitetica (per morale e insegnamenti) alla chiesa romana ieri e oggi. A me non dispiace questa figura con una marcia in più rispetto a un Confucio (altrettanto Maestro e saggio). Ma che c… c’entra con l’indifferenza? O forse lei è tanto fine da averci posto il sillogismo: “Cristo ha predicato l’amore; l’indifferenza è l’opposto dell’amore, quindi senza Cristo non si vince l’indifferenza”. Umh, mi sembra un po’ tirata ….
L’indifferenza in effetti è l’opposto dell’amore (non dell’odio) per cui l’unico amore lo abbiamo (a torto) per noi stessi. E’ indubbiamente un male del mondo occidentale che sprec.a energia e ha la pancia sempre piena.
Ancora la mia stima e il mio apprezzamento al Dr. Lembo sperando di rileggerlo in un approfondimento del tema di riflessione che ci ha proposto.
Roller