Unione Sportiva Angri 1927: futuro calcistico
“Il futuro dell’Angri non può essere rappresentato solamente da Antonio Liguori ma occorre attivare un’azione in grado di coinvolgere altri imprenditori intorno al progetto grigiorosso!”. Il direttore sportivo, Alberto Monetta è poco prolisso quando si parla del futuro del calcio ad Angri. “Una stagione calcistica non può essere improvvisata e per pianificare il futuro bisogna mettere insieme varie anime perché Liguori ha già fatto tanto per il calcio angrese e pur dimostrando di aver passione non può da solo sobborcarsi l’onere di affrontare un impegno economico rilevante in vista della prossima stagione.” L’imprenditore salernitano, che ha traghettato la società dopo la scomparsa di Giovanni Orlando, è intenzionato a restare in società ma serve l’impegno anche dell’imprenditoria locale. “Fare calcio ad Angri è davvero difficile – spiega Monetta – perché ci sono minoranze che contestano ogni azione solo perché animati da semplice spirito di contraddizione, per fortuna, però, nei momenti cruciali abbiamo avuto dalla nostra parte il cuore pulsante della città, quella parte di tifoseria che pur criticandoci quando i risultati non arrivavano è stata sempre al fianco della squadra”. Il diesse riprende il sogno del compianto presidente Orlando che avrebbe voluto presentare domanda di ripescaggio per portare l’Angri in Seconda Divisione. “Il patron Orlando ci aveva confidato questa volontà e credo che la piazza angrese abbia tutte le credenziali per aspirare ad un campionato importante come la vecchia C2, i costi di gestione tra una squadra di vertice in serie D e una di media classifica nella Seconda Divisione differiscono di poco”. Monetta, tuttavia, non vuole creare facili aspettative nella tifoseria. “Angri ha un pubblico di un’altra categoria e sono certo che risponderebbe alla grande in termini di calore e supporto economico attraverso abbonamenti e presenze allo stadio, però, bisogna essere realisti e confrontarsi con la situazione attuale, ad Angri non ci sono, al momento, imprenditori disposti ad investire. Un vero peccato perché una società seria e con i conti in regola, come quella doriana, non avrebbe alcun problema ad essere ammessa in Seconda Divisione”. La discussione si sposta sulle condizioni dello stadio “Novi” con il rettangolo di gioco che versa in condizioni al limite della praticabilità. “Il Novi dovrebbe essere il valore aggiunto dell’Angri – chiosa Monetta – invece nel corso del campionato ci ha penalizzato fortemente, mi auguro che il Sindaco possa provvedere in tempi celeri alla sistemazione del manto erboso e alla riqualificazione del terreno di gioco, altrimenti ogni discorso sul futuro societaria sarebbe fuori luogo”.