In nome della diversità!

di Rita Occidente Lupo

Ancora cortei…per diritti e diversità! Dopo la Capitale capitolina, che ha smosso perfino la solidarietà di lady Gaga, la pop star del momento, anche nelle altre capitali europee, come ormai da qualche anno, la marcia dei diritti umani. In migliaia a sfilare nella patria asburgica del valzer, per la sedicesima edizione del Gay pride. A Vienna, ‘Regenbogen Parade’, ‘Parata arcobaleno’,  con circa 100.000 partecipanti, per la marcia delle lesbiche, sotto l’iride, marcante il look. Toni forti, per incisivizzare i segni d’una protesta che continua ad imporsi tutt’altro che in modo silente. Per affermare  diritti umani, al di là del sesso! A Zagabria, analogo copione: circa 4000 al corteo, che tra tanti volti, non ha escluso frasi ingiuriose e lapalissiani segni di protesta in modo facinoroso. Ancora querelle, cortei, marce, per pretendere che la distinzione di genere, la sua identità, non venga non presa in considerazione, in tema di diritto di famiglia. O allorquando, si mettono a tappeto dinamiche inficianti la cellula familiare. Il nostro tempo, accattone di moralità, non d’asettico moralismo, affumicante incensate sagrestie, di canoniche diroccate, disseminate tra il verde, assetato di chiarezza, in nome d’un equilibrio sempre più precario, vacillante dagli alti scanni, agli ultimi assensi dei meno abbienti, colora le sue giornate con pride costantemente coartanti la piazza. Trampolini per supine accettazioni, in una corsa alla legalità. Per laconici assensi sui  minori! Infiacchite le maglie d’un sistema, che ancora farraginosamente, nelle sue spire, bombarda carenze strutturali con l’  affido, a nuclei senza referenti genitoriali etero o a coppie obese dalla sterilità! Gay pride e piazza…le piazze: quelle che rivendicano diritti disoccupazionali, crisi economiche, incertezze  generazionali! Diniego o assenso: anche le turnazioni referendarie, nel nostro Paese, vivono la loro stagione democratica! Forse, per certi diritti rivendicati dai pride, non sarebbe errato chiedere il verdetto alle urne!