Truffa e solidarietà
Solidarietà, beneficenza, sostegno economico all’indigenza ed alla ricerca. Tanti i motivi per raccogliere proventi e per scucire la generosità. Ma non sempre, il nobile gesto di privarsi economicamente non solo dei centesimi di troppo, centra l’obiettivo filantropico. Sempre più insistentemente, la cronaca rimanda casi di truffa e raggiri, paraventati da associazioni che in nome del no profit, bussano alle sensibilità. Proprio recentemente, l’ennesimo caso che tenta d’ arrestare anche i più propensi a donare. La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul divo delle fiction, tra cui ‘Vivere’, Edoardo Costa, accusato di essersi appropriato di circa 570.000€, devoluti per i bambini dei Paesi poveri dell’associazione da lui fondata. Una doviziosa inchiesta, nata nel 2008, avrebbe raccolto circa 650.000€, di cui solo 80.000 elargiti ai legittimi destinatari. Costa, che rischia il processo, è così indagato per truffa aggravata, appropriazione indebita, falso ideologico e materiale e uso di atto falso. Ora occorre attendere che la Giustizia completi il suo corso. E che il suo braccio possa operare chiarezza anche agli occhi di chi ha creduto che un contributo, anche se piccolo, può contribuire ad estinguere quell’arsura evangelica che, anche la samaritana evangelica, tenta di soddisfare, con una semplice ciotola d’acqua!