Cava de’ Tirreni: Angelo Spatuzzi, ennesimo premio alla carriera
L’artista che riesce a trarre dai materiali più duri, il pathos dei sentimenti. Angelo Spatuzzi, scultore del marmo e non solo, è stato premiato nel corso del Conconrso Internazionale “Arte e Cultura” dell’omonima Accademia, fondata e presieduta da Michelangelo Angrisani. Un riconoscimento che va ad aggiungersi ai numerosi consensi, che la critica contemporanea polarizza sulla capacità di saper trarre, anche dal freddo marmo di Carrara, la dolcezza dell’amore, il sorriso della femminilità, con una leggerezza composita, che lascia intatte le forme, riuscendo a carpire l’attenzione dei fruitori, per l’estrema semplicità. “Amo il mio lavoro, al quale mi dedico fin dall’adoelscenza- ha rivelato l’artista, presso la sua fucina ideativa, in Via G.Canale 29, a Cava de’ Tirreni.-La mia espressione scultorea, maturata anche attraverso lunghi anni all’estero: son stato a Zurigo per diverso tempo, prima di stabilizzarmi all’ombra dei portici metelliani”. Spatuzzi trasfonde il suo sentire nella materia con estrema naturalezza: con lui s’anima anche il travertino, che assume sembianze di fedeli quattrozampe o trova spazio la religiosità, in omaggio a San Pio da Pietrelcina. Tra bassorilievi e sculture da scrittoio, pannelli e statue ornamentali, un marmo che perde sempre ulteriormente la sua asprezza, per tramutarsi in banco d’attese e di emozioni. Con profondo rispetto, Spatuzzi s’avvicina anche a personaggi estrapolati dai ricordi giovanili, tratteggiandone i lineamenti con estrema identità. Spesso, partendo da un’illustrazione, la sua arte spazia tra sogno e fantasia, ricreando volti e lineamenti. Le sue opere, presenti in collezioni private anche al Nord del Paese, riescono a conquistare per l’immediatezza del sentire e per l’abilità nel rendere la scultura, immagine del tempo. il suo lavoro, con gli attrezzi del mestiere, fin dalle prime ore dell’alba, non senza il callo del mestiere! Ma per lui, nessuna pena, giacchè l’arte, è vita!