Eboli: Arma e Wwf denunciano privato per allevamento abusivo anatre e maltrattamento avifauna selvatica

 Continua senza sosta l’attività di prevenzione e repressione dei reati venatori e dell’illecita detenzione di avifauna selvatica da parte delle Guardie del WWF Italia – Nucleo Provinciale di Salerno. In questi giorni il Coordinamento Provinciale Guardie Giurate WWF, coordinato dal responsabile Albero Alfonso, hanno dato via ad una vasta operazione congiuntamente ai Carabinieri del Comando Stazione di Borgo Carillia comandati dal Maresciallo Capo Vincenzo Cardiello e coordinati a loro volta dal Capitano Alessandro Cisternino.  L’attività di controllo ha interessato un’azienda sita in agro del Comune di Eboli (Sa) gestita da S.T. anni 61 residente a Nocera (SA). I militari e gli agenti durante tale controllo hanno di fatto accertato l’esistenza di un allevamento di avifauna acquatica (risultato poi abusivo). Gravi le responsabilità accertate a carico d S.T. per la  detenzione di avifauna, in totale assenza di autorizzazioni (in violazione alla L.157/92) nonché per il reato di maltrattamento animal (L.189/2004). Gli agenti del WWF  nell’eseguire i controlli  delle anatre selvatiche detenute, con l’attenta consulenza del Dott. Ghiurmino Gianbenedetto, Medico Veterinario allo scopo intervenuto, hanno  riscontrato danni fisici, anche irreversibili a carico di una trentina di anatre selvatiche tra cui fischioni, alzavole, mestoloni, canapiglie, germani. I danni accertati, hanno in particolare interessato le ali, infatti risultavano brutalmente tagliate (tarpatura), una vera e propria mutilazione che in molti casi è risultata talmente estesa (quasi fino alla struttura scheletrica) da compromettere definitivamente la ricrescita del piumaggio e delle remiganti primarie. Questa pratica di amputazione volontaria e dolorosa per le povere anatre è adottata per evitare che esse possano volare e fungere in tal modo da richiami vivi da posizionare nei laghetti artificiali. Una pratica che crea una condizione di inabilità che “ per la caccia alle anatre nei periodi consentiti” e  non” le rende particolarmente “utili”  come richiami  vivi negli specchi d’acqua adibiti ad  appostamenti di caccia agli uccelli acquatici. La loro difficolta’ ad alzarsi in volo, le obbliga ad una sopravvivenza in luogo, con la particolare caratteristica di un “canto” continuo e particolarmente incisivo, condizione ideale per richiamare ed invitare le anatre “migratrici” a sostare nel laghetto e quindi essere abbattute o catturate. Oltre 100 gli esemplari sequestrati che saranno curati e ove possibile rimessi in libertà. Nel prosieguo delle attività delegate disposte dalla AG, il personale operante rinveniva incustodite in un’autovettura numerose cartucce inesplose che venivano successivamente sequestrate. Il prosieguo dell’attività ispettiva consentiva altresì di rinvenire e sottoporre a sequestro un fucile da caccia cal.12 in quanto risultava dichiarato in altro luogo. Immediatamente trascritti gli atti e denunciato all’A.G. il responsabile, titolare di Porto di Fucile uso caccia, al quale sono  state contestate dai Carabinieri  anche le irregolarità sulla detenzione delle armi e delle munizioni.