Vivere di “Munnezza”
Nel mondo cresce la “munnezza”; si tratta di un inarrestabile e dilagante fenomeno soprattutto per effetto dei consumi sfrenati. Più si ha e più si consuma; più si consuma e più si produce “munnezza” che diventa sempre più il grande problema del terzo millennio. Si rischia di essere soffocati e di morire di “munnezza”; montagne di spazzatura rendono irrespirabile l’aria, inquinano il suolo, avvelenano le acque e … guarda un po’, rendono possibile anche la sopravvivenza di tanta gente che vive di spazzatura. Un vero e proprio esercito di diseredati, in tante parti del mondo, in più ore del giorno, si aggira tra i rifiuti, dove trova il necessario per vivere o meglio per sopravvivere, maledicendo di essere nati. Gli eccessi di munnezza fanno male all’uomo, inquinano la terra, ma sono altrettante risorse miracolose per chi non ha niente e riesce a vivere, cercando il necessario alla sopravvivenza tra i rifiuti. Che strano mondo è il nostro! L’uomo, tra l’altro, spesso si crea problemi che poi non sa risolvere. Anche la “munnezza” è ormai un problema irrisolvibile e sempre più pericoloso per l’uomo del nostro tempo che, da inquinato, da contaminato, da abbuffato e/o da morto di fame, ha perso la sua vera identità, il suo “perché” dello stare sulla Terra e del suo vivere secondo natura. Vivere e/o morire di munnezza non è naturale! Vivere e/o morire di munnezza non ha niente di umano! È solo contro natura; è la conseguenza aberrante del male che l’uomo sa fare a se stesso. Con la munnezza, risorsa per la vita degli ultimi della Terra, abbiamo raggiunto i più alti livelli di degrado dell’uomo costretto a cibarsi dei rifiuti degli altri uomini. Occorre, per cambiare, recuperare un minimo di dignità e tanta umanità necessaria a ridurre le distanze tra chi ha e chi non ha. Purtroppo si sogna ad occhi aperti! C’è indifferenza per l’altro anche se, bambino o adulto che sia, muore per fame, per sete, per mancanza di medicinali e/o di un tetto sotto cui vivere. Ci stiamo avviando a considerare l’uomo un clone artificiale verso cui si può essere indifferenti ed al quale si può rifiutare anche la solidarietà, essendo essere umano solo per caratteristiche fisiologiche, ma di fatto, un prodotto in vetro da laboratorio, senza appartenenza certa per DNA e senz’anima, il grande motore della storia degli uomini. La munnezza che uccide, che produce opportunità per vivere, ricchezza ed affari soprattutto per la società del crimine e del malaffare, va attentamente considerata. Di questa munnezza è dovere di tutti parlare e, ripercorrendone le negatività, trovare soluzioni compatibili alla vita dell’uomo, dell’ambiente e della natura, in grande sofferenza soprattutto per la mancanza di umanità condivisa. Come altri gravi problemi del nostro tempo, anche la munnezza, è un problema frutto di una forma crescente di imbarbarimento delle coscienze umane. Tutte le sue ragioni d’essere sono soprattutto nella non considerazione autentica, nel non sapere, nel non conoscere le buone regole di una educazione per l’uomo, senza barriere e/o discriminazioni che ancora esistono per l’egoismo di chi ha e vuole consumare senza essere disturbato, indifferente di essere travolto e forse anche morire di rifiuti,dentro i quali, in tanti trovano il necessario per vivere da ultimi della Terra.