Lettera di una donna separata di Ascea: Riceviamo e Pubblichiamo

Gentilissimo Direttore di dentroSalerno, Dottoressa Rita Occidente Lupo , attraverso questa lettera vorrei muovere l’attenzione dei cittadini sulle precarie condizioni economiche che vivono le donne separate in Italia .. Sono nata nel 1962 a Salerno sono cresciuta nel popolsoo quartiere Torrione  da padre ferroviere e da madre casalinga , ho frequentato l’istituto tecnico commerciale De Martino ubicato nei pressi del vecchio mercato Ortofrutticolo in Via Gelsi Rossi ; dopo aver effettuato il tirocinio presso un noto studio professionale di Salern , mi sono sposata con il mio fidanzato dell’epoca nel 1984; prima ho vissuto per due anni a Napoli poi, dopo la nascita di mia figlia, ci siamo trasferiti a Salerno (..). La nostra  era una bella famiglia,  la domenica andavamo in chiesa, il sabato sera spesso andavamo al ristorante oppure  al cinema, si poteva dire che nel nostro piccolo trascorrevamo una  vita semplice e serena; purtroppo il matrimonio si è incrinato per una serie di problemi che non specifico in questa sede .(..)Mi sono separata nell’anno 2005 con consensuale , mio marito doveva corrispondere mensilmente l’assegno di 600,00 per il mantenimento mio e di  nostra figlia che vive con  me. Tre  anni dopo la separazione sono venuti a mancare anche i miei genitori in un intervallo di tempo di dieci mesi circa e mi sono ritrovata sola , non sapendo come pagare il fitto di casa; molte volte mio marito non pagava l’assegno mensile , ci sono stati giorni di forte sofferenza ,  molte volte razionavo la spesa , senza far capire niente a mia figlia . Nel frattempo cercavo un lavoro, posso garantire una impresa davvero ardua; ho inviato curriculum dappertutto , ho fatto il giro di tutte le agenzie interinali , ma purtroppo avevo capito che per l’età ero fuori gioco; ho contattato numeri telefonici da internet , ma dietro questi annunci si nascondevano uomini intenzionati a conoscere donne per loro scopi sessuali o sentimentali. Da qualche anno mi sono trasferita ad Ascea , dove  la comunità cilentana mi ha accolto a braccia aperte; purtroppo le mie condizioni economiche sono ancora precarie, qualche volta mi chiamano per assistenza notturna negli ospedali , oppure nei mesi estivi lavoro presso un ristorante il sabato e la domenica . Sono sicura che nelle mie condizioni si troveranno tante altre donne , in Italia: la cosa che mi fa arrabbiare è che nessuno prende a cuore  i nostri problemi , questa è una vera vergogna per un paese democratico che dovrebbe difendere i più deboli; non capisco gli assessorati e commissioni provinciali e comunali per le pari opportunità cosa fanno per le donne separate? Lo sanno loro  che devono campare con un assegno ridicolo e devono pagare il fitto di casa e far studiare i propri figli ?

4 pensieri su “Lettera di una donna separata di Ascea: Riceviamo e Pubblichiamo

  1. Donne che lottano con le unghie e coi denti per strappare ad un mondo profondamente squilibrato e ingiusto un pezzo di pane per i figli e per sé. Da brividi. Impressionante, intollerabile se si pensa, come tu stesso, caro Alfonso ricordi, che è questa, appunto questa e solo questa, la situazione disperata in cui vivono in Italia le donne separate. Ma occorre davvero lottare tanto per un briciola di giustizia e perché sia concesso il diritto alla vita a quanti oggi non hanno futuro?

  2. MA LA PROVINCIA DI SALERNO COSA FA ??? ESISTE UNA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITà ???? IL PRESIDENTE DI CODESTA COMMISSIONE COSA FA ??? …..

  3. mi chiamo Ulisse Manciuria ho letto la mail ho 48 anni e mi sento di rispondere alla signora di Ascea che purtroppo la precarietà lavorativa nonché la difficoltà di trovare lavoro in Italia, per gli over e le over 40, è di larga diffusione , Io sono uno di questi ero un’ agente di assicurazioni e tutto andava bene , poi quando qualcuno ha deciso di chiudere le agenzie nel sud italia noi agenti ci siamo trovati in serie difficoltà e non si riusciva a trovare lavoro .
    ho provato di tutto ma sotto pagato al punto che questa situazione mi ha portato alla perdita anche della famiglia , da premettere che mia moglie ha un reddito.
    Allora mi sono convinto che il mio unico impegno , senza quattrini in tasca , era quello di ritornato a fare quello che sapevo fare e cominciato di nuovo con le assicurazioni come 20 anni fa.
    Pertanto rispondo alla Sign.ra con una domanda ma Lei ha mai tentato di fare un lavoro diverso dal posto fisso?

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