San Mango Piemonte: Altura Campania contro impatto ambientale

In riferimento alle azioni intraprese da Altura Campania contro alcuni progetti a forte impatto ambientale nel Parco del Pollino la Commissione Europea è intervenuta chiedendo chiarimenti sui progetti sottoposti alla sua attenzione, e cioè a. trasformazione di una mulattiera in strada asfaltata “Toppo di Vuturo – Piano delle Mandrie” nel territorio del Comune di Terranova di Pollino (PZ) nel versante lucano, b. realizzazione in corso d’opera di migliorie turistiche nella Valle del fiume Argentino consistenti nella realizzazione di 10 ponti in cemento armato per l’attraversamento del fiume Argentino e di un suo affluente al fine di consentire l’accesso alla valle anche a bordo di autovetture nel Comune di Orsomarso (CS).Su richiesta dell’Ufficio Infrazioni della Commissione Europea la Delegazione Altura Campania ha prodotto due dossier che documentano i danni inferti all’ambiente all’interno del Parco Nazionale del Pollino da questi due progetti, con, a nostro avviso, un notevole impatto sull’ambiente naturale, perché il territorio interessato era ancora integro e proprio per questo motivo le aree interessate da queste opere sono state inserite nel progetto europeo Natura 2000 e tutelate per la loro importanza naturalistica sia come Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.) sia come Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) dalle stesse Regioni Basilicata e Calabria. Purtroppo tali opere eseguite con l’assenso o addirittura su progettazione dell’Ente Parco del Pollino medesimo, hanno distrutto due aree considerate dai naturalisti di tutta Europa dei veri santuari della natura. Riassumiamo brevemente le due vicende: la strada “Toppo di Vuturo – Piano delle Mandrie” è di servizio ad una ipotetica e costosissima pista di sci da fondo. L’intervento di molte associazioni ambientaliste come Altura Campania, Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista), Italia Nostra, e altre, hanno tenuto vivo l’interesse su questa ferita inferta sul versante lucano del Parco del Pollino. Sul versante calabrese la distruzione di un habitat prioritario intatto come la Valle del fiume Argentino è frutto (assurdo ma vero) di un progetto ideato e realizzato dall’Ente Parco stesso. Sotto la voce “ripristino sentieristica” si è posto in opera un cantiere distribuito su circa 3,5 km lungo il fiume Argentino. Il sentiero è stato trasformato in camionabile e ben 21 piloni in cemento armato collocati nell’alveo del fiume per la realizzazione di 10 ponti di attraversamento. Tutto al fine di realizzare numerose aree picnic e consentire l’accesso con le autovetture.Terminate le speranza di un rapido e decisivo intervento da parte delle Autorità preposte alla Tutela e Gestione dell’Ambiente locali, regionale e nazionali, riponiamo serie speranze di un rapido e decisivo intervento da parte delle Autorità Europee.