Amalfi: serate culturali

E’ questa l’ultima delle cinque serate dell’accoglienza culturale Amalfitana, dedicata ad un ideale ritorno al passato e all’immagine del turismo straniero in Costa d’Amalfi fra Sette e Novecento, con Dieter Richter, scrittore di successo, vincitore del Premio NDR Kultur Sachbuchpreis 2009, affascinante scopritore di un mondo di artisti e letterati che resero famosa Amalfi nella scia del grand Tour tra nevi e salotti del Nord Europa: un folto stuolo di artisti e letterati “Alla ricerca del Sud” che si imbatte a fine Ottocento in una città pressochè fuori dal mondo e la scopre e la celebra tra neoclassicismo e romanticismo con poesie, odeporica, romanzi, skizzenbuecher, disegni, incisioni, stampe, guaches, acquerelli, quadri ad olio che ancora oggi in tante pinacoteche e musei europei del Nord attestano una città, i suoi paesaggi da sogno, le atmosfere e i luoghi che ci appartennero e man mano ci sfuggono.All’epoca i tedeschi li chiamavano Bildungsreisen, viaggi di formazione, e quelli che li effettuavano erano benestanti, per lo più inglesi, francesi, tedeschi ed altri europei del Nord (nella valle dei mulini si disse su ogni pietra era seduto un pittore inglese), innamorati di Ercolano, della Pompei dissepolta, dei templi e dei “cieli greci” non solo,  ma anche e, forse soprattutto, di altre dimensioni culturali ed umane,  di calore e umori mediterranei che sanassero il corpo e lo spirito nella solitudine o che offrissero, nei tempi più recenti, nascondiglio e riparo dai pericoli e dalle brutture della guerra. E da Swinburne a Goethe, da  Ibsen a Von Platen, da Blechen a Escher a  Ruskin e Rebell, da Forster a Wagner, da Semenev ad Andres e Kowaliska. Non furono invadenti, nè a Positano nè altrove, riempirono solo vuoti lasciati da autoctoni e emigrati, nella città morta del quartiere Liparlati, cosi come ad Amalfi e a Ravello. Soggiornarono e rivitalizzarono antichi Conventi e Palazzi dismessi da intelligenti pionieri locali del moderno turismo: i Vozza, i Barbaro, gli Amendola, i Gambardella. Presero molto meno di quanto ci offrirono, divulgarono all’Europa e al mondo i valori del viaggio vero, quello a misura del nostro ambiente e del nostro habitat, fatto di piccoli spazi e di semplicità di vita, di poca terra montuosa e di tanto mare e silenzio.Le serate dell’accoglienza culturale, anche quella di stasera, mirano, appunto, al recupero dei valori originari e peculiari congeniali alla Costa, di quelle tipicità che ancora potrebbero offrire recuperi e suggerire il giusto modo di fruire degli attrattori tipici e tradizionali.