Mercato San Severino: Acigliano “O’ ciuccio e fuoco”

La Comunita’ di Mercato S.Severino si appresta a rivivere un’antica tradizione, quella de “O’ Ciuccio e fuoco”, che avra’ luogo a mezzanotte del 15 agosto, nella frazione Acigliano. Il rito folkoristico rientra nei solenni festeggiamenti organizzati in onore della Madonna Assunta in Cielo. Nella mattinata del 15 agosto, il parroco, don Francesco Nuzzolese, celebrera’ varie Messe nella Chiesa del paese. Alle ore 19,30, prendera’ il via la processione religiosa per le strade della frazione, con le statue della Madonna Assunta in Cielo, di S.Magno, protettore della Parrocchia, e di S.Giuseppe. Alle ore 00,01, il Sindaco, Giovanni Romano, accendera’ la miccia del Ciuccio. Si tratta di una struttura in cartapesta, riproducente l’asino, sormontato da un personaggio famoso della cronaca mondiale, fisso su una struttura in ferro, ferma nella piazza del paese. L’asino e’ ricoperto di giochi pirici che esplodono tra la felicita’ di tanti bambini e delle 5.000 persone circa che, ogni anno, accorrono, da vari angoli della regione, per assistere all’evento. Quest’anno, il tema a cui si ispirera’ “O Ciuccio e fuoco”,  e’ quello del 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia.Come da tradizione, saranno presenti anche diversi aciglianesi emigrati in Francia, in particolare a Farebersviller, comunita’ gemellata con Acigliano. L’organizzazione dell’evento, e’ curato dall’Associazione “S.Magno”, di cui e’ presidente Antonio Botta e segretario Gerardo De Dominicis. “Anche quest’anno – spiega De Dominicis -, riproporremo l’antico rito de “O Ciuccio e Fuoco”. Una tradizione molto attesa dagli aciglianesi, da tutta Mercato S.Severino, ma anche dai comuni limitrofi. Essere aciglianesi vuol dire avere una grande fede verso la Madonna Assunta in Cielo e S.Magno, mentre il rito del Ciuccio e’ sicuramente un elemento che caratterizza, in modo peculiare, la nostra Comunita’. Ringrazio il parroco don Francesco, il comitato festa, tutti i soci dell’Associazione “S.Magno” ed il Sindaco Giovanni Romano, per il fattivo contributo reso nell’organizzazione dei festeggiamenti”. L’origine de “O Ciuccio e fuoco” di Acigliano si perde nella notte dei tempi. Secondo una tradizione orale, affonda le radici nella storica “rivalita’ ” con la confinante frazione Pandola. Si narra che gli aciglianesi, per prendersi beffa dei pandolesi, trascinarono un ciuccio vero, deceduto in paese, proprio al confine con Pandola, abbandonando lì la carcassa dell’animale. Non e’ un caso, forse, che, fino ad una decina di anni fa, il Ciuccio in cartapesta venisse incendiato e trascinato lungo via delle Puglie, tra Acigliano e Pandola.

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