Coisp: “Sul decreto anticrisi troppa confusione”
“A pensar male si fa peccato, ma la maggior parte delle volte s’indovina. Non vorremmo parlare per frasi fatte e neanche mettere il carro davanti ai buoi, però un ragionamento vorremmo farlo, pur non addentrandoci nei meandri di un dibattito politico , ora più che mai, ci appare confuso”.Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta le voci che si rincorrono sul decreto anti crisi e condanna la presa di posizione dei calciatori che vogliono tirarsi fuori dal così detto “contributo di solidarietà”. “Le difficoltà di maggioranza e opposizione rispetto al provvedimento ci sembrano evidenti, ecco perchè l’invito è al recupero della lucidità necessaria perchè ancora una volta a rimetterci saranno gli statali. Il nostro comparto – continua Maccari – non si è ancora allineato con gli adeguamenti salariali promessi, che già ombre minacciose si addensano sul futuro. Provvedimenti devastanti per la tenuta delle condizioni minime di vita”. “Ed anche se in questo caso ancora non abbiamo rivendicazioni di categoria specifiche da portare avanti, semplicemente perché aspettiamo di capire in quale strada si incardina il provvedimento – dice ancora il Segretario Generale del Coisp – non possiamo nascondere la nostra indignazione per l’atteggiamento dei calciatori che, questa volta ha ragione Calderoli, sono dei bambini viziati che non conoscono sacrifici”.“E se lo sciopero lo proclamassimo noi per la prima di campionato? – continua Maccari –E’ chiaro che si tratta di una provocazione, ma questi signorotti che hanno avuto in dote piedi buoni ma evidentemente poco cervello, non dovrebbero neanche dubitare del fatto che loro, prima e più degli altri, sono chiamati a dei sacrifici per poter ancora fare liberamente i bellimbusti in un Paese democratico”.“Invitiamo dunque il Governo a non cedere ai ricatti delle caste perché è il momento della responsabilità – conclude il Segretario Generale del Coisp – noi terremo alta la guardia affinchè nessun furbetto con pantaloncini e maglietta o giacca e cravatta passi sopra i diritti di coloro i quali con il loro lavoro e con il loro sangue, e non in senso figurato ma reale, hanno difeso la libertà di questo Paese”.