Si riparte dalla serie D, facciamo buon viso a cattivo gioco
Si avvicina l’esordio del Salerno Calcio in serie D. Domenica prossima il via all’Arechi contro il “Palestrina”. Suona strano, ma è proprio così. Non Reggina, Bari, Verona, come siamo stati abituati da un paio di decenni a questa parte, ma Palestrina, senza voler nulla togliere alla simpatica cittadina laziale con circa 22.000 abitanti, quanti spettatori faceva mediamente la Salernitana nelle gare importanti di B e di Lega Pro. Ora, non è nostra intenzione sottolineare per l’ennesima volta grazie a chi siamo costretti a subire immeritatamente quest’onta, bisogna prendere atto che in fondo è la triste realtà. Si riparte dal campionato dilettanti. Si riparte con una nuova società di calcio per la nostra città, quella maggiormente rappresentativa, affidata a Mezzaroma e Lotito. Due nomi altisonanti, che nulla hanno a che vedere con chi ci ha amministrato fino al torneo scorso, il responsabile di questa “disgrazia” sportiva, tal Antonio Lombardi. Questo salto di qualità (a livello societario, s’intende) ha fatto praticamente sottoscrivere una cambiale in bianco a buona parte della tifoseria, fatta eccezione per i cosiddetti “inceppati”, che si ostinano a non riconoscere la nuova squadra del Salerno Calcio come compagine del cuore. Una cambiale in bianco, che, a dire il vero, abbiamo sottoscritto un poco tutti, fidandoci della grossa organizzazione del team laziale, che tanto bene sta facendo nella massima serie. Ma la serie D è un’altra cosa. Non si può sottovalutare e trattare come serie D anche la città di Salerno. Salerno e la sua tifoseria meritano rispetto. Premesso, bisogna dare tutto il tempo alla nuova società di organizzarsi, ma la nostra piazza meriterebbe maggiore dedizione da parte sua. E’ altrettanto vero che veniamo da gestioni scellerate, anche a livello organizzazione, di rapporti tra società, stampa e tifoseria, che i nuovi “criteri” probabilmente sono in contrapposizione con quanto abbiamo dovuto sopportare fino a qualche mese fa, ma passare da un eccesso altro può diventare altrettanto traumatico. Se prima ogniqualvolta un calciatore aveva un raffreddore dopo qualche minuto era su tutte le testate giornalistiche locali e nazionali, ora ci sono calciatori in prova che si allenano, che vengono tesserati o che vengono allontanati dal ritiro e lo apprendiamo con notevole ritardo. Siamo costretti a venirne a conoscenza magari grazie a qualche amicizia o parentela che ci lega agli addetti ai lavori, che poi fa, in certo senso, da portavoce. Lo “sforzo” da parte dell’Area Comunicazione è apprezzabile. Da un po’ di tempo a questa parte le varie testate ricevono puntualmente gli aggiornamenti sul diario del ritiro, ma non basta. Allenamenti (e anche gare) a porte chiuse non ci consentono di operare nelle migliori condizioni. Sono le regole. Va bene anche così. Ribadiamo ancora una volta che bisogna dare il giusto tempo alla nuova società di organizzarsi e di dettare le regole (che devono, però, valere per tutti). Abbiamo la massima comprensione e altrettanta voglia di collaborazione. Proprio per questo motivo, in attesa del sito ufficiale, che dovrebbe essere funzionante tra una quindicina di giorni, si potrebbe operare nel frattempo con un maggiore invio di comunicati, adoperando proprio i mezzi di comunicazione locali (che sono tanti) per soddisfare le esigenze dei tifosi. I numerosi commenti su vari blog e siti giornalistici rispecchiano il pensiero in generale dei tifosi. Molti chiedono novità quotidiane sulla rosa e leggendo qua e là abbiamo notato che spesso le varie testate giornalistiche sono talvolta in contraddizione. Un segnale che c’è qualcosa che non va a livello di comunicazione. Il Salerno Calcio ha bisogno dei tifosi e in tanti sono in bilico (ci riferiamo ai nostalgici), basta poco per allontanarli definitivamente. Attiviamoci tutti affinché non accada.