Salerno: CasaPound, presentato “Riprendersi tutto”
Quasi settanta persone hanno affollato ieri pomeriggio la sala del Centro studi Marconi in via Nicola Moscati a Salerno per la presentazione del libro “Riprendersi tutto- 40 concetti chiave di una rivoluzione in atto”.“L’appuntamento di inizio settembre- afferma il segretario provinciale di CasaPound Salerno Luca Lezzi- con la presentazione di un libro sta diventando una buona abitudine per la nostra comunità che fin dalla propria nascita si batte per portare con le proprie iniziative un pò di cultura in città.” “Non si è trattato- continua Lezzi- di un’apertura del nuovo anno di lotta politica ma solo di un ulteriore passaggio per una realtà militante che non si ferma neanche in estate continuando la propria politica sociale al fianco dei cittadini salernitani.” Ad intervenire sono stati l’esponente cittadino dell’Udc Carmine Manzione soffermatosi in particolare sui concetti di Marmo, sorriso ed usura, mettendo questi ultimi in contrapposizione ed affermando che la politica sana e sociale è “marmo che sconfigge la palude” e che la possibilità di vivere molte battaglie politiche al fianco degli aderenti a CasaPound gli ha permesso di riscontrare la serenità e la gioia con cui questi affrontano sacrifici e privazioni in un momento in cui la popolazione è stretta dal morso dell’usura bancaria e delle agenzie di riscossione. Il giornalista locale Mario De Fazio ha posto in evidenza le differenze tra la politica di CasaPound e quella dell’estrema destra dal secondo dopoguerra ad oggi soffermandosi sull’uscita dal ghetto effettuata dall’associazione di promozione sociale che non a caso ha coniato lo slogan “CasaPound dove il confronto è libero” perchè i suoi appartenenti forti di radice storiche e culturali non fanno della loro lotta solo una testimonianza ma avanzano in territori una volta considerati di sinistra come il mondo lavorativo e quello studentesco. La conclusione è spettata all’autore del libro e Responsabile Nazionale per la Cultura di Cpi Adriano Scianca che oltre a rispondere alle domande degli altri relatori ha spaziato nel suo intervento dalla nascita dell’idea del libro alla sua costruzione parola per parola affermando che in CasaPound esiste un’autocoscienza per cui il libro non è un inizio ma una fotografia istantanea di qualcosa che è nato già nelle azioni politiche di questi anni prima ancora di essere trascritto.