Vieni avanti, creativo!
In un sondaggio apparso di recente sul Corriere della sera, il 79% degli italiani giudica deludente l’attività del governo. E’ un dato preoccupante per il centro destra, specialmente in vista delle prossime elezioni che, nella totale incertezza dell’attuale quadro politico ed istituzionale, potrebbero tenersi anche prima del previsto, magari tra un anno. Il giudizio negativo espresso dal campione consultato non ci coglie impreparati e non ci sorprende più di tanto : tutti i leader europei, fino ad arrivare ad Obama, in questo momento delicato della crisi internazionale, non godono di buona popolarità. La stessa Angela Merkel, dall’alto del suo primato economico, non riesce a volare nei sondaggi. Tanto che in Germania non si esclude per le prossime elezioni un cambio di governance. Il sondaggio del Corriere, però, evidenzia un ulteriore dato, questo si sorprendente e poco compatibile con quelli provenienti dagli altri Paesi, ovvero : l’83% del medesimo campione di italiani non si fida delle forze politiche di opposizione. Quale sia la sintesi del rilevamento è chiaro : i nostri connazionali sono stanchi e delusi dell’attuale classe politica, tutta, da quella di destra, ma ancora di più da quella schierata a sinistra. Bersani, Vendola, Di Pietro e Casini, nel loro complesso, non vengono, infatti, considerati come una valida alternativa all’attuale maggioranza di governo. Probabilmente i consultati devono essersi ricordati delle precedenti esperienze uliviste di Prodi; la litigiosità e l’inconcludenza di certe coalizioni, messe su a mò di cartello, tanto per fare numero. Legate, si fa per dire, da programmi elettorali fatti di centinaia di pagine dove veniva scritto tutto ed il contrario di tutto, pur di non scontentare nessuno. Le coalizioni pacifiste, ma anche interventiste; liberalizzatrici, ma anche assistenzialiste; vicine alla Chiesa, ma anche laiciste ed anticlericali; socialiste, ma non troppo. E poi la vicenda di Sesto San Giovanni, con le gravi accuse di tangenti e di finanziamento illecito al Pd, non devono di certo aver giovato all’immagine di un partito che aveva fatto della superiorità morale (Prodi disse una volta di Forza Italia : “E’ il partito dei parcheggiatori in doppia fila”) la sua migliore, benchè falsa, credenziale. Dunque, se i dati emersi da questo sondaggio dovessero rispecchiare la reale percezione che gli italiani hanno della “Casta”, c’è poco da rallegrarsi : la delusione è profonda e le prospettive per il futuro non sono affatto rosee. E’ difficile trarre delle conclusioni o peggio azzardare pronostici da una ricostruzione così poco edificante. La prima sensazione è che il partito degli astensionisti, tra qualche mese, quando saremo chiamati alle urne, potrebbe rinfoltire le sue fila. Semprechè non compaia all’orizzonte un gruppo di uomini liberi e capaci, così bravi e convincenti, da approfittare dello scarso appeal di cui godono i nostri politici, e fare man bassa di voti, esattamente come fece un tizio in doppiopetto, 17 anni fa
L’analisi è spietata ed in parte condivisibile, tuttavia, finisce per ammarare sul solito concetto “tutti uguali, nessuno diverso”
Allora, vi propongo un esempio locale, a proposito di “siamo tutti uguali ….”: nelle ultime 48 ore non ho trovato una dichiarazione, solo una, da parte della combriccola del Principe Arechi e dell’intero hinterland morale (…), partendo dal Principe in persona, nei confronti di Angelo Vassallo, morto ammazzato dopo esser morto di solitudine politica….
Il tutto da parte di chi, in passato, non ha perso tempo ed occasione per difendere Berlusconi, Cosentino, solidarizzare con Cesaro, stimare Citarella e difendere Gambino. Ci mancavano Lavitola e Bisignani ….
Non esiste bianco senza macchia, ok, ma ciò non basta a dire che siamo tutti uguali, che non esiste più il nero!
Ci sono signori, tra cui detto senza mezzi termini anche i nostri alfieri dell’Agro …, che nella vicenda Vassallo, ma anche in altre, hanno brillato per la loro assenza mediatica.
Se si tratta di micro delinquenza, ok, tutti pronti, ma quando vi è solo l’ombra della criminalità che potrebbe essersi sposata con le classi dirigenti, gli affari e la politica, beh, …, li vedi sparire nell’ombra.
Caro Cennamo, non siamo tutti uguali e nemmeno Lei, ne sono sicuro, ha niente da spartire moralmente con questi sciagurati.
@Angelo:
il tizio in doppiopetto fece un governo che durò pochissimo: fu affondato dalla Lega dopo poco tempo ed è stato tra i più brevi governi che abbiamo mai avuto. Storicamente è stato un fatto ottimo: con il trio Berlusconi-Bossi-Fini saremmo entrati nell’Euro?
Quanto ai sondaggi, direi che lasciano oramai il tempo che trovano e sono, nella mia modesta opinione, sempre più strumenti pubblicitari di cui servirsi, non qualcosa che rispecchia la realtà (semmai la deformano a piacimento). Tant’è che in queste ore circola un altro sondaggio, che ha risultati completamente diversi da quelli del tuo: http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Sondaggi%3A+precipita+il+centro-destra+%2835%2C3%25%29%2C+gi%F9+Pdl+e+Lega&idSezione=12097
Quindi, sì, in generale senza dubbio c’è delusione verso i partiti e quello che hanno fatto (e non fatto) negli ultimi 17 anni. Trovo, però, che, pur nella litigiosità della compagine, il centrosinistra abbia portato a casa risultati molto migliori di quelli del centrodestra, specie in economia, e con un tempo a disposizione (data la suddetta litigiosità) molto minore. Il centrosinistra forse ha fatto delle cose impopolari, ma credo che in alcuni ambiti sapesse come agire (a modo suo, per carità, e seguendo le proprie strategie).
Il centrodestra, al contrario, sta dando l’impressione di non avere una sola identità e di non sapere minimamente cosa fare (e la cosa tragica è questo sta avvenendo sulla pelle di tutti noi).
Mai come adesso penso che il tempo è galantuomo.
Caro Smarigli,
lei ha perfettamente ragione : non siamo tutti uguali. Ne sono convinto anche io, tant’è che non ho mai ceduto alla tentazione di astenermi dal voto. Ma il dato del sondaggio, per quanto criticabile, dice questo. Le diversità alle quali alludo io, tuttavia, non afferiscono alla sfera etica : da liberale ho sempre pensato che la prima cosa da fare fosse, innanzitutto, impedire alla sinistra (che l’amico Billy difende a spada tratta)di governare il Paese. Berlusconi, per quanto possa aver fallito alcuni obiettivi ( la manovra di questi giorni è un capolavoro di eutanasia), ha arginato l’egemonia culturale e politica del Pds, Ds, Pd, che dopo tangentopoli aveva trovato davanti a sè una prateria sconfinata. Ha inventato una destra che non esisteva, conferendole pari legittimazione e pari dignità, rispetto ai suoi avversari ( vent’anni fa se uscivi di casa con Il giornale di Montanelli sotto il braccio rischiavi lo sputo). Ed ha sicuramente reso la politica italiana meno noiosa : questo almeno dovete risconoscerlo. Poi, ovviamente, c’è dell’altro.
cennamo.angelo@tiscali.it
@Angelo:
“difendere a spada tratta” per me vuol dire essere capaci di vedere solo gli aspetti positivi di qualcosa: di norma, invece, sono molto critico verso il centrosinistra, che pure ho votato varie volte, più o meno con convinzione. Quello che ho detto -qui e altrove- è che, al contrario di quello che per anni la (martellante) propaganda del centrodestra è andata dicendo, il centrosinistra ha portato a casa dei risultati in diversi ambiti e questo nonostante il problema della litigiosità e della durata dei governi. Nient’altro. Ribadisco che il tempo è galantuomo e con questo voglio dire che quelli che fino a ieri parevano i “cattivi” governi della sinistra oggi, alla luce dei risultati ottenuti dal centrodestra, tanto cattivi non sembrano (anzi, alla prova dei numeri, non si è mai più avuta una crescita come quella avvenuta sotto i governi di centrosinistra).
Sul discorso della “prateria”, se esso viene impostato nella maniera in cui lo hai impostato oggi, sono perfettamente d’accordo. Non sono d’accordo quando si estremizzano le cose, come se il centrosinistra italiano del 1994 fosse stato qualcosa di molto prossimo a Stalin.
Che poi, curiosamente, molti anni prima di tutto questo abbiamo avuto Sandro Pertini (PSI) presidente della repubblica (un famoso ex-partigiano) senza che nessuno abbia avuto niente del genere da dire… ed era sicuramente più “comunista” di qualsiasi parlamentare del centrosinistra italiano, anche di quelli in cachemire che si trovano più a sinistra dei DS-PDS-PD…
Egregio Cennamo,
è corretto asserire che per un liberale “l’avvento della sinistra”, possa rappresentare una prospettiva da evitare, ma, a mio avviso, non a qualunque costo. La mia ideae è che, poichè il costo da pagare sarebbe stato alto, altissimo, l’avvento della sinistra è stato ad arte (chi meglio dell’unto!) trasformato in una “fobia”, in modo da tenere bloccati su talune posizioni i moderati ed i liberali di Italia.
Il mistero è cosa, la moderazione ed il liberalismo abbia da spartire con un paese spaccato su tutto, in perenne conflitto, con un clima da homo homini lupus, con una entità in lotta con il mito del superuomo, con una classe dirigente sempre più prona al malaffare, con un Paese che anzichè portare l’acqua in sicilia e completare l’autostrada, pensa a collegare il tutto con un ponte!!.
Come faccia il ceto medio di questo paese a specchiarsi in un parlamento che istituzionalmente vota l’interesse internazionale nella faccenda Ruby, è un quesito irrisolto che mi fa impazzire.
La mia verità, per carità solo la mia, è duplice:
la fobia del comunismo, a livello teorico legittima e da me condivisa, all’atto pratico è stato un barbatrucco che non ha portato moderazione, laicismo e benessere, ma estremismi dialettici, teologizzazione del berlusconismo e stallo sociale, etica ed economica, quindi alla fine tristezza;
tutto questo è tempo perso! Nessuno più in questo paese, nemmeno il moderato ed il laico si può più consentire il lusso di guardare al passato, tutti debbono rubricare nella storia questo quindicennio ed ognuno lo giudicherà come meglio crede, tutti debbono ritrovare rispetto dell’altro, unità, perchè la sfida è dura.
Caro Cennamo, MOntanelli non c’è più e nemmeno i giornali, la nuova sfida si chiama i-pad, la nuova sfida è toglierlo gratis dalle mani di una classe dirigente vecchia che non conosce l’inglese e lo usa solo per il porno e darlo ai ragazzi di dieci anni, l’Italia del Futuro, l’unica cosa che non è realmente un barbatrucco!
Saluti.
Caro Smarigli,
ieri al telegiornale ho visto un’immagine particolarmente emblematica rispetto al pensiero che ho espresso nel precedente commento : Bersani e la Camusso che, a braccetto, sfilavano allo sciopero della Cgil. Ecco a cosa è ridotta la sinistra pseudo riformista italiana : pur di coprire l’ala sinistra del partito e sottrarla al richiamo dei vendoliani, lo “smacchiatore di giaguari” va in piazza con il sindacato più estremista d’europa! E lei dice che non esiste più il partito comunista? Ne è proprio sicuro?
Quell’immagine, caro Smarigli, mi ha fatto capire perchè Berlusconi è durato così a lungo. Chi ha avuto la pazienza di leggere gli articoli che ho scritto negli ultimi due mesi, si sarà reso conto di quanto sia stato critico verso il governo. Forse solo Travaglio è stato più duro in certi giudizi. Però, se per il dopo-Berlusconi, devo ipotizzre la soluzione Camusso-Bersani, voglio tenermi l’homo eroticus per tutta la vita! Diamine.
cennamo.angelo@tiscali.it
In Gran Bretagna dopo Gordon Brown (laburista) è stato eletto David Camerun (conservatore), in Francia Jacques Chirac (conservatore) sostituì alla guida della nazione Iacques Mitterand (socialista), in Spagna a Josè Maria Aznar (popolare) seguì Josè Louis Zapatero (socialista),in Germania dopo Gerhard Schoeder (socialista) Angela Merkel (popolare) è stata scelta quale primo ministro. Mi chiedo perchè una fazione di italiani non contribuisca con il proprio voto a rendere l’Italia un Paese normale, agitando sempre lo spauracchio del lupo cattivo o peggio ancora dei comunisti mangiatori di bambini?
Ha ragione. Ma questa contrapposizione feroce ha radici storiche. Con Berlusconi il tasso di litigiosità è aumentato. La sinistra non ha mai accettato l’idea che un imprenditore, senza precedenti politici, sia riuscito da un giorno all’altro a fondare il primo partito italiano e vincere le elezioni, dominando ( tra alti e bassi) la scena politica per circa un ventennio. C’è poi un altro discorso da fare : le sinistre riformiste che lei ha citato non hanno nulla a che vedere con quella italiana, la quale è ancora frequentata e diretta da vecchi esponenti della scuola di Natta e di Berlinguer. L’Italia, non lo dimentichi, ha avuto il più grande partito comunista d’Occidente. D’Alema, Bersani, Veltroni, Finocchiaro e tanti altri, sono nati e pasciuti lì.
cennamo.angelo@tiscali
@Angelo:
Angelo, sei, come spesso capita, accecato dall’ignoranza (nel senso dell’ignorare, non offensivo).
Io sono accecato dall’ignoranza esattamente come tu lo sei dalla presunzione ( nel senso di presumere, non offensivo).
cennamo.angelo@tiscali.it
ci subiamo, volontariamente (per carità nessuna costrizione da parte di nessuno), il peggio del peggio del berlusconismo. Un pò di riguardo almeno da parte vostra: non censurate inopinatamente!
@Angelo:
non ho capito di quale presunzione parli (se ne hai voglia, spiegamelo): tutt’altro, penso di essere una persona piuttosto umile.
Detto questo, io mi riferivo al fatto che spesso ti colgo a parlare di cose che con grande evidenza non conosci approfonditamente. Per me ci fai una figuraccia, ad esempio, quando agiti il fantasma del “partito comunista più grande”, senza nemmeno approfondire il senso di quello che dici.
Perché dico questo? Perché intanto quel partito veniva democraticamente votato, così come democraticamente è stato votato Forza Italia: delle persone si recavano al seggio e votavano in piena coscienza quel partito. Dunque, stiamo sempre parlando di un partito democratico che si muove all’interno di una democrazia: quale sarebbe il problema? Di cosa si dovrebbe essere accusati? Facevano qualcosa di illegale? C’è qualcuno che si dovrebbe vergognare di qualche cosa? Non mi pare proprio. E lo stesso dicasi per i sindacati.
Ma la cosa che ti sfugge è che il tuo non è nemmeno un argomento valido (anzi, è un autogoal di cui non ho capito ancora se sei consapevole o meno): il famoso partito di Berlinguer e Natta di cui parli evidentemente a sproposito è stato il partito più democratico, avanzato e riformista della sua area politica AL MONDO! Il PCI ha rappresentato l’avanguardia, non un partito bolscevico del 1917! Enrico Berlinguer si ispirò alla socialdemocrazia molto prima della caduta del muro di Berlino (stiamo parlando della metà degli anni Settanta): era un diessino ante-litteram, un politico di enorme coraggio (riconosciutogli da tutti, anche da destra: non per niente al suo funerale, assieme ad un altro milione di persone, c’era Giorgio Almirante).
Il PCI fu il primo partito comunista sulla Terra ad immaginare una società in cui la gestione dell’economia si basasse su forme di commistione pubblico e privato. Per non parlare del fatto che già dalla metà degli anni Settanta, con grande coraggio, quel partito cominciò a criticare pesantemente le condizioni dei paesi che si trovavano al di là della cortina di ferro. I vari Bertinotti/Rizzo/Diliberto (quelli affondati da Veltroni) sono relativamente molto più INDIETRO di dove si trovava il PCI nel 1975!
Quindi, quando dici che D’Alema e gli altri sono cresciuti sotto Berlinguer non stai dicendo che sono cresciuti sotto Stalin. Stai dicendo che sono cresciuti sotto l’avanguardia: stai facendo loro un complimento credendo di dire qualcosa che rovini la loro reputazione di democratici.
E nell’altro post dici che vuoi fare un paese nuovo: costruire su mezze battute che possono andare bene per raccattare il voto di una vecchietta impaurita è roba vecchia, vecchissima, altro che nuovo. Non mi pare neanche tanto “liberale”, ma può essere che tra i tuoi numi tutelari ci sia un golpista come Edgardo Sogno… 😀
Billy,
dopo questo commento devo concludere che ad essere “ignoranti” (senza offesa) siamo almeno in due. Che il Pci fosse un partito votato democraticamente nessuno ne dubita ( anche se ci sarebbe da dire molto su come quel partito abbia governato e governi sotto altre spoglie, ininterrotamente, Regioni come la Toscana e l’Emilia Romagna : lì non esiste alternanza, e dove non c’è alternanza la democrazia è in affanno). Del fatto che quel partito abbia agito sempre nella legalità, a dubitarne sono in parecchi : la vicenda Penati ha riportato su molti giornali la discussione sul tema dei finanziamenti illeciti. Non ho “le carte” e quindi non voglio esprimere giudizi perentori ( anche perchè sotto questo punto di vista non ho coperture legali ), ma sul sospetto che il Pci sia stato finanziato illecitamente da Roma e sopratutto da Mosca, come saprai, esiste una vasta letteratura. La questione, però, che io pongo è un’altra : il Pci non era affatto un partito riformista, paragonabile, tanto per fare un esempio, al new labour di Tony Blair. Era un partito che seguiva altre logiche e, soprattutto, era un partito che si riteneva eticamente e culturalmente superiore rispetto a tutti gli altri. Rispetto ai cugini socialisti ( detestati proprio perchè aperti alla modernità e al “capitalismo”) e rispetto alla Dc, che veniva vista come una dittatura morbida della borghesia cattolica.
cennamo.angelo@tiscali.it
@Angelo:
1. anche in Toscana e in Emilia Romagna il PCI è stato votato democraticamente: dunque anche lì non vedo problemi. Se conosci fatti rilevanti riguardanti l’operato di qualcuno, denunciali, qualcuno sarà obbligato ad indagare;
2. se dove non c’è l’alternanza “la democrazia è in affanno”, allora dovresti provare un rancore enorme verso l’unico partito che ha governato seriamente in Italia per 50 anni: la DC (non il PCI, che era un partito di opposizione, non di governo);
3. i soldi che il PCI eventualmente prendeva da Mosca sono probabilmente gli stessi che eventualmente la DC prendeva dall’altra parte del blocco: tutto questo era funzionale a qualcosa che aveva a che vedere con gli assetti della politica internazionale prima della caduta del muro di Berlino;
4. la vicenda Penati (non sapevo costui nemmeno chi fosse) rispetto alle altre belle cosette che abbiamo visto dal centrodestra italiano in questi anni è, almeno per quello che vedo adesso, una bazzecola: poi, chi ha sbagliato paghi, a me-elettore interessa che l’eletto sia possibilmente una persona onesta prima che un bravo politico;
5. io ho detto che il PCI era un partito riformista rispetto agli altri partiti dello stesso tipo che esistevano nel mondo, non rispetto ad un modello di riformismo astratto. Era innovativo “nel suo genere” e molto lontano dallo stalinismo a cui lo ha accomunato la propaganda berlusconiana del 1994 e al modo in cui lo hai rappresentato nel tuo post. Non credo, sinceramente, che io e te abbiamo la possibilità, da non addetti ai lavori (non siamo degli storici), di dire con esattezza chi è stato riformista in Italia dal dopoguerra ad oggi;
Ah! Non credo che ci sia mai stato un serio elettore del PCI che abbia provato alcuna invidia per i cugini socialisti, specie quelli di Craxi: il PCI aveva più del doppio degli elettori del PSI più votato. E la modernità di Craxi è ancora tutta da valutare, mentre la “questione morale” si è poi rivelata profetica (anche per il PCI stesso… Parliamoci chiaramente: non sono esistiti in Italia partiti totalmente invulnerabili al malaffare… solo che si sperava che dopo Tangentopoli qualcosa sarebbe cambiato in meglio…)…
Craxi avrà sicuramente tentato delle riforme ma di fatto è ancora oggi il recordman del debito pubblico: in soli 4 anni lo portò da 234 a 522 miliardi di euro, un miracolo che non è riuscito nemmeno ai governi Berlusconi, che pure si sono impegnati in tal senso :-)))
Il record non spetta a Craxi, ma a Ciampi ( in proporzione alla durata del suo governo). Credo che al secondo posto ci sia Amato ( che è stato il braccio destro di Craxi, ma non ha avuto la stessa sorte e la stessa malevolenza del suo dominus). Craxi, se non erro, è medaglia di bronzo. Non saprei dire se la Dc abbia preso soldi dagli Usa. Se così fosse, non mi stupirei : l’Italia faceva parte del patto atlantico, non del patto di Varsavia.
cennamo.angelo@tiscali
Che strano, non mi era mai successo: ho inviato un commento a questo tuo post delle 16.15, ma non mi appare in moderazione…
@Angelo:
il reato di finanziamento illecito ai partiti, dovresti insegnarmelo, dovrebbe essere valido in tutti i casi, sia che il finanziamento venga da un “alleato”, sia che venga da un “nemico”. O sbaglio? E’ lecito che un paese straniero qualunque intervenga nella vita politica di uno stato sovrano, finanziando un partito per dargli i mezzi per metterlo contro un altro partito? Siamo seri: illecito è il contributo proveniente dal Patto Atlantico, illecito è il contributo proveniente dal Patto di Varsavia.
Ripeto: ambo le cose configurano “reati locali” ma riguardano equilibri “sovranazionali” (insomma: non dico che siano cose scusabili, ma la situazione internazionale era molto pesante e lo è stato per decenni).
@Angelo:
il problema sembrerebbe che non posso postare dei link. Ti copio una tabella che dice che Ciampi è secondo (ovviamente a chi sai tu):
1) Berlusconi 1° del 1994 (euro 9.130,56ML, facendo in 8 mesi oltre 73 miliardi di debito);
2) Ciampi (euro 9.043,7ML, facendo in 13 mesi oltre 117 miliardi di debito);
3) Amato 1 (euro 8.779,47ML, facendo in 10 mesi oltre 87 miliardi di debito);
4) Berlusconi 4 (euro 7.894,90ML, facendo in 34 mesi oltre 268 miliardi di debito);
5) Giulio Andreotti 6 e 7 (euro 7.038,85ML, facendo in 35 mesi oltre 246 miliardi di debito);
6) Lamberto Dini (euro 6.296,95ML, facendo in 16 mesi oltre 100 miliardi di debito);
7) Giovanni Goria (euro 4.943,57ML, facendo in 9 mesi oltre 44 miliardi di debito);
8) Bettino Craxi 1 e 2 (euro 4.857,60ML, facendo in 45 mesi oltre 218 miliardi di debito);
9) Ciriaco De Mita (euro 4.735,37ML, facendo in 15 mesi oltre 71 miliardi di debito);
10) Amintore Fanfani 6 (euro 3.881,73ML, facendo in 3 mesi oltre 11 miliardi di debito);
11) Amintore Fanfani 5 (euro 3.873,79ML, facendo in 8 mesi quasi 31 miliardi di debito);
12) Silvio Berlusconi 2 e 3 (euro 3.763,16ML, facendo in 59 mesi oltre 220 miliardi di debito);
13) Giuliano Amato 2 (euro 3.665,77ML, facendo in 14 mesi oltre 51 miliardi di debito);
14) Arnaldo Forlani (euro 2.981,00ML, facendo in 8 mesi quasi 18 miliardi di debito);
15) Romano Prodi 1 (euro 2.944,04ML, facendo in 29 mesi oltre 85 miliardi di debito);
16) Giovanni Spadolini 1 e 2 (euro 2.941,17ML, facendo in 17 mesi quasi 50 miliardi di debito);
17) Massimo D’Alema 1 e 2 (euro 2.339,91ML, facendo in 18 mesi oltre 42 miliardi di debito);
18) Giulio Andreotti 3, 4 e 5 (euro 1.650,27ML, facendo in 25 mesi oltre 41 miliardi di debito);
19) Francesco Cossiga 1 e 2 (euro 1.435,92ML, facendo in 14 mesi oltre 20 miliardi di debito);
20) Romano Prodi 2 (euro 1.024,68ML, facendo in 19 mesi oltre 19 miliardi di debito);
21) etc.
Alla mail precedente era allegato un link: cerca su Google (se ne hai voglia e tempo): “Andreotti e la Cia: i diari dell’ex Presidente”…
I dati che ho fornito sul debito li ho presi da Libero. Non conosco la tua fonte. Ma, come vedi, Ciampi è in buona posizione, a dispetto di quello che si dice in giro.
Sul finanziamento illecito ai partiti il punto è un altro : negli anni di tangentopoli tutti hanno pagato, tranne il Pci, Pds.
@Angelo:
in realtà, a dirla tutta, quelli che hanno pagato sulla loro pelle per Tangentopoli sono pochissimi (ricordo Cusani e pochissimi altri, ad esempio De Lorenzo e Poggiolini)… Ma, a parte questo, ci sono state le inchieste di Nordio: che altro doveva succedere?
L’elenco l’ho trovato su Affaritaliani.it in un articolo dal titolo: “Debito pubblico, Berlusconi il più spendaccione”. Se lo metti su Google così com’è lo trovi come primo risultato.