Roccadaspide: Auricchio, criticità dell’azione politica ed amministrativa del P.N.C.V.D.
Egregi Signori, ho più volte manifestato la necessità di aprire una seria ed approfondita discussione sul piano politico e programmatico che avesse ad oggetto, appunto, l’attuale condizione di governo e la reale attuazione dell’azione programmatica dell’Ente. Devo rilevare, purtroppo, che nonostante tale mia preoccupata sollecitazione ancora non si è avviata alcuna positiva discussione su una serie di problematiche e di criticità che riguardano, in particolar modo, l’iniziativa politica e programmatica generale, soprattutto in relazione alla condizione di enorme difficoltà e di isolamento in cui versano le aree e i territori interni. Vi è stato, di fatto, un incomprensibile abbandono delle politiche e delle iniziative a tutela di detti territori e delle aree più disagiate e depresse. I problemi sono tanti e non tutti di facile soluzione. Tuttavia, manca una vera e propulsiva azione da parte dell’Ente Parco riguardo alle difficoltà di tali territori, come mancano, in concreto, le iniziative necessarie per affrontare e risolvere le maggiori problematiche che negli anni sono state evidenziate. La situazione, quindi, è seria e non può essere più taciuta. Solo esemplificativamente, segnalo una serie di questioni che chiedo siano portate in discussione al prossimo Consiglio Direttivo: 1) Il piano del Parco. Approvato dalla Regione Campania nel dicembre del 2009, e salutato da tutti come uno strumento di forte impatto sul territorio, che ne avrebbe accresciuto le potenzialità di crescita e di sviluppo, di fatto ha determinato l’introduzione di soli (e ulteriori) vincoli. 2) Il regolamento del Parco. Avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Direttivo entro 6 mesi dalla pubblicazione sulla G.U. del piano. A tutt’oggi nulla è stato ancora fatto. 3) L. 394/91. L’attuazione dell’art. 7) di tale provvedimento si è rivelata una semplice chimera. La priorità nella concessione dei finanziamenti statali e regionali prevista per i Comuni e le Province (oltre che per i privati) il cui territorio era ricompreso in tutto o in parte entro i confini di un Parco nazionale è rimasta solo una vuota enunciazione legislativa, di fatto mai attuata. E’ ora che sotto tale profilo, considerata la gravità della condizione in cui si trovano, come detto, soprattutto i comuni e i territori interni, carenti di ogni forma di infrastrutture, si dia impulso decisivo affinché tale disposizione normativa venga concretamente attuata. 4) La sovrapposizione delle competenze di più Organi per il rilascio dei pareri in materia di tutela ambientale e paesaggistica, unitamente agli svincoli idrogeologici, ha prodotto un ritardo notevole nelle istruttorie di tutte le iniziative e negli interventi privati e pubblici, nonché una duplicazione a volte contraddittoria nella formulazione e rilascio dei pareri (Sovrintendenza e Parco). E’ ora che si passi all’attribuzione di tutte le competenze in capo al PNCVD per il rilascio delle autorizzazioni relative agli interventi sul territorio. Sotto questo profilo, la vicenda dei PIRAP è l’ennesima dimostrazione della creazione (voluta) di moltiplicazione di competenze e soggetti che appesantiscono gravemente le procedure. Mentre, al contrario, si rende opportuno snellire e accentrare le attribuzioni. Invece soggetti completamente estranei e carenti di qualsivoglia competenza pretendono di entrare nel tavolo tecnico, con inevitabile appesantimento, appunto, della gestione e del coordinamento. E ciò solo per fini di visibilità politica. 5) Il problema dei cinghiali che attanaglia interi territori e, soprattutto, le economie già difficili e disagiate degli stessi, è un problema che deve risolutivamente essere definito. Non si può più pensare di procedere per studi e/o interventi astratti, che peraltro incidono fortemente sulle risorse finanziarie. Bisogna agire in concreto e con fermezza per risolvere, una volta e per tutte, l’annoso problema. 6) Strada del Parco Atena-Vallo della Lucania. La stampa riferisce dell’inaugurazione del primo tratto da parte della Provincia di Salerno. Il Presidente ha dichiarato in passato alla stampa dell’avvenuto finanziamento del progetto nell’ambito del Piano del Sud. Tuttavia, mai alcun atto relativo all’argomento è transitato per il Consiglio Direttivo. Ci si chiede cosa ci sia di vero nelle dichiarazioni della stampa. Il progetto quindi è già stato predisposto? Da parte di chi? È completo di tutti i pareri necessari? I tempi di attuazione quali saranno? E così via. 7) Vincoli. I boschi dell’intero Parco Nazionale costituiscono, come noto, un polmone ambientale preziosissimo. Tuttavia, a fronte di tale positiva azione, alcun beneficio viene riconosciuto in termini di finanziamenti e contributi per tale funzione. Esistono, invece, altre realtà e territori, caratterizzati da un fortissimo inquinamento ambientale, che al contrario vengono premiati mediante concessione di finanziamenti cospicui sia dalla Regione che dallo Stato. E’ ora che anche sotto tale profilo venga assunta una iniziativa forte che ristabilisca condizioni di equità e di giustizia. Non è accettabile che chi tutela e preserva il territorio venga penalizzato senza avere benefici economici e chi, di contro, inquina, venga premiato con finanziamenti di ogni genere. E’ una spirale perversa che deve essere interrotta. E l’Ente Parco su questo tema deve essere il Capofila di una iniziativa politica convinta che riaffermi quanto innanzi esposto. Insomma, una serie di problematiche e di questioni che non possono più essere rimandate e/o non discusse. Anche perché è su queste questioni che l’Ente deve caratterizzarsi e dimostrare la sua incisiva e positiva azione sul territorio. Se ciò non avviene e se nonostante le numerose sollecitazioni proposte alcuna iniziativa, né di tipo politico, né di tipo programmatico, viene attuata, e allora credo che, come ho già più volte detto, l’utilità del Parco sia molto da valutare e ridiscutere. Ma io penso l’esatto contrario, e cioè che il PNCVD deve giocare, per ruoli e competenze istituzionali, un ruolo decisivo e fondamentale per il rilancio e lo sviluppo dei nostri territori. E ora che si passi, quindi, alle iniziative concrete e risolutive.