Noi ed il Futuro per non morire, occorre cambiare i “paradigmi culturali”

Giuseppe Lembo

Il mondo è di fronte ad una crisi grave e per molti aspetti, assolutamente irreversibile. Al centro della crisi, oltre alla crisi economica, c’è la crisi umana; l’uomo si fa continuamente male, ma non sa come risolversi dai problemi che, giorno dopo giorno, diventano sempre più gravi ed irrisolvibili. Si tratta di un male antropico che è anche male sistemico dove l’azione umana ne determina il cammino. La crisi dell’uomo e del suo insieme sociale affonda le sue radici soprattutto nel crescente prevalere dell’apparire sull’essere; tutto si fa, soprattutto, per apparire, relegando i valori dell’essere in un cantuccio umano sempre più dimenticato; inascoltato ed abbandonato a se stesso. Intanto l’uomo è solo; sempre più solo con se stesso. La solitudine estrema porta l’uomo a darsi una visione di sé da Io Mondo; ognuno, stando solo con se stesso, si sente il mondo. In questo, purtroppo, c’è l’inizio della fine; in questo, è preclusa ogni prospettiva possibile di futuro e di cambiamento umano. Noi abbiamo dei doveri inviolabili nei confronti del futuro; non possiamo estraniarci, isolarci, facendo finta che non ci appartiene e che la nostra vita è fatta solo di presente. Ma così non è; la nostra vita è anche proiettata nel futuro; non appartiene solo a noi stessi, ma anche a quelli che verranno.  A noi compete tracciare il futuro, dove ci sarà parte di noi, parte del nostro DNA esistenziale. Ognuno deve capire la dimensione della propria vita. Che fare? Prima di tutto, prendere coscienza del proprio se esistenziale e riprendere a dare la giusta collocazione ai valori della vita, riportando al centro del proprio “essere uomo”, l’etica dell’essere. Per questo, occorre cambiare e modificare con forza i propri paradigmi culturali, riportando al centro della scena, non tanto e solo se stesso ma l’insieme sociale, la vera anima, il vero motore del mondo dal locale al globale.

                                                                                               

Un pensiero su “Noi ed il Futuro per non morire, occorre cambiare i “paradigmi culturali”

  1. Gen. mo Dott. Lembo, insieme alla Egr. Dott.ssa Lupo, pare proprio che siamo in tre a pensarla, in un certo qual modo, alla stessa maniera circa l’ esistenza dell’ anima in ciascuna creatura. Ma non basta pensare, occorre urgentemente agire. E’ indispensabile cibarsi del LIBRO della nostra coscienza, perchè il gran danno nostro sta proprio nel conoscerci poco. Poichè siamo stati creati a immagine e somiglianza del CREATORE, Chi, se non il Creatore può tenderci una mano? Quindi, è questione di cogliere l’ invito. Io ho accolto l’ invito e la “Conoscenza si è presentata in tutta la Sua Maestosa Bellezza e Chiarezza. Posso tenere per me solamente un bene così prezioso? Ecco che incurante delle chiacchiere o peggio di giudizi denigratori, sto diffondendo a più non posso la lettura di una Nuova Manna Celeste: LA PORTA D’ ORO – LE ALI DELL’ ANIMA – IL QUADERNO DELLE ROSE – DIO E’ TRA NOI – IL VANGELO DEL TERZO MILLENNIO, dettati alla gent.ma prof.ssa Olga Foini.
    Il tutto pubblicato sul sito: http://www.gabrielearcangelo.it
    In esso vi è anche una mia pubblica testimonianza.
    Quanta ipocrisia sto affrontando, con la scusa che la Chiesa deve pronunciarsi. Siamo proprio ancora molto ignoranti da non capire che la Chiesa siamo tutti noi? Il Papa, il quale continuamente ci invita a leggere di tutto e soprattutto ascoltare la propria coscienza, da solo senza il contributo del popolo Cristiano che cerca di erudirsi e apprendere, non può fare proprio nulla.
    Cordiali saluti e ringraziamenti.

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