Salerno: Giovane Italia «Non si tocchi la legge 40»
I ragazzi di Giovane Italia Salerno, movimento giovanile del PdL, si scagliano contro la proposta del senatore Andria che, a margine di un intervento, aveva auspicato una modifica della legge 40. La riflessione era stata sollecitata da una riflessione sulla recente gravidanza della dottoressa 57enne Silvana Sofia. In una nota per la stampa si legge.«Premesso che sono convinto che la dottoressa Silvana Sofia sarà un’ottima mamma, e questo nonostante non condivida la sua scelta: non sono in grado di giudicare nessuno, anche perché non ho ancora avuto figli, ma personalmente resto convinta che sia ingiusto privare le bambine di genitori che possano accompagnarle per una parte ragionevole della loro vita. – dichiara Alessia Senatore, portavoce di Giovane Italia Salerno – Ribadisco la nostra adesione ai principi fissati dalla legge 40, una norma che affronta una materia difficile e complessa: si possono disporre eventuali perfezionamenti, tenendo però presente regole, paletti e, soprattutto, il rispetto dell’etica e dei principi morali. Ecco anche il motivo per cui credo sia utile battersi non solo per i nostri diritti di libertà, ma anche per i diritti di coloro che mettiamo al mondo». Alle parole della giovane militante, fanno seguito quelle di Rosario Peduto, esponente salernitano del partito del Popolo della Libertà e da sempre attento alle tematiche etiche e della gravidanza: «Mi stupisce che il senatore PD Alfonso Andria spinga per una revisione della legge 40 in seguito alla maternità di una persona non più giovane. Io e il movimento giovanile rimaniamo contrari alla revisione della legge per favorire tali pratiche. Ritengo, infatti, che se il singolo riesce a soddisfare un suo desiderio biologico un tempo inappagabile (come procreare oltre il limite della menopausa), ciò non dipende dal fatto che la società benevolmente si attiva per compiacerlo, ma al contrario dipende dal fatto che egli (più o meno consapevolmente) affida la sua fisicità al complesso gioco tecnologico oggi dominante, illudendosi di usarlo e dominarlo, quando invece ne viene usato e dominato».