Riceviamo e Pubblichiamo: appello d’un disabile
“Io, Michele Pappacoda, faccio una vita pietosa e triste; a parte che sono ammalato da quando ero piccolo e dall’età di 23 anni sto una sedia a rotelle a causa della distrofia muscolare, ho bisogno di aiuto perche abito al secondo piano e se nessuno mi aiuta a scendere dieci scalini non posso mai uscire. Sono soggetto a chiedere aiuto a mio cognato il quale non vuole aiutarmi affatto, mi maltratta, mi sputa in faccia, mi chiama storpio e mi arriva con le mani addosso; io per quieto vivere lascio stare, anche perché è il marito di mia sorella, ora padre di due figli e da quando si è sposato, cioè sette anni orsono, non ha mai lavorato, ha vissuto sulle spalle di mio padre; ora il mio papà è morto e ogni giorno lui cerca soldi ed altro; io non posso soddisfare le sue esigenze anche perché essendo invalido percepisco un assegno di invalidità di 268 euro al mese e allora per aiutare lui non dovrei più mangiare. Litiga con la moglie, la picchia, la notte non ci fa dormire ed io soffro anche perché mia sorella non si è mai ribellata a tutto ciò. Ma io vorrei vivere tranquillo e non essere maltrattato, la mia vita é un inferno, posso piangere tutti i giorni ma nessuno mi capisce. La gente fuori non capendo il dramma che ci sta a casa mi prende per pazzo, il comune non mi dà nessuno aiuto. Se non avessi mia madre che mi aiuta in casa… fa tutto il possibile, ma poveretta anche lei, è anziana (66 anni), piena di dolori, non può fare tutto lei e quando non avrò più mia madre che fine farò? Delle mie sorelle una se ne è andata a Modena, ha trovato lavoro lì e vive con suo marito , un’altra mi ha dato una mano fino a poco tempo fa ma ora vivere col suo ragazzo a Maiori e chi si occuperà di me? Adesso sicuramente mio cognato non muoverà un dito per aiutarmi anzi ora che non c’è piu nessuno si sente lui il padrone, di sicuro mi faranno morire ma mi porteranno sulla coscienza. chiedo un aiuto alle istituzioni allontanate questo pazzo da me visto che lui e anche sofferente di schizzofrenia aiutatemi ma non allontanando me dalla mia casa ma questo essere spregevole. Parenti, istituzioni, amici, a voi tutti in lacrime scrivo questo articolo.
Michele Pappacoda