Intimidazione al Papa?
Un caso? Un avvertimento? Certo è che i colpi d’arma da fuoco ad Erfurt, durante la visita del Pontefice, nei pressi dell’altare dove Ratzinger ha poi celebrato l’Eucarestia, non son stati una bazzecola. Ancora violenza, mista a sacralità: per qualcuno, in casa propria, il Papa avrebbe potuto rischiare la vita. Per qualche altro, la Germania resta fedele all’Uomo vestito di bianco, anzi ne va orgogliosa, come del crollo del muro. Il panico, nel momento in cui la notizia è trapelata, inevitabile. Ancora da accertare il movente, viste le lesioni lievi che gli spari hanno provocato ad un’esponente del servizio di sicurezza, che solo da un bruciore all’arto inferiore, avrebbe poi messo a fuoco quanto si stava verificando. Se per Wojtyla, i proiettili spezzarono l’aria, in direzione della papamobile, colpendolo all’addome, stavolta sembra che il successore di Cristo fosse estraniato dal killeraggio. Anche se non si riesce proprio a comprendere come mai, tale atto che rimanda l’intimidazione, sia avvenuto proprio nel luogo del rinnovo del sacrificio del Golgota, presso l’altare eucaristico, con l’officiante Pontefice. Continua, dunque, il vicario di Cristo ad esser oggetto di violenza, bersaglio innocente di sangue…ancora sangue sul Papato secondo l’antica profezia di San Pio a Wojtyla “Sangue scorrerà sul tuo Papato”?