Parlamentari gay: fuori i nomi!
Caccia…agli untori! Così apparirebbe la curiosità morbosa, tradotta in blog nei giorni scorsi, in merito a dieci parlamentari, gay, che avrebbero timidamente ostentato i loro integerrimi costumi contro tale diversità. Un vespaio di pettegolezzi ha scatenato la bufera mediatica, che sembra inzuppare la chiacchierologia in merito all’identità dei singoli, attualmente nel mirino della Procura. E subito le Pari Opportunità, scendono in campo. Sembra sempre più costante l’appello di tale querelle, l’anima d’un dibattito che anima il Paese. in tema di diritti, se l’omosessualità decida di voler sancire legami affettivi con tanto di matrimonio o se desideri anche corredarsi di prole, con ogni escamotage possibile ed immaginabile, pur di vedersi incastonata in un discorso di matrice familiare. Da Elton John, alla Nannini, senza risparmiare alcuno della semplice società “di tutti i giorni”. Ed i Pride, che impazzano consensi, sfilando iridati inni a legittimare anche baci saffici ed unioni promiscue. Se la sessualità, qualcosa di strettamente personale, che appartiene ai singoli, non si comprende come mai il nostro Paese, stia scivolando sulle bucce di banana della notorietà provocante. Nel senso che, con tanti problemi che ogni giorno scaraventano in piazza centinaia di disperados, per carenza occupazionale o per Sanità malata, tra scuole mutilate di personale e Giustizia che arranca, le pari opportunità insistono solo sull’omosessualità e sulle dinamiche ad essa connesse! In un Paese democratico, il popolo intero dev’ esser tutelato, ma a quanto pare, solo una fetta della società finisce per far rumore, riuscendo ad imporsi con i suoi striscioni e le sue parate provocatorie!Il motivo???…