Salerno: Siis al capolinea

In tutto il mondo le più recenti trasformazioni del diritto hanno prodotto l’emersione a livello costituzionale, normativo, giurisprudenziale e di politica, del diritto della categoria dei beni comuni, ossia delle cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali, nonché al libero sviluppo della persona. I beni comuni, “in primis” l’acqua, dall’adduzione, alla distribuzione, alla depurazione e fognatura, vanno collocati fuori commercio perché appartengono a tutti e non possono in nessun caso essere compatibili con l’interesse privato, politico e di profitto alla vendita. In coerenza con queste premesse, il Comune di Salerno (Sindaco Vincenzo De Luca) responsabile a governare il bene comune (acqua) della città di Salerno assuma nei confronti di tutti i salernitani, presenti e futuri, attraverso una buona politica di democrazia partecipata dal basso, il suo dovere costituzionale fondamentale di difendere i beni comuni minacciati, a cominciare dalla risorsa acqua così come il popolo italiano ha indicato con il referendum del 12 e 13 maggio scorso.In coerenza con i punti qualificanti del programma di trasformazione urbanistica in corso a Salerno (Marina d’Arechi, Stazione Marittima, Piazza della Libertà) non salvi solo Salerno Sistemi nella holding di Salerno Energia. Ma presti attenzione anche all’impianto di depurazione che per la maggior parte il Comune di Salerno ne è il primo e più grande usufruitore. Riferisca qualcosa di concreto: non come le società di scopo, oppure che del problema debba farsene carico la regione Campania; non permetta di oltraggiare Salerno con il silenzio. Stessa cosa dicasi del Presidente della Provincia On. Cirielli, che quando stava all’opposizione, facendo sue le notizie giornalistiche apparse sui quotidiani locali di un Sindaco di un Comune della Provincia di Salerno (Roccadaspide), richiedeva “interrogazione parlamentare” (Prot. N° UL/2008 4700 del 22 Maggio 2008) con attto di Sindacato Ispettivo N° 4 – 00114 dell’On. Cirielli , trasmesso alla Prefettura di Salerno, al Presidente della Provincia di Salerno, al Sindaco del comune di Roccadaspide e all’ATO 4 Sele, per ricevere notizie dettagliate dei fatti al fine di poter ottemperare ai termini di una risposta stabilita dai regolamenti parlamentari: 1) Sembrerebbe che << … la Società S.i.i.s., allora s.c.a r.l., gestore del depuratore di Salerno ,produce debiti enormi con un deficit di oltre 14 milioni di euro in soli 3 anni.>> 2) Se risulti al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensidell’Art. 152 comma 4 del 2006, su quali siano le motivazioni del perdurare dell’esistenza di cinque gestori del ciclo integrato nell’ATO 4 Sele, contrariamente a quanto previsto dalla Parte III del D.L. N° 152/2006 che disponeva l’istituzione di un gestore unico. Però, come sempre accade quando si è all’opposizione, si predica bene, invece quando si diventa forza di governo e gestore del bene pubblico, si razzola male. Dopo in siluramento del precedente Presidente F. Argentino, tramite l’accordo Valiante/Rispoli (Consac), che secondo Antonio Iannone non era un accordo poltronistico, ma un riequilibrio politico istituzionale per la salvaguardia della cosa pubblica, la gestione S.i.i.s., con la nomina dell’ex consigliere comunale Ortensio De Feo, è passata in mano MA, oltre ai decantati proclami giornalistici: vedi Dentro Salerno su piani industriali mai presentati, acquisizione dei Comuni mai avvenuta. Insomma solo chiacchiere chiacchiere !e la colpa non e mai nostra ma sempre di chi ci ha preceduto Si mette la S.I.I.S. in liquidazione, ma a chi serve? Salvare i C.D.A. di AUSINO, ASIS, SALERNO SISTEMI CONSAC e ATO, forse per sollevare le sorti del CGS e dell’ASI, forse per salvare i cittadini di Salerno e Provincia dai pericoli di un mare inquinato, oppure semplicemente per azzerare i debiti e pulirsi le coscienze. Fate qualcosa di concreto per Salerno e scegliete il meglio per i Vostri Cittadini e non il meglio per i vostri interessi.