Cava de’ Tirreni: Città Unita, Senatore, disciplinare traffico urbano

La mobilità , il traffico, a Cava sono pazzeschi, specie in alcuni orari della giornata , di mattina, il mercoledì e il sabato quando si svolgono i mercati. Continuando ciò che è stato avviato, si ritiene indispensabile definire l’assetto infrastrutturale della città attraverso la realizzazione di interventi sull’armatura stradale e ferroviaria cittadina. In merito all’armatura stradale, è necessario completare l’intervento di decongestionamento della ss 18 avviato secondo l’ipotesi progettuale predisposta che è quella di connettere il realizzando sottovia al prolungamento del raddoppio della ss 18 proveniente da Scafati nell’area ASI con la previsione di due nuovi nodi di connessione con la viabilità ordinaria cittadina in corrispondenza del ponte di pregiato e di via Santoriello: in tal modo si realizzerà un itinerario alternativo all’attuale strada statale di 2° livello rispetto al primo, costituito dall’autostrada A3, strettamente connesso con la rete di primo livello e con la viabilità ordinaria e che consente l’accesso alla città attraverso parcheggi di scambio posizionati strategicamente nei punti di connessione. Altro intervento strategico riguarda l’infrastrutturazione del comparto C2 di via Filangieri: in tal caso vanno riviste le connessioni e le caratteristiche degli interventi al fine di realizzare un nuovo elemento di centralità urbana in tale area della città. In merito alla rete ferroviaria, si conferma oggi più che prima, l’idea di realizzare lungo la linea storica della RFI altre due fermate del Sistema di Metropolitana Regionale a sud e a nord dell’attuale stazione integrate con la rete stradale attraverso la predisposizione di aree di parcheggio di scambio, nonchè di realizzare nell’area dello scalo merci (oggi diventato parcheggio Metropark) un nodo di interscambio modale tra i servizi urbani su gomma quelli extraurbani e i servizi ferroviari prevedendo in tale area l’attestamento delle linee urbane oggi attestate in viale Crispi. A tali interventi vanno associati interventi di rimodulazione dei servizi ferroviari offerti sulla tratta.

Altro intervento, da concordare con la società autostrade meridionali e con RFI, è relativo alla risoluzione definitiva degli attraversamenti urbani dell’autostrada A3 e della linea ferroviaria mediante la realizzazione di interventi sui ponti esistenti al fine di contribuire a realizzare percorsi pedonali trasversali est-ovest della città. Lo scenario gestionale. Dal punto di vista gestionale, si evidenzia la necessità di attivare le seguenti azioni: monitoraggio del piano del traffico e aggiornamento del pgtu con relativi piani particolareggiati e esecutivi. Data la cadenza biennale dell’aggiornamento del PGTU, si rende necessario monitorare la sperimentazione dei dispositivi di traffico implementati e, eventualmente, quelli da implementare e procedere al suo aggiornamento tenendo presente:

·                  l’esperienza maturata circa i risultati dei dispositivi di traffico attuati nel corso dei due anni dell’aggiornamento del PGTU;

·                  lo sviluppo di progetti e piani di parti strategiche del territorio cittadino la cui realizzazione determinerà una riconfigurazione complessiva della domanda e dell’offerta di trasporto a scala cittadina;

·           l’l’ esigenza, visto il successo registrato, di intervenire per singoli lotti, mettendo in rete i singoli interventi programmati non soltanto dall’Amministrazione ma anche da altri Enti e/o privati;

·                  la necessità di intervenire sulle altre componenti della mobilità non trattate nel corso dei due anni di attuazione del PGTU (carico e scarico merci, orari di accesso alle varie attività, percorsi dei mezzi pesanti e dei bus in transito nella città, eccetera). Il piano, previsto nel Piano Direttore delta Sicurezza Stradale Urbana adottato con Delibera di G.C. n. 573 del 03/07/2002, si propone di progettare e realizzare percorsi sicuri di accesso ai siti più frequentati dai bambini, dalle persone anziane e dai disabili. Il piano prevede quattro fasi: l’analisi, gli obiettivi, le strategie e il progetto. L’analisi: sulla base dei risultati di un indagine da effettuare, coordinandosi con l’Ufficio scolastico e con i direttori e presidi, presso gli alunni delle scuole, mediante la somministrazione di questionari riguardanti i principali percorsi casa-scuola effettuati dagli alunni e le caratteristiche di tali spostamenti, nonchè dall’esame dei diversi strumenti di piano, dalla lettura delle funzioni delle strade e degli insediamenti, dalla localizzazione degli attrattori, si costruirà un quattro conoscitivo delle criticità nella percezione dell’uso degli spazi pubblici e nel funzionamento delle reti pedonale e veicolari da parte dei bambini. Gli obiettivi e le strategie di intervento: la conoscenza dello stato attuale consentirà l‘individuazione dei principali obiettivi del piano e delle conseguenti strategie di intervento sulle quali puntare per la soluzione dei problemi emersi. Il progetto: si definiranno, quindi, con l’Ufficio Urbanistica, le principali tipologie progettuali, che costituiscono un riferimento per approntare i progetti dei singoli interventi stradali. In seguito si potrebbero coinvolgere nuovamente bambini e genitori durante l’elaborazione del progetto. Infatti, la partecipazione attiva alle scelte che incidono sulla vita della collettività rafforza il senso civico dei soggetti coinvolti e ha un importante valore educativo per i bambini. Tali esperienze di “progettazione partecipata” si sono svolte con successo negli ultimi decenni, dapprima in Europa e poi anche in Italia, con un crescente coinvolgimento dei cittadini in forma singola o associata. Il Piano della Segnaletica rappresenta il primo e più rapido livello progettuale per intervenire sulla funzionalità e la sicurezza della circolazione stradale, sia in ambito urbano che extraurbano. I piani di segnalamento rappresentino elementi motto flessibili nell’ambito della sicurezza stradale, in quanto possono intervenire a diversi livelli progettuali:

·                     prima della redazione di un P.U.T. o come sua naturale attuazione;

·                     come ottimizzazione della viabilità extraurbana di transito e di scorrimento;

·                     come necessario elemento progettuale nella costruzione di una nuova strada.

Gli obiettivi di un Piano della Segnaletica possono essere così riassunti:

·                     rendere scorrevole e informato il traffico di attraversamento;

·                     rendere sicuro il traffico locale;

·                     semplificare le manovre in corrispondenza di una intersezione;

·                     evidenziare la possibilità di percorsi alternativi per le diverse componenti di traffico.

Il catasto della segnaletica, fino a qualche anno fa difficilmente gestibile dalle Pubbliche Amministrazioni, è ormai diventato uno strumento essenziale per una funzionale gestione dei segnali esistenti: numerosi sono i sistemi informatici e i programmi in grado oggi di dare al tecnico preposto un completo resoconto in tempo reale delle caratteristiche fondamentali dei segnali: ubicazione, grafica, classe di pellicola rifrangente, supporto metallico utilizzato, anno di fabbricazione, ordinanza sindacale di impianto del segnale, eccetera. Siamo abituati a rappresentare il trasporto delle merci come una lunga fila di Tir allineati in autostrada o nelle grandi arterie di traffico extraurbano. In realtà, il 50% del traffico merci si svolge all’interno delle città, dove del resto si concentra la domanda da servire attraverso la fitta rete distributiva del commercio e delle attività terziarie, che a loro volta movimentano volumi rilevanti di pacchi, plichi e documenti. Se a questa situazione si aggiunge il previsto aumento causato dalla distribuzione a domicilio di merci parcellizzate indotta dallo sviluppo del commercio elettronico, ci troviamo di fronte ad un problema che è destinato ad aggravarsi ulteriormente. Intervenire nella razionalizzazione della distribuzione di “cose” in ambito urbano potrebbe dunque portare un notevole contributo alla riduzione dell’inquinamento e della stessa congestione del traffico, ma anche a ricreare condizioni di vantaggio localizzativo nei Centri storici per la rete del dettaglio commerciale, oggi sottoposta ad una crescente pressione concorrenziale dalla grande distribuzione organizzata. Negli ultimi anni, in Europa e anche in Italia i tentativi in questa direzione non sono mancati. Città come Milano, Bologna, Vicenza, Padova hanno avviato iniziative di studio per capire come organizzare un sistema logistico ­distributivo più efficiente, con particolare riferimento all’area storica che è anche la più fragile dal punto di vista ambientale. L’idea è stata quella di individuare una o più piattaforme di smistamento delle merci per il consolidamento dei carichi diretti al centro storico, con servizi navetta effettuati attraverso mezzi a basso impatto. In pratica, la piattaforma di logistica urbana (Logistics City Centre) svolgerebbe il ruolo di Transit Point urbano sul quale far convergere i flussi di merci e documenti proveniente dalla diverse direttrici esterne. Invece che raggiungere con i singoli mezzi la destinazione finale – che nelle aree del centro storico è del resto regolamentata da fasce orarie e da permessi a pagamento – le merci verrebbero caricate su vettori gestiti da una agenzia locale (pubblica, consortile o privata convenzionata) che dovrebbe provvedere al servizio di distribuzione ottimizzando gli itinerari di consegna e, al limite, svolgendo anche la raccolta degli imballi. Il miglioramento della rete logistico-distributiva nelle città si potrà ottenere quando si modificheranno anche gli stili di consumo, obiettivo che sarà più facile raggiungere accompagnando le iniziative con politiche aggressive di marketing urbano e una maggiore diffusione delle tecnologie di rete. Un progetto City Logistics per una realtà urbana come Cava de’ Tirreni ha come obiettivo quello di individuare un insieme di interventi infrastrutturali e di servizio mediante i quali raggiungere una maggiore efficienza complessiva nel sistema di movimentazione delle merci all’interno del Centro storico, riducendo l’impatto ambientale delle attività di trasporto pur mantenendo o elevando i livelli di accessibilità. Si renderà necessario il coinvolgimento dell’Assessorato al commercio nonchè dei rappresentati delle categorie dei commercianti. Per quanto ci riguarda ci dichiariamo, come sempre, pienamente disponibili ad una collaborazione con il Sindaco ed il suo assessore al ramo, contribuendo con idee e competenze per tentare di risolvere , insieme, quanto prima, l’ intollerabile e ormai insopportabile problema.

 

avv. Alfonso Senatore

Presidente di Città Unita