Cava de’ Tirreni: Pd, la verità fa male…troppo male
La due giorni di Consiglio Comunale ha prodotto una serie di interventi che ha scosso non poco la vita politica di Cava. Il sottoscritto giovedì nel suo intervento riguardante la questione dell’alienazione dei beni comunali e quindi degli alloggi con la relativa richiesta per altro accettata di far estrapolare dall’elenco il fabbricato di Via Carillo, in quanto proprietà dell’ex ECA e quindi regolamentato da un regime diverso, ha esordito facendo un’analisi della situazione in riferimento anche ai lavori del giorno precedente. L’intervento più volte è stato interrotto dai consiglieri della maggioranza in quanto ritenevano lo stesso non inerente al punto in discussione: La verità fa male…troppo male. Per fortuna il presidente ha capito lo spirito con cui mi accingevo a fare chiarezza su alcuni punti e tra non poche polemiche sono riuscito a concludere l’intervento. Qui di seguito si riportano i punti salienti dello stesso. Ho esordito dicendo che tralasciavo la questione del manifesto (che tanto ha fatto scalpore) perché ritengo che lo stesso si riferisca solo ed esclusivamente ad una questione politica di chi è chiamato a fare opposizione, poi se si vuol dare un interpretazione diversa si è liberi di fare e di agire come e quando meglio si crede. Chiaramente non staremo alla finestra, a tal riguardo ho ricordato al Presidente che nelle varie richieste presentate e portate a conoscenza dell’assemblea si era dimenticato di esporre quella presentata dal Gruppo PD riguardante la transazione del progetto inerente la Manifattura .Se a questo si associa che alla famosa Delibera di Giunta riguardante la Manifattura manca la presenza di un Assessore storico, nella persona di Alfonso Laudato (per altro sempre presente in giunta ed in consiglio, uno dei pochi per la verità), che alla Delibera di Consiglio Comunale mancano ad eccezione del consigliere Palumbo tutto il gruppo fedele al Sindaco Galdi ( all’ultimo minuto anche un’uscita prima della votazione di un altro consigliere della maggioranza), allora qualche preoccupazione se permettete ci può essere. L’intervento continua rivolgendomi al Sindaco, dicendo che la questione Manifesto è “acqua fresca” rispetto a quanto successivamente si è verificato in consiglio Mercoledi. Accuse forti, pesanti con nome e cognome verso un Assessore e un Consigliere, senza che ci sia stato da parte degli interessati e dell’Assessore in particolare una minima reazione. Inoltre abbiamo registrato come atto di sfiducia, (in politica così si chiama) l’abbandono dal consiglio dei 4 Consiglieri dichiaratisi indipendenti, per altro non presenti nella giornata di Giovedi. Inoltre Mercoledi il Consiglio dopo l’uscita dei consiglieri di minoranza e dei 4 Fedelissimi del Sindaco è continuato con 15 presenti perché lo stesso veniva considerato valido (altra nefandezza politica) e quindi in condizioni di poter deliberare. Il caso ha voluto che dopo la discussione sulla Medea, dove non era prevista nessuna votazione, quando ci si accingeva a votare il regolamento e l’elenco degli alloggi da alienare, di colpo 8 dei quindici consiglieri presenti…si son sentiti male, pardon si sono allontanati facendo cadere il numero legale. Facile domandarsi il perché? La risposta l’ho data in consiglio anche in termini pittoreschi dicendo:“Vuoi vedere che questi quattro fessacchiotti dell’opposizione potrebbero aver ragione (stiamo per presentare al TAR per una precedente situazione analoga la relativa denuncia di irregolarità) e quindi inficiare tutte le successive delibere?” Conclusione ho detto al Sindaco: “Carissimo Sindaco oltre a non aver più la maggioranza in città, (questo è sicuro) temo che non ci sia neppure in consiglio nonostante le apparenze”.