L’Arcangelo Gabriele: il protettore di Radio Vaticana
Riguardo a San Gabriele, il papa Pio XII il 12 gennaio 1951 con un breve apostolico nominò l’arcangelo patrono delle telecomunicazioni ed affermò che: “Ogni dono eccellente, ogni grazia perfetta discende dall’alto, dal Padre delle luci”. Inoltre il Pontefice sottolineò: “E’ per questo che bisogna ammirare la divina saggezza che ha permesso agli uomini, grazie alle numerose invenzioni nate dal genio della nostra epoca, di potere, per mezzo dell’elettricità, telegrafare agli assenti con una meravigliosa rapidità, telefonare a delle distanze straordinarie, inviare dei messaggi con le onde aeree ed infine contemplare la visione delle cose e dei fatti che si trovano lontanissimi dai luoghi in cui abitano. Questi strumenti, costruiti secondo le regole dell’arte, possono essere molto nocivi se sono impiegati con cattive intenzioni, ma al contrario, possono aiutare potentemente allo sviluppo ed al riaffermarsi delle relazioni fraterne tra gli uomini, al progresso della civilizzazione, alla propagazione illuminata delle arti e delle scienze, ed anche all’insegnamento dei precetti della religione, alla trasmissione della parola del supremo Pastore dalla Sede di Pietro a tutte le nazioni, ed all’ammirabile unione di tutti i cuori per dirigere verso la Maestà divina delle pubbliche preghiere fatte con questo mezzo in tutto l’universo. E’ per questo che, la nostra Santa Madre Chiesa non si è mai opposta a questo progresso della civilizzazione umana, ma ha avuto ed ha ancora il pensiero di sostenerlo, di svilupparlo e di incoraggiarlo nella più grande misura, essendo dato che tutto ciò che di vero e di nuovo deve essere considerato come una traccia dell’intelligenza divina ed un segno della sua potenza. Così noi crediamo molto opportuno assicurare a queste scienze meravigliose ed a quelli che le mettono in opera o che le esplorano, il beneficio speciale di una protezione celeste. Alla domanda fatta da molte persone notevoli che, in molte nazioni, esercitano la loro attività in questo ramo, di dare loro ad essi ed ai loro colleghi, come celeste Patrono presso Dio, l’Arcangelo San Gabriele che portò al genere umano, piombato nelle tenebre e disperando quasi della sua salvezza, l’annuncio lungamente augurato della Redenzione degli uomini, noi decidiamo di accogliere favorevolmente, visto la sua importanza e la sua gravità, questa richiesta che è secondo il nostro proprio pensiero e che corrisponde ai nostri propri desideri. Così dunque, usando della pienezza del nostro potere apostolico, con questa Lettera e per sempre, noi costituiamo e dichiariamo l’Arcangelo San Gabriele, celeste Patrono presso Dio di questa professione, dei suoi specialisti ed impiegati, attribuendogli tutti gli onori ed i privilegi che appartengono regolarmente ai principali Patroni”. In quest’anno 2011 Radio Vaticana compie 80 anni di fondazione e per l’occasione nell’atrio dei Musei Vaticani è stata allestita una mostra che resterà aperta per un anno. E’ davvero speciale la Radio vaticana: è stata progettata dall’inventore stesso della radio, Guglielmo Marconi; ha, come precedentemente sottolineato, come patrono un arcangelo importante, Gabriele, quello dell’Annunciazione; da sempre è diretta dai Padri Gesuiti; il suo segnale di intervallo, molto programmatico, è il “Christus vincit”. Trasmette in più lingue di qualsiasi altra stazione al mondo, ben 45, e ha uno staff che sarebbe riduttivo definire multietnico, composto com’è da persone di 62 nazionalità. Del resto, basta uno sguardo alla sua homepage, dove la ,lista delle pagine è scritta in 11 diversi alfabeti, per capire che siamo in presenza di una piccola ONU delle telecomunicazioni. E’ depositaria di un patrimonio unico, la voce dei sette Papi che hanno parlato ai suoi microfoni, da Pio XI a Benedetto XVI, perché al centro delle sue trasmissioni, da sempre, c’è il Papa. Non per niente è anche nota come la Radio del Papa. E da quando i papi hanno cominciato a girare il mondo, i suoi inviati li seguono fedelmente e con le loro dirette fanno sentire gli ascoltatori più vicini al Papa pellegrino. Il via lo diede Paolo VI nel 1964 con il viaggio in Terrasanta. Con Giovanni Paolo II i viaggi internazionali raggiunsero la cifra record di 104, e Benedetto XVI promette bene, dato che siamo già a quota 18 in nemmeno 6 anni. E’ una radio multimediale, che alle onde elettromagnetiche, ai satelliti e a Internet affianca ora nuove tecnologie come sistemi di trasmissione in digitale DAB e DRM, che permettono l’invio simultaneo di più programmi sullo stesso canale, con grande risparmio energetico rispetto al vecchio sistema analogico. E infine il sito WEB, formidabile vetrina dell’attività della radio, permette di ascoltare i programmi in diretta o in differita, vedere filmati di eventi papali del Centro Televisivo Vaticano, oppure, con il Podcast, scaricare files audio e video su computer, I-Pod o I- Pad. “Le onde elettriche trasporteranno in tutto il mondo attraverso gli spazi la Sua parola di pace e di benedizione”. Le parole rivolte da Marconi a Pio XI nel 1931 sono sempre attuali: nell’era della multimedialità, la radio Vaticana è più che mai la radio del Papa, il suo microfono per parlare al mondo.