Salerno: “La medicina del territorio: percorsi e ricoveri”
Si è svolto sabato 22 ottobre, presso il salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, il convegno organizzato dall’Assessorato Provinciale alle Politiche Sanitarie, guidato da Sebastiano Odierna, su “La medicina del territorio: percorsi e ricoveri”. All’incontro moderato dalla dott.ssa Paola Dello Iacono, Responsabile Comunicazione Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie hanno preso parte: l’Assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie Sebastiano Odierna, il dott. Antonio Crescenzo, MMG Rappresentante Sindacale Comitato Aziendale, il dott. Attilio Bianchi, Direttore Generale A.O.U. OO. RR. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il dott. Bruno Ravera, Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno, il dott. Giovanni Baldi, Consigliere Regionale PDL. Le conclusioni sono state tratte dal dott. Michele Schiano Di Visconti, Presidente V Commissione Regionale Sanità e Sicurezza. Nel corso dell’incontro si è discusso della necessità di sviluppare e ripensare la medicina del territorio per ridurre l’incidenza nella Provincia di Salerno dei ricoveri impropri e della mobilità sanitaria passiva. Dall’analisi dei dati della mobilità sanitaria passiva interregionale ed extraregionale, forniti dall’ARSAN, è emerso che, con riguardo all’anno 2009, il totale è di 836.771 persone di cui 376.547 vanno via dal sud, dividendosi quasi in metà tra nord e centro. La Lombardia è la regione più gettonata, la Campania quella con maggior esodo ( 89.119 ). La mobilità sanitaria passiva costa al sud ogni anno circa 1,2 miliardi di euro: la Lombardia incassa ogni anno 441 milioni di euro e la Campania spende ogni anno 338 milioni di euro. Nel corso dell’incontro è stata, inoltre, focalizzata l’attenzione sulla importanza dell’appropriatezza quale strumento per migliorare le performance delle attività assistenziali e ridurre gli sprechi delle attività nonché sull’importante ruolo che hanno i medici di medicina generale nello svolgimento di una funzione filtro sui ricoveri impropri e di guida dei pazienti in percorsi assistenziali congrui rispetto alla patologia di ricovero. La Provincia di Salerno ha inteso farsi promotrice di un incontro volto a stabilire un proficuo coordinamento tra territorio e aziende ospedaliere, in virtù della necessità, all’indomani della recente riforma, di far conoscere al territorio, nel dettaglio, come le strutture ospedaliere provinciali si sono riorganizzate e articolate. “L’incontro vuole essere un modo per realizzare un’informazione diretta a far conoscere al territorio quali sono le professionalità, quali sono i servizi di eccellenza che le strutture ospedaliere provinciali erogano e che troppo spesso vengono ignorate – dichiara l’Assessore Sebastiano Odierna – e per ripensare la sanità provinciale in un’ottica maggiormente strategica che persegua qualità e merito, finalizzata a riorganizzare in maniera più efficiente la risposta sanitaria”. Sono stati coinvolti tutti i soggetti della medicina del territorio (rappresentanti dei principali sindacati dei medici di medicina generale, direttori di distretto, direttori generali di aziende ospedaliere, medici di distretto, specialisti ambulatoriali) per conoscere, confrontare, valutare le esperienze realizzate, i successi ottenuti e le criticità emerse e definire un progetto di medicina del territorio in grado di soddisfare i bisogni individuati dei cittadini nonché valido ed apprezzato perché reale, vicino ed anche visibile ai membri della comunità tutta. Dal dibattito è emerso che lo strumento per governare il tema dei ricoveri impropri, della mobilità sanitaria passiva, delle liste d’attesa è una concertazione condivisa con gli operatori e il sistema organizzativo territoriale e una trasparenza e una conoscenza da parte dei cittadini sulla appropriatezza ed efficacia di tante prestazioni che a volte si richiedono ripetutamente o inutilmente. E’ stata condivisa dai relatori la necessità di ripensare tutto il sistema delle cure primarie ponendo al centro il ruolo del medico di medicina generale come effettivo tutore della salute del cittadino ed è emersa la necessità di costruire un sistema sanitario a rete, non più frammentato e gerarchico, in cui tutti gli operatori sanitari facciano squadra.