Riceviamo e Pubblichiamo: esperienza d’una transessuale operata
pubblicata da Jones Eva il giorno venerdì 21 ottobre 2011 alle ore 20.14
.Oggi è stato per me un giorno di festa, ho festeggiato per il rossetto che ho messo stamani ed ho continuato nel levarmi la camicia da notte con la contemplazione a distanza di trentanni che fare la pipi’ seduta e non albitrariamente ad un albero come fa un transessuale moderno al buio sull’erba della cassia sia il segno più tangibile della bellezza della mia scelta e del mio fiero eroismo. Sono una transessuale operata di Cava de’ Tirreni ed oggi a distanza di trentanni, vi dico che ho voluto essere una donna pacificata, persuasa, senza conflitti apparenti. La mia odierna linea di demarcazione tra maschile e femminile è rigida, netta ed inequivocabile. Mi sono lasciata trentanni fa alle spalle il corpo di ragazzo che mi teneva prigioniera, scelsi di sparire da una via fittizzia mascolinità e trionfare dal passsato facendo evaporare ogni traccia del vecchio fù. Un uomo di scienza che con me usò un enorme umanita’, fece con me la sublimazione della sua opera. Conservo la memoria storica di ragazzo ma il processo elaborativo di eliminazione, mi permette oggi di usarla a mio piacere. Ciò che costituisce il mio successo oltre ad una mia finalmente non tormentata percezione di me è la capacita’ di passare definitivamente e inconstestuabilmente per donna. Ancor più senza l’ambiguità di un documento. Il mio è stato uno schema binario e oppositivo in bianco e nero. Mi oppongo oggi alla acrobazia dell’intelligenza e alle forzature politiche per passione personale intellettuale e senza ansia di invenzione. Comprendo a distanza di trentanni che la società con la sua evoluzione ha prodotto menti più liberali. La mia storia all’epoca in Salerno sconvolgeva il mondo e le sue leggi, e un semplice cambio di sesso sconvolgeva un’intera cultura con tutte le sue regole. Per questo finimmo sui giornali dell’epoca io e due amiche di cava per il clamore arrecato alla tranquillità pseudo borghese e del popolino. Con stupore oggi mi accorgo che si finisce sui giornali per situazioni completamente opposte. I moderni interessi truccati della politica, non scalfiranno mai la mia scelta che fu eterosessuale e razionale per eccellenza. Sacrificai tante sensazioni per impossessarmene di altre, ma oggi rifiuto con orrore di pensare che delle modernità, tolgano dignita’ ad una storia come la mia e di tante mie amiche di percorso. Diventare donne, non lo permette nemmeno la chirurgia più squisita e la consapevolezza di tutto ciò mi permette di sorridere di me stessa ed amarmi per quel che posso. Lo specchio non mi rimanderà mai il disegno anatomico che rifiutai con orrore. Le lotte che feci con le mie compagne di vita vengono oggi vanificate da una politica gretta e inconcludente. Il ricordo del passato mi rimanda alla mia cara amica Romina Cecconi che per una scelta simile alla mia finì al confino, paragonata ad un mafioso. La burocrazia quando è di buon senso può contribuire a regalare forse un sogno, ma concludo che un documento nen è un sogno quando lo specchio, ti rimanda ad altro ed una vocale non fa la differenza quando un io terrorizzato quotidianamente, è lì a prendersi gioco di te.
Luisa Benincasa
VEDO CHE LA PROVINCIA DI SALERNO DEIDCA TANTO SPAZIO AI TRANSESSUALI , GRAZIE AL SUO PRESIDENTE MARTINA CASTELLANA , MA VORREI RICORDARE CHE CI SONO ANCHE LE DONNE CHE SOFFORNO LA POVERTà
Mah. Nessuno contesta a qualcuno la sensibilita’ di sentirsi come gli pare, in questo caso donna,ma per quanti salti dialettici si vogliano fare o per quanti approcci culturali, naturalmente moderni, si vogliano ricercare, ed accordare, per certe scelte, il risultato sara’ un non maschio e una non femmina. Almeno in questo genere di cose mi pare ci si debba accontentare di aver individuato una terza via, tanto agognata in altri campi…. Anche la storia del cambio di sesso mi sembra una forzatura, piuttosto appare come la mutilazione di quello che c’era con una apparente sostituzione di un improbabile organo femminile che resta ben altra cosa e non solo per l’aspetto estetico. Niente contro chi prende queste decisioni, ritengo assolutamente maturate e difficili e rispetto convinto, ma, oggettivamente, restano differenze impossibili da cancellare.
Salve, io sono mezza austriaca e parlo un ottimo italiano, ma l’autrice dell’articolo, al di là della bella storia raccontata, si è sforzata di scrivere in un italiano da intellettuali, ma, purtroppo, i suoi ammirabili equilibrismi linguistici sfuggono alle regole dell’italiano. Consiglio di provare a comunicare in modo semplice, comprensibile e corretto. Sperando che non me ne voglia la trans, oggi donna a pieno titolo, porgo cordialissimi saluti
Cristina Klotz