Ravello Lab: dall’esperienza delle “Capitali europee della cultura” nuovo modello di sviluppo sulle industrie creative per Mezzogiorno e per Sponda Sud Mediterraneo
Un nuovo modello di sviluppo che punti sulla cultura e sulle industrie creative, partendo dai positivi risultati del programma “Le Capitali europee della cultura.” E’ la proposta che emerge dalle conclusioni di Ravello Lab, forum europeo su cultura e sviluppo, giunto quest’anno alla sua VI edizione. Si tratta in sostanza di dare avvio ad un’esperienza concreta e operativa di pianificazione strategica a base culturale, che trovi applicazione a livello nazionale (in particolare nel Sud, anche utilizzando al meglio i fondi europei) e in ambito mediterraneo. L’attuale crisi impone, infatti, di sperimentare nuovi percorsi di crescita basati su creatività, innovazione e conoscenza, elementi chiave per la competitività nel mercato globale. Esemplari in proposito le iniziative realizzate in questi anni dal programma ‘Capitali europee della cultura’ e recepite, dopo l’importante esperienza di Liverpool 2008, dal programma nazionale “Città britannica della cultura”, titolo assegnato per il 2013 a Derry. Gli ultimi dati sui risultati attesi per la città dall’iniziativa, resi noti nel corso dei lavori di Ravello Lab, parlano chiaro: si prevede per 2013 un raddoppio di visitatori, fino a oltre un milione, e della spesa turistica, (69,3 milioni di sterline), nonché redditi aggiuntivi per 98 milioni di sterline tra salari e ricavi d’impresa entro il 2020. A livello di occupazione si potranno generare 1.300 nuovi posti di lavoro nei diversi settori arti, industrie creative, edilizia, servizi, turismo culturale. La proposta di Ravello Lab si basa sulla consapevolezza che la cultura deve rappresentare una dimensione ‘trasversale’ per le politiche pubbliche (pianificazione territoriale, rigenerazione urbana, coesione sociale). Tale approccio strategico e integrato alla cultura e alla creatività può portare a un nuovo modello di sviluppo per le Città del Mezzogiorno e ispirare inoltre una politica europea di relazione con la riva sud del Mediterraneo. Le conclusioni emerse da Ravello Lab, peraltro, potranno essere utili anche alle diverse città italiane che intendono candidarsi a Capitale Europea per la Cultura nel 2019. “Per rendere operative queste proposte – avverte Alfonso Andria, Presidente del Comitato Ravello Lab – è indispensabile, a livello nazionale, un più stretto coordinamento tra il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero dello Sviluppo Economico e, a livello europeo, una maggiore concertazione tra le varie Direzioni Generali della Commissione (Cultura, Politiche Regionali, Industria, Innovazione, Relazioni Esterne) per individuare politiche sinergiche legate al rapporto cultura/sviluppo”.Nella giornata conclusiva dei Colloqui internazionali di Ravello Lab hanno preso la parola, tra gli altri, Vito De Filippo , Presidente della Regione Basilicata, Andrea Ranieri, assessore alle politiche culturali del Comune di Genova e coordinatore cultura dell’Anci e Roberto Grossi., Presidente di Federculture che nel suo intervento ha sottolineato come ”la mancanza di fondi non deve costituire un alibi per l’assenza di progettualità nelle politiche culturali, che denota una preoccupante sottovalutazione delle potenzialità di creatività e innovazione ai fini dello sviluppo”.