Baronissi: nessuno vuol chiudere “Il Punto” ma tutti devono rispettare le regole

Questa mattina, in conferenza stampa, ho ribadito ancora una volta la posizione dell’Amministrazione rispetto al ripristino dello stato dei luoghi ed all’ordinanza di sgombero dell’Associazione “Il Punto” dai locali in cui si trova oggi. Ho rappresentato ai giornalisti presenti, in maniera pacata e serena com’è mio costume fare, l’importanza, sotto il profilo etico e non solo penale, di rispettare le regole esistenti. Da parte di tutti. Anche da chi rappresenta un’Associazione di volontariato che dovrebbe essere d’esempio nell’adempiere in modo corretto e leale a quanto disposto dalla legge. Ho sottolineato, in maniera sintetica alcuni aspetti salienti della vicenda, anche e soprattutto alla luce delle informazioni deformate che qualcuno ha pensato bene di dare ai cittadini. Nessuno vuole chiudere l’Associazione. Vogliamo che lasci i locali dov’è sistemata oggi perché rappresentano un abuso edilizio insanabile, in quanto proprietà pubblica. Vogliamo che l’Associazione abbia una sede idonea e consona alle attività ed ai servizi erogati dalla stessa. Ancor più in ragione della relazione dell’Asl che ha certificato la non idoneità dei locali adibiti ad attività di primo soccorso e di assistenza sociale. Siamo pronti e disponibili ad aiutare l’Associazione a trovare una sede alternativa all’attuale ed a sostenere le spese telefoniche o elettriche. Di più: siamo disponibili anche facendo da garanti per una fideiussione bancaria, se questo può servire a trovare i fondi necessari a realizzare la nuova sede. Per chi non ha memoria, ricordo che diversi anni fa disposi con un’ordinanza lo sgombero di alcuni prefabbricati occupati abusivamente da diverse famiglie, ed una di queste era composta da una giovane coppia con bambini in tenera età. Fu una decisione dolorosa, ma che rifarei. Questo perché il rispetto delle regole passa per scelte che possono sembrare impopolari e decisioni, anche dure, assunte quotidianamente nei confronti di chiunque. Nella vita di tutti i giorni il moralismo tende a trasformarsi in opportunismo, come sottolineano Roger Abravanel e Luca D’Agnese nel loro ultimo saggio. Le regole sono ostacoli da aggirare, magari con qualche “aiutino”. L’idea di fondo che anima le proposte avanzate in Regole è che per far funzionare le regole in Italia l’etica non basta: occorre dimostrare che seguire le regole conviene. Finché non ne saremo convinti, troveremo sempre una buona ragione per non rispettarle: perché sono ingiuste, perché il nostro vicino non le rispetta, perché prima o poi arriva un condono, etc. E’ su questi principi che ho sempre piantato il seme del buon governo di Baronissi. Oggi ci aspettiamo che anche l’Associazione rispetti le regole come hanno fatto e faranno in futuro tanti cittadini di Baronissi. Dobbiamo dare esempi concreti ai nostri figli. I modelli non sono aeroplani di carta che si sciolgono con la prima pioggia, ma gesti e fatti della vita reale.