Cava de’ Tirreni: Isaia Sales chiude “La Versione di MARTE”

Ultimo appuntamento con il caffè letterario “La Versione di MARTE” al MARTE Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni (Sa). Venerdì 25 novembre, alle ore 19.00, attenzione puntata su “I preti e i mafiosi. Storia dei rapporti tra mafie e Chiesa cattolica” di Isaia Sales (Baldini Castaldi Dalai Editore, 2010). Interverrà il giornalista Andrea Manzi, mentre il reading sarà affidato alla voce di Letizia Vicidomini. Sarà, dunque, il volume dell’autore originario di Pagani (Sa) a chiudere la prima riuscitissima edizione della rassegna letteraria organizzata dal MARTE, in collaborazione con Claudio Bartiromo – Edizioni Einaudi. Un’affascinante serie di incontri d’autore, narrazioni e presentazioni di libri che, a partire dallo scorso 6 ottobre, ha visto alternarsi presso la struttura metelliana relatori di prestigio. Da Mario Prisco ad Antonello Caporale, da Roberto Di Egidio a Valeria Parrella, senza dimenticare Rosario Bentivegna, Emilia Leonetti e Diego De Silva. Fresco vincitore del Premio Feudo di Maida (novembre 2010), ne “I preti e i mafiosi” Isaia Sales analizza il tema delle responsabilità della Chiesa cattolica e dei suoi esponenti nell’affermazione delle organizzazioni mafiose, esaminando l’apporto culturale che direttamente o indirettamente la dottrina della Chiesa ha fornito al loro apparato ideologico. «Sono duecento anni che esistono le mafie in Italia – afferma lo scrittoreSe non sono state ancora sconfitte vuol dire che i motivi del loro “successo” non sono stati completamente individuati». Un volume che nasce, quindi, da una serie di interrogativi. Come spiegare il fatto che in quattro “cattolicissime” Regioni meridionali si siano sviluppate alcune delle organizzazioni criminali più spietate e potenti al mondo? Come spiegare che la maggioranza degli affiliati a queste bande di assassini si dichiarino cattolici osservanti? Che rapporto c’è tra cultura mafiosa e cultura cattolica? E perché questo rapporto non è stato mai indagato in sede storica ed è stato, invece, sempre smentito o sottovalutato? «Fino a pochi anni fa – aggiunge Salesla Chiesa ha taciuto sulle mafie, non le ha mai considerate nemici ideologici. Oggi il silenzio è stato in parte interrotto, ma moltissimi preti continuano a tacere o ad essere indifferenti al tema». Un’“interruzione parziale” causata, secondo l’autore campano, dall’uccisione di don Dino Puglisi (sacerdote palermitano assassinato il 15 settembre 1993 dalla mano armata della mafia), fautore dell’avvio di un cammino di vera conversione e rescissione dei legami tra Chiesa e mafie. «L’intento dell’opera – sottolinea Isaia Salesnon è quello di puntare il dito contro, ma evidenziare quanto sia urgente rivedere l’attuale mentalità religiosa e sociale, che ha permesso alle mafie di diventare quello che sono. Magari partendo proprio dall’esempio di don Puglisi. La Chiesa, inoltre, è “una delle principali agenzie educative di massa”. Sarà pur vero che la “gente del Sud” è tradizionalmente omertosa, ma è anche vero che non è insensibile agli stimoli dell’educazione, soprattutto se fatta con gesti eloquenti, come quello di negare la comunione ai mafiosi, come già si fa per i divorziati».