Giovane Italia Salerno contro la violenza sulle donne

Anche quest’ anno la Giovane Italia, movimento giovanile unico del Popolo della Libertà, celebra il 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana che pagarono con la vita il tentativo di opposizione alla dittatura. La violenza sulle donne è un fenomeno endemico che coinvolge tutti i paesi del mondo, da quelli più poveri a quelli più ricchi. A Salerno la Giovane Italia, nel più ampio contesto delle attività di sensibilizzazione sociali, culturali e politiche, ha ritenuto opportuno dare un segno morale di partecipazione e solidarietà alle problematiche dell’universo femminile.  «La donna protagonista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non è quella indifesa, fragile, debole di alcune vane campagne di sensibilizzazione, ma è una donna forte, dignitosa, che si difende con le unghie e con i denti ed è vittima di violenza perché svantaggiata nella forza fisica – dichiara Alessia Senatore, portavoce del movimento giovanile – La cultura della donna oggetto che passa attraverso i programmi tv , influenza sicuramente il fenomeno della violenza sessuale; cultura figlia di un certo femminismo sessantottino che si è battuto per le libertà sessuali, per la libertà della donna di disporre e vendere il proprio corpo. La sensibilizzazione deve essere diretta alle donne affinché conoscano gli strumenti legislativi a loro disposizione, affinché evitino situazioni di pericolo o addirittura riescano ad affrontarle.».  «Preoccupante è il fenomeno delle donne che non denunciano i loro aggressori – conclude Senatore – cosa che accade non per debolezza emotiva ma perché si  viene minacciate o perché entrano in atto “sensi di colpa”, figli  forse del retaggio culturale che ha giustificato per troppi anni le violenze; le vittime si tormentano pensando a come il loro atteggiamento abbia potuto in qualche modo favorire l’ aggressione. Per questo serve una giornata di sensibilizzazione, perché è dimostrato, ed è evidente nonostante gli stereotipi imposti, che la violenza contro le donne è un fenomeno endemico della società e coinvolge tutti i paesi e tutti i continenti in modo trasversale».

4 pensieri su “Giovane Italia Salerno contro la violenza sulle donne

  1. “La cultura della donna oggetto, che influenza il fenomeno della violenza sessuale, è figlia di un certo femminismo settantottino che si è battuto per la libertà di disporre e vendere il proprio corpo”.
    Ordunque, se guardo la fotografia allegata all’articolo, ritengo che la Giovane Senatore non sia in grado di poter esprimere un giudizio critico sul movimento femminista italiano, non fosse altro che perchè non l’ha vissuto,nè come protagonista nè come comprimaria.Quello che di certo mortifica “il suo segno morale di partecipazione e solidarietà alle problematiche dell’universo femminile” è che non ci si aspetterebbe in tale direzione che sia proprio lei a dividere il suo genere d’appartenenza tra donne buone e donne cattive. Di tutto abbiamo bisogno in questa giornata di riflessione sulla violenza alle donne, tranne che di farci violenza tra di noi, soprattutto in malafede.

  2. Nessuno ha mai tentato, in modo esplicito o meno, di “dividere il suo genere d’appartenenza tra donne buone e donne cattive”; questo, secondo il mio modesto parere, è l’ennesima testimonianza del retaggio di certe donne che per il solo motivo che, all’epoca, scendevano in strada a manifestare dietro uno striscione o sotto la solita bandiera, si ritenevano migliori (buone?) delle donne che stavano a casa a studiare o a cucinare ed accudire la famiglia (cattive?). Per quanto riguarda, invece, il fatto che una persona non sia in grado (o degna) di esprimere commenti su un movimento di idee o un dato periodo storico solo perché “non l’ha vissuto nè come protagonista nè come comprimaria”, mi sa tanto di gerontocrazia; disprezzare il pensiero altrui solo perchè NON C’ERA, direi che rasenta un’ingiustificata presunzione.Avrei voluto vedere se, all’epoca, qualcuno avesse detto alle sessantottine che non erano “in grado di poter esprimere un giudizio critico” sul fascismo per esempio, solo perché non l’avevano vissuto “nè come protagonista nè come comprimaria” come l’avrebbero presa. Per quanto concerne, infine, l’accusa di malafede, dico solo che siamo alle solite; nonostante negli ultimi anni ci siano stati molti, ripetuti, eclatanti tonfi di illustri esponenti di un certo tipo di cultura, che avrebbero disilluso anche i più cocciuti, c’è ancora qualcuno, che è convinto che le proprie idee siano come un dogma, esempio da seguire sotto ogni profilo, mentre le idee di chi la pensa diversamente retrograde oppure, nella migliore delle ipotesi, strumentalizzate ed in malafede…appunto. Comunque su una cosa siamo d’accordo; questa non è la giornata per le polemiche per cui, a scanso di eventuali, ulteriori malintesi esprimo la più profonda e sincera solidarietà a tutte le donne (buone e cattive) vittime di violenze fisiche, morali e intellettuali, soprusi e discriminazioni di ogni sorta.

  3. Mi domando se lei conosca le conquiste politiche, civili, sociali, giuridiche, economiche e culturali che da quel movimento sono scaturite.Il dubbio me lo ha insinuato e reso palese allorquando ha fatto partorire l’insorgere della cultura della donna-oggetto da “un certo femminismo sessantottino”. Il mio commento era nel senso di indirizzarla ad approfondire l’argomento, perchè i giudizi possono essere pure di parte, i fatti, però, no.Ha mai sentito parlare della riforma del diritto di famiglia approvata nel 1975? Ebbene essa attribuiva alle donne maggiori diritti, come, ad esempio, quello di essere titolari della potestà genitoriale al pari degli uomini. Questo è un fatto, può piacere o no, ma è frutto anche del cambiamento culturale che il movimento femminista riuscì a produrre nella mentalità della classe politica dell’epoca, che con una maggioranza larghissima comprensiva dei cattolici, dei partiti marxisti e dei gruppi di democrazia laica approvò il nuovo diritto familiare.Alla fine potremo pure dividerci sulle opinioni che abbiamo su fatti storici ben individuati e circostanziati, ma i diritti che da essi sono scaturiti sono per tutte, anche per lei.

  4. Sia lodato Gesù e Maria

    Scusate tanto se pongo all’ attenzione di tutti una riflessione tratta dai numerosissimi scritti lasciati dall’ umilissimo sacerdote di Napoli Don Dolindo Ruotolo, al quale è stato, soprattutto, dettato il Commento delle Sacre Scritture, XXXVI Vol., direttamente dallo Spirito Santo:

    FIORETTO
    Don Dolindo Ruotolo
    Viva la libertà II

    . Così parla un libertino od una libertina.
    Ebbene, vedete un poco quanta schiavitù produce questa pretesa libertà.

    Senza la legge di Dio, si è schiavi del peccato, e questa è tale orrida oppressione che da sola basta a sopprimere ogni libertà! Tu vesti a modo tuo? Manco per sogno! Sei schiava della moda. Tu agisci come ti piace? Ma no, tu sei schiavo degli altri. Più lontano sei da Dio e più sei schiavo del diavolo.
    Tu fai quello che ti piace? Ahimé! Se si potesse sezionare il tuo cuore quante pene ci si scoprirebbero!
    Tu fai quello che vuole la donna che ti domina, l’amico che ti opprime, la setta che ti comanda, il partito che ti toglie ogni vera libertà! Tu mandi al diavolo tutti i preti? Ma io temo che al diavolo ci vada tu, povera creatura lontana da Dio! E io, prete, prego invece tanto per la tua vera libertà per la tua salvezza…

    Cordialmente
    Maria Luisa Cavaliere

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