Amalfitanie del Mediterraneo: III incontro-dibattito culturale

Lunedì 28 novembre, il Pontificio Istituto Orientale di Roma e il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni e del Comune di Amalfi, organizzano il III incontro-dibattito culturale “Dies Amalphitana”: LE AMALFITANIE DEL MEDITERRANEO. Il convegno si terrà presso l’Arsenale della Repubblica di Amalfi con inizio alle 9.30 e si sviluppera in due sessioni, la prima mattutina, la seconda pomeridiana con inizio alle 15,30. Dopo i saluti di S.E. Mons. Orazio Soricelli Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Alfonso Del Pizzo Sindaco di Amalfi,  James McCann S.J. Rettore del Pontificio Istituto Orientale e di Giuseppe Cobalto Presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana seguirà la prima sessione con l’introduzione P. Stefano Caprio Pontificio Istituto Orientale su La Dies Amalphitana da ieri ad oggi. Sono previsti gli interventi di P. Edward Farrugia S.J. Pontificio Istituto Orientale sul tema Amalfi e le Chiese di Oriente. Cercare il posto di una città marinara nella grammatica della civiltà; Pasquale Natella del Centro di Cultura e Storia Amalfitana su Il fondaco amalfitano. Repertorio del commercio internazionale; di Giuseppe Gargano del Centro di Cultura e Storia Amalfitana su Apotheca et fundacus: il sistema mercantile amalfitano nell’interconnessione tra Amalfi e le sue colonie; Errico Cuozzodell’Università “Suor Orsola Benincasa” – Napoli su Ancora sulle origini amalfitane dell’Ordine Ospitaliero di San Giovanni in Gerusalemme. La sessione pomeridiana si aprirà alle 15,30 con gli interventi di Rosanna Alaggio dell’Università del Molise su La leggenda delle origini amalfitane. Mito identitario e memoria storica; Maddalena Pacileo del Centro di Cultura e Storia Amalfitana su Gli Amalfitani e Catanzaro: il rione Paradiso e l’enoria di S. Angelo de’ Malfitani (da un inedito greco del XIII secolo); Giuseppe Lertora della Marina Militare Italiana su Leggi del mare a confronto: Pisa e Amalfi. La sessione si concluderà con le comunicazioni di Michail Talalay su Le nuove ricerche andreine. A proposito del libro a cura di M. Talalay, I. Yazykova, S. Andrea, un apostolo per l’Occidente e l’Oriente; Viktor Sergeev Presentazione di un libro sulla storia di Amalfi in russo. Le Conclusioni saranno curate dal Prof. Stefano Caprio. Amalfi per l’acclività dei monti, la ristrettezza della superficie utile per attività industriali ha dovuto sempre inventarsi un modo per sopravvivere fra le città italiane, e nella sua ricerca ha rappresentato un modello da imitare per altre aree dalle caratteristiche simili. Generazioni dopo generazioni, gli Amalfitani si specializzarono nel commercio. Tale attività, oltre a comprendere le merci che la limitata estensione del territorio consentiva di fornire, si basava anche sullo scambio e sulla vendita di prodotti altrui. La città costiera, quindi, trasportava dall’Europa in Oriente e Occidente i generi principali, legname, i materiali per l’edilizia, aromi e spezie, tessuti e oggetti preziosi. Erano, a tal scopo, necessari punti di riferimento stabili nei vari siti e, così, sorsero amalfitanìe un po’ ovunque, nelle principali città di tutto il Mediterraneo, cioè depositi, colonie di operatori, abitazioni quartieri e rioni. I fòndachi erano, così, contemporaneamente luoghi di smercio, di ordini di acquisto, di passaggi di notizie di varia natura da portare poi in patria, di transito occasionale di personaggi eterogenei. Navigazione e commercio, fòndachi e colonie, cambi e scambi in monete europee correnti e straniere generarono.