Salerno: Cammarota sul doppio incarico di Cirielli
Le polemiche sul doppio incarico di Cirielli con l’eventualità di dover optare tra Parlamento e Presidenza della Provincia in caso di elezioni o per le note statuizioni della Corte Costituzionale, e quindi sulla richiesta di auto convocazione del Consiglio Provinciale con le resistenze del Presidente del Consiglio Zara, sono stucchevoli e infondate. Zara deve convocare il Consiglio. Per legge, perché richiesto ai sensi della normativa vigente; in ogni caso, a nulla rilevando la asserita “incompetenza sull’argomento” avendo già convocato l’Assemblea per vicende diverse dalle specifiche attribuzioni – questioni Sakineh, Basilea 3, legge elettorale, pedaggio autostradale, Unico Salerno, Sanità –, e avendo lo stesso Cirielli più volte ribadito la competenza di Provincia per ogni questione relativa agli interessi della comunità provinciale; nè si comprende il timore di una libera discussione democratica, opponendo argomentazioni speciose come la “inutilità giuridica” che, ove fondata, ancor di più legittimerebbe il confronto. Ma v’è di più. Cirielli ha già scelto. Lo ha fatto quando, già Parlamentare e quindi con atto successivo alla sua elezione in Parlamento, si è candidato a Presidente della Provincia di Salerno, chiedendo ed ottenendo quell’ “enorme consenso” di cui parla Fasano al popolo della provincia e agli elettori dei 612 candidati del centro destra al Consiglio Provinciale che, con il voto congiunto obbligatorio, ne hanno determinato la vittoria; un consenso, che oltre ad essere un onore, è anche un onere e una responsabilità che vincolano in un patto politico che non si può tradire, in particolare in caso di elezione diretta come per il Presidente della Provincia. Fu lo stesso Cirielli a chiarire, fino a qualche mese fa, che sarebbe rimasto Presidente della Provincia. Deve essere lo stesso Cirielli a chiarire, oggi, che non ha rinnegato quel patto.