Vivere con l’Aids, si può!

di Rita Occidente Lupo

All’inizio, sembrava una condanna. L’Hiv, non faceva sconti. La sua diffusione, soprattutto tra drogati o persone omo, messa al bando anche dal comune senso della legalità. In tanti ad evitare ogni sorta quasi di contatto, che potesse riservare amare sorprese. Poi, col tempo, galantuomo intramontabile, i progressi scientifici, con tanto di cappello per le “cavie”, lo stesso don Gelmini si sottopose all’iniezione del siero sperimentale. Ed oggi, la serenità che  la sieropositività possa ugualmente tenere in vita ugualmente chi non vive tale patologia. Più di 25 anni fa, ignoti anche i farmaci, per curare l’affezione. Oggi la cura antiretrovirale il più precocemente possibile, senza omettere la prevenzione con il gel vaginale antimicrobico. Naturalmente resta fissa quella orale, in attesa che il vaccino ancora in laboratorio da perfezionare, possa dare i suoi frutti. Pur restando legato alla trasmissione ematica l’Hiv subisce il contagio in ambienti promiscui ed in luoghi anche di scarsa igiene, dove risulta difficile rispettare anche rapporti protetti.