Salerno: Radicali, bilancio di un anno
La giustizia e le carceri nelle ennesime ore tragiche e di cordoglio di questo anno che sì chiude con la scomparsa a Pordenone dell’agente di polizia penitenziaria Antonio Caputo e di Giuseppe Di Blasi, ristretto al carcere Malaspina di Caltannisetta, sessantasei le vittima dall’inizio dell’anno, tra questi cinque agenti di custodia. In questo contesto di terribile bilancio, la visita di Sua Santità Benedetto XVI al carcere di Rebibbia e il saluto dei detenuti scandito dalla parola amnistia, questo il quadro in cui si sta incardinando la proposta Radicale unica e solitaria di riforma strutturale e organica della giustizia di A M N I S T I A P E R L A R E P U B B L I C A, DEPENALIZZAZIONE E DECARCERIZZAZIONE, appunto per i magistrati e per le martoriate comunità penitenziarie. Quella stessa pronuncia che auspicò e invocò a gran voce negli ultimi giorni della Sua vita terrena, inginocchio davanti al Parlamento italiano il Papa Santo Giovanni Paolo II: “Amnistia per carità Amnistia!”. Di questo né è testimone e continuità lo scandalo della dura e lunga lotta nonviolenta dei Radicali e di Marco Pannella, tra gli appelli susseguitisi al supremo garante, al convegno al Senato della Repubblica e per la convocazione straordinaria del Parlamento, ci hanno portato poi fino alle recenti solitarie settimane di sciopero della fame di Pannella, Rita Bernardini ed Irene Testa, passate anche alla sete ferragostana di duemilacinquecento persone per molte ore nel silenzio pressoché quasi totale di tutti. Emiliano Torre capogruppo al Consiglio Comunale di SEL, da oggi Radicale, ha deciso d’iscrivermi al Partito Radicale Nonviolento Trasnazionale e Transpartito, quella organizzazione non-governativa con seggio permanente alla commissione diritti umani dell’ONU a Ginevra, quel Partito che ha permesso all’Italia di trionfare sulla moratoria della pena di morte e si spera alla prossima assemblea generale sulla moratoria dell’orrendo crimine che è la pratica delle mutilazioni genitali femminili, ed a visto di recente al 39°Congresso di Roma eletto Segretario Generale Demba Traore, avvocato del Mali di etnia Maura e di religione Mussulmana, che si batte per i diritti dei detenuti nel suo Paese. Dare corpo a sostegno della lotta nonviolenta e gandhiana di Marco Pannella e dei Radicali per l’Amnistia, con il digiuno, uno sciopero della fame di Donato Salzano Segretario dell’associazione Radicale Salernitana “Maurizio Provenza”. Il digiuno è un precetto assolutamente cristiano, così dice Don Andrea Gallo, quel prete da marciapiede, prete di confine, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto a Genova. Appunto lo scandalo del digiuno di Pannella e dei Radicali quale forma di preghiera del credente in un contesto farisaico e simoniaco di atei devoti. Dopo la giornata passata alla Casa Circondariale di Salerno-Fuorni insieme all’associazione Radicale “Maurizio Provenza”, con i volontari dell’associazione “Comunicazione e Solidarietà” e con il Consigliere del Partito Socialista Marco Petillo stretti a tutta la comunità penitenziaria durante la Messa di Natale, concelebrata per la prima volta anche con il Pope della Chiesa Ortodossa, al termine la conferenza stampa congiunta tra detenuti, il direttore Stendardo, la comandante degli agenti Di Rienzo e il cappellano Don Petrone, i volontari e i militanti Radicali per fare il bilancio sulla raccolta straordinaria di beni di prima necessità (prodotti alimentari e d’igiene personale) tenutasi davanti ai supermercati a favore dei detenuti di Fuorni. Il digiuno di lotta nonviolenta e gandhiana per l’amnistia , la spiritualità e l’essere credenti, la solidarietà e l’aiuto agli ultimi, i beni di prima necessità, il vitto e il sopravitto, i diritti civili, questi i temi toccati. A cui và ad aggiungersi la visita di due giorni prima del Sindaco De Luca e dell’Assessore Savastano per la manifestazione del “Babbo Natale dei figli dei detenuti”.La condizione del Penitenziario salernitano nella più generale insopportabile illegalità italiana di violazione patente dei diritti umani, grazie ai progetti finanziati dalla “Cassa delle Ammende”, e al lavoro del Direttore Stendardo e all’abnegazione degli agenti di polizia penitenziaria guidati dalla Comandante Di Rienzo, coadiuvati dall’assistenza spirituale, ma spesso anche materiale dal neo Cappellano Petrone, comincia lentamente a dare i primi tiepidi segnali di conquiste di diritti civili. Appunto la messa a norma dei servizi igienici nella sezione femminile, così da cancellare l’inciviltà dei “Water a vista”, sperando nel veloce adeguamento anche per quella maschile, eliminando contestualmente le barbarie dei “Cubicula”, come più volte denunciato dalle varie edizioni dei “Ferragosto nelle carceri” e dalle visite ispettive di Rita Bernardini. Invece di vera e propria conquista di un diritto civile, fino a ieri negato alla comunità penitenziaria di Fuorni, è la possibilità finalmente di portare dentro il carcere l’ufficiale dell’anagrafe, così da poter registrare il riconoscimento di figli dei detenuti o di contrarre matrimonio. Grazie alla caparbietà della vice-direttrice Caterina Sergio e il lavoro militante dei compagni dell’associazione Provenza congiunto all’impegno mantenuto in tempi brevissimi del Sindaco. Nei prossimi giorni l’amministrazione Comunale e la Casa Circondariale sottoscriveranno una convenzione, che ha già permesso per primo ad Antonio Maria di essere riconosciuto dal suo papà ristretto a Fuorni. I segnali di neonata attenzione dell’Amministrazione Comunale rispetto al pianeta carcere e alla Casa Circondariale che insiste sul nostro territorio, grazie anche al lavoro della commissione consigliare alle politiche sociali e del suo Presidente Luciano Provenza, ma più in generale una ritrovata politica per i diritti civili. Da segnalare quindi l’opportunità al Sindaco Enzo De Luca, la possibilità di adottare e aderire all’iniziativa promossa dall’associazione Radicale “Maurizio Provenza”: “Una bandiera dei diritti umani per la notte dell’ultimo dell’anno”, esponendo anche dal balcone di Palazzo di città la bandiera blu con la faccia di GANDHI del PARTITO RADICALE NONVIOLENTO TRASNAZIONALE E TRASPARTITO..
sono costantino angelo vivo a torre orsaia sa sono appena uscito dal carcere di vallo della lucania e una storia molto lunga e com plicata brevemente: primo grado condanna a 11 anni.Secondo grado conferma condanna.Cassazione annullamento sentenza con rinvio alla corte di appello di Napoli per nuovo esame.15giugno2011 la corte di Napoli ridimensiona la pena da 11 anni a 3anni e 4mesi mi assolve dal reato di VIOLENZA SESSUALE PER NON AVER COMMESSO IL FATTO,la pena che mi e stata inflitta e per sequestro di persona,tale pena lo scontata tutta ma e oggetto di un ulteriore ricorso per cassazione.Sono senza lavoro la gente mi guarda male accusato e condannato ingiustamente potete aiutarmi?Ho scritto anche a radio radicale.grazie costantino angelo