Salerno: Santorelli e la fontana delle paparelle
In risposta alla lettera della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali, prot. 10012 del 20 giugno 2006 ed agli atteggiamenti di fatto poco collaboranti per soddisfare la richiesta dei salernitani e non solo di far tornare in paradiso (così denominato il quadriportico del Duomo di San Matteo) si considera: 1) Non si può parlare di storicizzazione della denominata tazza e/o provolone dei salernitani se la stessa si trova a Napoli fin dal 1826 per volontà reale del sovrano Ferdinando I di Borbone, in quanto la stessa ha abbellito la Cattedrale di San Matteo dal 1085 fino al 1825. La nuova sistemazione dei giardini della villa comunale già villa reale che ospita senza alcuna misura di sicurezza la tazza non ha più la conformazione originale del tempo così come predisposto dall’architetto Bianchi della casa reale. L’amministrazione Bassolino ne ha stravolto la predetta sistemazione. 2) Certamente la preservazione del monumento viene rispettata ed ancor di più se questa viene fatta tornare a Salerno dove viene meglio conservata, guardata a vista e chiusa e/o gestita con gli stessi orari di apertura e/o chiusura della Cattedrale. 3) Ci si appresta a celebrare, nel 2013, anche i 950 anni di permanenza a Salerno del fu Ildebrando Di Soana già Papa Gregorio VII, della Santa Romana Chiesa che nuovi significati diede alla religione cattolico cristiana in evoluzione. 4) Il contesto cui la tazza viene riposta è lo stesso che dava le Lauree alla già rinomata “Scuola Medica Salernitana”. Proprio a breve saranno conferiti i diplomi di laurea in medicina, nella ben organizzata Università di Salerno. 5) La richiesta di che trattasi viene riproposta in un momento di alto significato di celebrazione della repubblica che risulta essere costituita e celebrata nei 150 anni trascorsi. Quale segno concreto di trasformazione della società e di generosità del popolo napoletano in contrapposizione alla sostituita gestione assolutistica Borbonica. 6) Di contro alla gestione ed alla volontà della casa reale la sistemazione della tazza nel quadriportico del Duomo di Salerno, è ancor più motivo per il rafforzamento del rilancio turistico sia della città di Salerno, che della comunità salernitana. 7)Mentre a Napoli è considerata quale vasca delle paparelle, per noi rappresenta i valori della cultura e della storia salernitana ed invoca maggior rispetto storico. Quanto sopra, coniugata anche alla richiesta del sindaco di Salerno che a tutt’oggi, così come già pubblicato dal quotidiano di Salerno, Roma Cronache, non è partita per cui la seguente messa in mora in termini di legge della lettera, protocollato al Comune di Salerno, in data 5 Gennaio 2012 prot. A 2259, la quale prevede a tempo scaduto denunce anche di tipo penale stante la omissione di atti di ufficio ai sensi delle 241/90. Comunque la segreteria del Sindaco Onorevole Vincenzo De Luca mi ha promesso che la prossima settimana invieranno la richiesta al Sindaco di Napoli, On. De Magistris. Appunto per il ritorno della tazza nel quadriportico del Duomo di Salerno.
In fede
ing. Luigi Santorelli