Terre di Campania: fioritura limoni Penisola Sorrentina
Può forse sembrar strano sentir parlare a gennaio, in pieno inverno, di un frutto tradizionalmente associato all’estate quando, oltre al desiderio di mare, si risveglia anche la voglia di pietanze fresche, tra le quali, senza dubbio, gelati e sorbetti hanno la parte d protagonisti. Proprio a gennaio, però, nel territorio della Penisola Sorrentina, il clima particolarmente mite, consente l’anticiparsi della fioritura delle piante di limoni, da cui si ricava la materia prima indispensabile alla creazione del più classico e invitante dei sorbetti. Il limone è, infatti, una specie rifiorente: in condizioni climatiche temperate si riproduce per tutto l’anno, sebbene i flussi principali di fioritura si concentrino in primavera con la produzione dei limoni invernali (Primifiori) e a settembre con la produzione dei cosiddetti verdelli, che matureranno nel giugno successivo. Tuttavia, già i primi germogli sono visibili in inverno. I fiori, che prendono il nome di Zagare, hanno una colorazione biancastra all’interno e violacea esternamente. Raffigurati già nei dipinti della Casa del Frutteto di Pompei, i limoni della Penisola Sorrentina hanno dato vita sin dall’antichità a veri e propri giardini, apprezzati da Goethe nel suo Grand Tour, per la bellezza dei luoghi in cui erano posti e per il profumo che diffondevano. In Penisola Sorrentina, ancora oggi sono caratteristiche le coltivazioni di limoni su terrazzamenti dove le chiome gli alberi sono protette da stuoie di cannucce dette “pagliarelle”, tese da una parte all’altra delle terrazze su sostegni di pali di castagno. Da quando i Gesuiti, nel ‘500, iniziarono a coltivare in maniera intensiva questi limoni su terreni appartenenti alla Regina Giovanna, i tenaci agricoltori della penisola fecero propria questa attività,e la intensificarono dal 1700 in poi, legandola indissolubilmente all’ambiente grazie ai benefici che la coltivazione su terrazze apporta nella battaglia contro il dissesto idrogeologico del suolo, per sua natura esposto a frane, e alla suggestione che le terrazze e i giardini di limoni, diventati parte integrante del paesaggio costiero, esercitano ancora oggi sul turista. I limoneti della Penisola Sorrentina detengono dal XVI secolo una costante di qualità e quantità nella produzione che ha visto il limone di Sorrento fregiarsi del marchio IGP. Il cultivar sorrentino è il cosiddetto Femminiello comune o Lunario, conosciuto anche come Massese o Ovale di Sorrento, con frutti ovali di grandezza media, buccia di colore giallo citrino, scarsi semi e succo abbondante. La coltivazione di limoni sorrentini si è estesa dalla penisola alle dirimpettaie isole dell’arcipelago napoletano, tanto che Capri e Sorrento si contendono il primato dell’invenzione del pregiato liquore di limoni denominato appunto Limoncello. Dal Limone di Sorrento IGP, per la precisione dalla buccia ricca di oli essenziali, si ricava, infatti, per infusione un liquore dalle virtù digestive, intensamente aromatico. In cucina, il limone sorrentino trova largo impiego: oltre che al naturale, per spremute o succhi dalle mille virtù, si accompagna al pesce, a insoliti primi piatti e soprattutto diventa ingrediente di creme e preparazioni dolciarie famose nel mondo, tra cui spicca senz’altro lo squisito sorbetto.
Fotografie SEMA, 2009, Giuseppe Ottaiano © tutti i diritti riservati, la riproduzione di questa foto è vietata ai sensi legge 633/41 e successive modifiche e integrazioni.