La nave di Monti

Angelo Cennamo

La Costa Concordia che si inabissa a pochi metri dall’isola del Giglio, è diventata, suo malgrado, la tragica metafora del declassamento che Standard & Poor’s ha imposto all’economia italiana e a quella di altri paesi europei – Francia ridens compresa – facendoci sprofondare nella serie B della solvibilità internazionale. Ciò, nonostante la cura da cavallo che il professor Monti sta somministrando ai sudditi del belpaese, silenti e riverenti di fronte alla sua già sperimentata e decantata autorevolezza in quel di Bruxelles. Breve riassunto delle puntate precedenti : a novembre, Silvio Berlusconi ed il suo governo vengono dimissionati attraverso un una specie di golpe istituzionale, con l’avallo dei banchieri europei e delle loro propaggini tecnocratiche di istanza a Berlino e a Parigi. Lo spread impazzava e i mercati oscillavano pericolosamente : non c’era tempo da perdere, si disse. Oggi, a due mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo, il differenziale con i bund tedeschi non accenna a diminuire, la pressione fiscale ( già altissima) ha raggiunto livelli prossimi all’usura, le libertà personali dei contribuenti equiparate a quelle dei cittadini di Berlino Est al tempo della guerra fredda, e il costo della benzina ritoccato sugli standard del Tavernello. Di fronte ad un quadro così impietoso, qualunque altro premier ( a cominciare dal penultimo ) sarebbe diventato bersaglio di un supplizio mediatico e politico senza precedenti. Il bocconiano no. Lui è di altra stoffa, ma, soprattutto, è sobrio. Il presidente del consiglio, con la nave Italia che affonda e con il suo equipaggio stipato nelle scialuppe di un improbabile salvataggio, cosa fa? Anzichè andare a Bruxelles e sbattere i pugni sul tavolo per imporre alla Merkel una rimodulazione dei trattati internazionali e pretendere che la Bce si comporti come tutte le altre banche centrali che emettono moneta fresca e garantiscono in ultima istanza i debiti dei singoli Stati, prima si spertica in un elogio della cultura teutonica :”Mi sento tedesco!”, poi ci propina delle finte liberalizzazioni che suscitano solo indignazione e malcontento. Non so voi, ma in tutta la mia vita avrò preso il taxi non più di cinque volte. Come tutti gli esseri umani di questo pianeta, compro i farmaci nelle farmacie, i giornali all’edicola, e pago la benzina quanto la Coca cola – ma non per colpa dei gestori delle pompe, che per ogni litro guadagnano appena 4 centesimi di euro, ma perchè uno Stato obsoleto ed affamato mi impone, tra l’altro, una tassa per la campagna d’Africa che fece mio nonno durante gli anni del fascismo. Per uscire dalle secche e rimettere in moto la sua “Concordia”, il professor Monti ha pensato di cominciare a liberalizzare la povertà : più licenze per i tassisti, che, oltretutto, vengono pagati con tariffe pubbliche standard; più concorrenza tra i benzinai, che così potranno guadagnare meno di quattro centesimi per ogni litro e noi spendere un euro e sette centesimi, anzichè un euro e otto. Più libertà anche per gli avvocati, che così potranno diventare due milioni, o forse più, e farsi causa tra di loro. Tutto il resto, dice il cantante, è noia. Ma allora, vi chiederete, cos’altro si può fare? Perchè i partiti, quelli più grandi, tacciono e non pensano di staccare la spina a questo governo di incapaci? Semplice, perchè quei partiti sono in coma e, al posto di Monti, non saprebbero da dove ripartire. Non lo sa il Pd, straziato e diviso tra una componente post marxista ed una finta liberal. Non lo sa il Pdl, alle prese con una fase ricostituente incerta ed imprevedibile. Dunque, come il colosso della Costa Crociere, affogheremo anche noi nelle gelide acque ( della recessione e dell’indebitamento).

 

 

16 pensieri su “La nave di Monti

  1. @Angelo:

    mi pare esagerato parlare -specie da uomo di Legge quale tu sei- di “golpe istituzionale”, quando è la stessa Legge italiana che prevede una soluzione del genere, che quindi “golpe” non è. All’atto pratico, poi, ci siamo liberati dello sconfortante teatrino dei deputati che andavano da una parte all’altra e minacciavano una maggioranza che di fatto praticamente non esisteva più (o comunque sarebbe esistita nei numeri ancora per poco). Di più: la maggioranza un giorno sì e un giorno no si dichiarava ostaggio di Tremonti, una cosa che credo non si sia mai vista (molti elettori si saranno domandati: “ma allora chi comanda?”)…

    Io personalmente, magari tu no (e ti rispetto), in una condizione internazionale di insicurezza totale mi sento maggiormente rassicurato dal Titanic di Monti che da quello di Berlusconi, ma non tanto per Berlusconi in sé, quanto per il fatto che la maggioranza-Berlusconi si inabissava senza dare l’idea di avere un piano preciso, a volte negando addirittura la crisi e dicendo che i ristoranti erano pieni.

    Io onestamente, prima di dare dell’incapace a Monti, darei dell’incapace a chi lo ha preceduto.

    Per me il PDL come lo hai conosciuto è finito, schiacciato da una componente post-fascista e da una finto-liberal, ma soprattutto schiacciato da 10 anni di molte chiacchiere e di pochi fatti utili alla collettività.

  2. Infatti ho parlato di “una specie” di golpe istituzionale. Dal dopo tangentopoli, te ne sarai reso conto, l’Italia sopravvive a metà strada tra un presidenzialismo, che di fatto esiste ma che dalla costituzione non è previsto, ed una democrazia parlamentare, che di fatto non esiste più ma che la costituzione del ’48 ancora contempla. I limiti dei governi precedenti sono chiari a tutti, ma il dato essenziale è un altro : la crisi è nella debolezza dell’euro. Prodi, Berlusconi e ( tra un pò anche Monti) sono solo dei capri espiatori. Il Giappone ha un debito pubblico superiore al nostro, eppure nessuno specula su quell’economia. Così come l’Inghilterra, che ha molti più problemi della Francia, ma conserva la tripla A. Chi ieri parlava di spread ed additava Berlusconi come il responsbile della crisi, oggi dovrebbe chiedere scusa e tacere, per sempre.

    AC

  3. @Angelo:

    personalmente non ho mai detto che la colpa della crisi era di Berlusconi: ho detto che per come (non) ha badato a spese durante i suoi governi (facendoci indebitare come paese) si è poi trovato a gestire una crisi peggiore di quella che hanno gli altri (nel nostro contesto, non in quello asiatico). L’Europa dovrebbe rafforzarsi, altrimenti non vale nemmeno la pena stare assieme: un noto politico inglese di maggioranza si è fatto scappare che “senza l’Europa non siamo nessuno e nessuno vorrà dialogare con noi”. Il problema è proprio questo: oramai, con la Cina che è diventata così importante (assieme ad altri paesi emergenti), o ti presenti “come blocco” o non sei nessuno a livello internazionale e rischi di sparire. Anche per gli speculatori: è molto più interessante l’Europa intera in difficoltà che un solo paese.

  4. Billy,
    negli ultimi vent’anni il nostro debito pubblico è cresciuto meno della metà di quello degli altri paesi ( Francia e Germania compresa).
    Avevamo ed abbiamo un gap da colmare su molti fronti, è vero. I governi di destra e di sinistra ( più questi ultimi) hanno molto da farsi perdonare. Ma io credo che il gattopardismo italiano abbia molti responsabili : l’architettura istituzionale obsoleta; la mediocrità di tanti politici ( a tutti i livelli); i sindacati; confindustria, e non ultimi, gli italiani.

  5. la metafora va portata fino alla fine, nel senso che andrebbe considerato l’atteggiamento, pare, un poco estemporaneo del comandante che alla prima occasione ha pensato di mettersi in salvo. a te le somiglianze con la recente vicenda politico istituzionale del “giardino d’europa” (mi pare che lo disse d’annunzio).
    sullo spread nonostante la tua “furia” mi pare che si stia abbassando, e da quasi dieci giorni sotto quota 500.
    politicamente la questione è la realizzazione completa dell’unione politica ed economica dell’europa, un poco la visione di spinelli, de gasperi, smith ed altri. ora come ora l’europa e debole perchè poco unita e per questo non riesce a difendere nemmeno la sua moneta.
    ti contesto la smania £anti monti” a prescindere che stona con la tua immensa pazienza e condiscendenza che ahi avuto con il dimesso governo passato.
    ora per le liberalizzazioni dimmi un pò se una farmacia è venduta a qualche milione di euro e la licenza di un tassi nella grandi città costa almeno 200.000 euro un motivo ci sarà. e secondo te questa gente per recuperare l’investimento che fà la concorrenza? e poi perchè invece di concentrarsi sul servizio, quindi qualità e prezzo, la gente deve svenarsi per accedere al mercato? per questo le liberalizzazioni vanno sempre bene specialmente quelle che riguardano i servizi. per quanto riguarda l’acqua ricordati che è un dono divino e è per tutti gli umani e non dovrebbe mai essere oggetto di mercato. per questo c’è stato un referendum, cosa reale, che va rispettato, ma anche qua tu preferisci la costituzione materiale (immaginifica) a quella reale. insomma sei fatto a modo tuo. un poco pendente a destra.

  6. @Angelo:

    la politica italiana tutta ha qualcosa da farsi perdonare, non ultimo il fatto che in 20 anni siamo cresciuti pochissimo. Non è solo il problema del debito: quasi nessuno è cresciuto meno di noi, segno che la nostra politica ha fallito (e noi come cittadini abbiamo fallito assieme alla politica perché ci siamo dotati di governanti incapaci di dare una svolta alla nostra economia).

    Ah! Sul tema avvocati ti segnalo: http://www.ilpost.it/carloblengino/2012/01/17/abolire-gli-avvocati/

  7. Michele,
    lo spread l’altro giorno era a 530. Monti è stato abbandonato anche dalla Merkel : la cancelliera, alla richiesta di aiuto del premier, ha risposto : “Arrangiatevi!”.
    Se non cambiano i trattati internazionali, e di conseguenza il ruolo della Bce, finiremo tutti peggio dell’Argentina di dieci anni fa. Con una differenza sostanziale : l’Argentina, non essendo imprigionta nell’euro, potè, attraverso una ricca svalutazione, riprendersi nel giro di pochi anni. Noi non possiamo farlo, finchè obbediremo alla Rosy Bindi di Berlino.
    L’acqua è un bene comune sempre. Per questo non è giusto sprecarla per oltre il 40% del suo potenziale. Così come non è giusto che a maneggiarla siano le clientele dei partiti, che, in regime di monopolio, rendono servizi pessimi a prezzi esosi.

    AC

  8. @Angelo:

    non abbiamo in Italia molti edificanti esempi di aziende private che rendono servizi “concorrenziali” a prezzi vantaggiosi. Mi riferisco alla telefonia fissa e mobile, alla banda larga (non ultimo il fatto che WIMAX è stato praticamente sepolto), alle assicurazioni… Non vedo vantaggi per i consumatori, eppure è tutto in mano a privati… Se poi ci vogliamo venire a raccontare che le grandi aziende private sono immuni da contatti con la politica e le clientele, facciamo pure…

  9. E invece proprio la telefonia mobile è il “nostro” fiore all’occhiello : molta concorrenza, buoni servizi e prezzi più bassi che negli altri paesi.

  10. Con l’avvento del governo Monti, la politica è andata in cassa integrazione.
    La Commissione Trilaterale(fondata negli anni 70 dal banchiere David Rockefeller),con il prof. Monti presidente, e insieme alla Goldman Sachs di cui sempre il prof. Monti ne è un importantissimo rappresentante hanno deciso di tirare le “reti” e finalmente vogliono incassare quanto da tanti anni avevano programmato(vi invito a leggere il libro scritto dal prof. Tramonti , “La paura e la speranza”).
    Loro avevano puntato sulla globalizzazione e con la globalizzazione vogliono asservire il MONDO.
    Il loro non è un progetto solo economico, ma ancora di più è un progetto di asservimento delle coscienze dei popoli.
    Il loro è un disegno, sovversivo, ideologico.
    Hanno iniziato con le economie avanzate, quelle Europee/Occidentali, poichè più esposte finanziariamente e quindi più vulnerabili insieme ai loro popoli”devirilizzati” vittime del consumismo e del relativismo.
    Hanno sfruttato la debolezza delle democrazie per inserirsi nei loro ingranaggi corrompendo, lusingando minacciando i governi e quindi espropriarli.
    La” Nave” di Monti ha una solo rotta, quella della Mondializzazione e quindi sostituire Dio dal centro “dell’universo” ponendoci un uomo senza “Patria” senza “Famiglia” senza RADICI.
    Vi faccio notare un piccolo indizio: La visita del prof. Moti in Vaticano si è svolta in un rigida laicità.
    Al Cospetto del Santo Padre non c’è stato nessun “baciamano” e la signora Monti, rompendo ogni “protocollo” ufficiale non ha indossato l’abito scuro e il suo capo non era coperto da nessun velo.
    Neanche D’Alema aveva osato tanto.
    I giochi sono fatti?
    Ma come sempre i conti li fanno senza “l’oste”, il POPOLO.
    Ecco i primi barlumi del risveglio, le prime scintille di rivolta: in Sicilia il popolo, tutto il popolo, si ribella, imbraccia “I FORCONI” e grida in faccia al “potere” il suo disprezzo.
    La Destra di popolo rappresentata dai giovani di Forza Nuova, facendo propri i dettami contro l’alta finanza dettata da Ezera Pound, hanno fatto propri il “GRIDO di Dolore” del popolo siciliano e sono scesi in piazza contro il governo Massonico e senza Dio.
    Nel grido e nel giuramento dei Boia Chi Molla a Reggio Calabria ieri si sollevò la Calabria, oggi in Sicilia si ricomincia?
    In bocca al lupo

  11. @Angelo sempre:

    se fai una breve ricerca, troverai che gestori come Vodafone e Tim sono stati multati con il massimo della sanzione applicabile (500.000 euro ciascuna) per le rimodulazioni che a cavallo tra l’estate e l’autunno 2009 hanno colpito milioni di clienti.

    Successivamente sono starei coinvolti sei soggetti (tra cui Telecom, Vodafone, Wind, H3G) per condotta commerciale scorretta (con multe che andavano dai 95000 ai 115000 euro).

    Poi ci sono state multe per 2.804.000 euro a 5 operatori per la mancata osservanza delle norme relative alla di portabilità del numero, ai servizi non richiesti e agli indici di qualità.

    Questo non è frutto della memoria, ma della ricerca libera (5 minuti in tutto) su Google… Sembra quasi che la fortuna dei consumatori non sia la presenza del libero mercato, quando l’esistenza delle associazioni dei consumatori!

  12. @lupo solitario:

    “Lo storico inglese Denis Mack Smith, conoscitore della storia d’Italia, ha scritto: «Uno dei motivi che portarono all’uccisione del parlamentare stava proprio nel fatto che egli si era recato in Inghilterra con informazioni sul sistema di corruzione che stava contribuendo a finanziare la rivoluzione fascista: una tale pericolosa fonte di informazione doveva essere soppressa a tutti i costi”.

    http://www.pinonicotri.it/2008/07/giacomo-matteotti-venne-ucciso-per-aver-scoperto-la-corruzione-di-esponenti-fascisti-nell%E2%80%99affare-sinclair/

  13. @Billy the kid
    Ero giovane, 21 anni 1975, qualcuno mi avvicinò e mi offrì 500.000 lire al mese per organizzare a Salerno un gruppo extraparlamentare.
    Ero fra i giovani più in vista ed in prima linea nelle lotte studentesche anticomuniste, contro il capitalismo libertario, ero fra quelli che…contavano.
    Ero il tipo ideale da poter essere strumentalizzato, terzo di cinque figli e il mio compianto padre impiegato statale a 320.000 lire al mese.
    Non ci riuscirono, dissi di no, poichè ho sempre creduto(questo me lo hanno riconosciuto, da sempre, anche i miei avversari) che la lotta, anche dura, doveva essere fatta LEALMENTE guardando in faccia l’avversario, nei canononi della legalità.
    Tutto questo per dirti che da sempre c’è stato chi ha saputo pescare nel torbido e far fare cose terribili a giovani, dandogli una motivazione politica che li “giustificasse”.
    Questo è successo ad alcuni giovani negli anni settanta e ottanta(sia di Destra che di Sinistra) e successe anche per l’uccisione di Matteotti.
    I finanziamenti occulti provenienti dal commercio estero del petrolio(da quanto detto dal figlio di Matteotti) non servivano a finanziare il P.N.F. ma solamente ad arricchire delle lobby economiche.
    Quanto da te affermato, secondo le affermazioni del Figlio di Matteotti ed altre fonti indipendenti, non sono esatte.
    Il P.N.F. ha avuto un grandissimo gradimento di popolo e non aveva alcun bisogno di finanziamenti occulti.
    in bocca al lupo

  14. @lupo solitario:

    Lupo, io sono un povero informatico e per la storia sono costretto ad affidarmi agli storici (e pare che Denis Mack Smith sia uno storico di un certo rilievo). Chi parla in quell’articolo che ti ho inviato è un assistente di Enrico Mattei, quanto di più vicino al petrolio si possa immaginare (adesso non so dirti chi possa essere più affidabile tra il figlio di Matteotti e l’assistente di Mattei).

    Quanto al PNF, certo, aveva un gradimento innegabile, ma di certo non si impose sempre con le buone maniere. O sbaglio? Tralasciando l’omicidio Matteotti, a te i termini “squadracce”, “olio di ricino”, “confino” ecc.ecc., cosa fanno venire in mente? Poi comunque almeno inizialmente esistevano degli avversari politici e di certo non è stato “il popolo” o “il consenso” ad estrometterli.

  15. @lupo solitario:

    scusa, non ho detto niente sulla tua storia: è molto profonda ed ha tutto il mio rispetto (per quello che può valere).

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