Associazioni di Scienze e Lettere In Italia
Se vi capita di dare un’occhiata al portale: http://emeroteca.braidense.it/ potrete accedere a 920 testate non specialistiche appartenenti a differenti progetti, per un totale di circa un milione e mezzo di pagine. Si tratta di riviste o parti di esse diffuse nell’800 quando la nostra penisola era ancora spezzettata, ma l’amore per il “sapere” pure senza i mezzi di comunicazione odierni, valicava i confini dei vari stati. Ciò che mi ha maggiormente colpito, sfogliando a caso, un singolo fascicolo degli Atti del Reale Istituto lombardo di scienze, lettere ed arti (1860 –1861) è la presenza pressoché bilanciata di articoli rappresentanti i sunti di letture tenute presso questo Istituto. E vi figurano, tra gli Autori, anche nomi di spicco che hanno lasciato una traccia del loro passaggio nelle Scienze Fisiche in Italia come Giuseppe Belli. Colpisce soprattutto il carattere interdisciplinare del “sapere” inteso come comunicare in forma a tutti comprensibile (donne e uomini di Scienze o di Lettere) qualcosa di proprio. Non certo l’ultimo lavoro specialistico del proprio settore, ma gli aspetti speculativi e istruzionali del “sapere”. Leggendo i titoli che vanno dalla commemorazione della morte di Felice Casorati (uno dei grandi Matematici italiani dell’800), a “Sulla ricerca intorno all‘origine dei poemi omerici: considerazioni / 28 giu. 1860” a “Sulle monete auree dei Goti in Italia: osservazioni / 13 dic. 1860” Sui manoscritti inediti di Alessandro Volta: comunicazione / 28 giu. 1860. Non mancano temi sociali come “Gli infermieri poveri dei comuni lombardi e la nuova legge 23 ottobre 1859 sull‘amministrazione comunale: discorso / 7 feb.1861”. Mi piace per un momento pensare a queste date, a queste riunioni da “salotto serio” a un denominatore comune che legava donne e uomini di questo particolare periodo della storia d’Italia e scopro che pressoché in ogni parte d’Italia e non solo nell’ex “Lombardo – Veneto” esistevano queste associazioni. E oggi? oggi i mezzi di comunicazione sono più potenti ed economici del secolo scorso, quando la carta era un bene prezioso e le stamperie usavano i caratteri mobili. Oggi esistono ancora queste associazioni? Con le stesse finalità? O il sapere si è frammentato in tante isole dove la ricerca si compie solo se arriva il finanziamento richiesto, sempre e sistematicamente insufficiente allo scopo? Lettere e Scienze come esigenza di conoscere o Lettere e Scienze solo come mestiere? Di sicuro le nostre serate sono rese “colte” da fini spettacoli come Tamarreide o, quando va bene, dai telefilm americani così educativi da non mostrare fumatori, però persone che una volta terminato un interessante lavoro quale quello del patologo forense (vedi Crossing Jordan) passano l’intera serata tra numerosi “giri” di bottiglie di birra. Le civiltà mutano, proporzionalmente al progresso?