Regione: Senato approva atto chiusura opg nel 2013, plaude Petrone
Il Consigliere regionale Anna Petrone, Vicepresidente V Commissione permanente “Sanità e Sicurezza Sociale”, plaude all’approvazione in Senato di un atto che prevede la chiusura degli ospedali giudiziari psichiatrici nel 2013. “E’ da tempo che denuncio nelle sedi istituzionali la grave situazione in cui versa l’OPG di Aversa sfiorando, in alcuni casi, la lesione dei fondamentali diritti umani” dichiara Petrone “questa notizia deve spingere gli organi competenti regionali ad accelerare le procedure di dimissione protetta dei cittadini ospiti della struttura e da anni in condizione di non pericolosità sociale. Bisogna aprire un tavolo interistituzionale, Regione-ASL-Comuni-Ministero Giustizia-Terzo Settore, che possa predisporre un piano programmatico di accoglienza territoriale prevedendo adeguate procedure di presa in carico globale. Non saranno più tollerati ritardi. Si ridia dignità umana a chi da anni ha sofferto in contenzione solo per una assenza delle Istituzioni”. La malattia mentale non è un reato penale. Ma rompiamo le catene è anche l’iniziativa che il Consigliere Regionale Petrone presenterà insieme al Senatore Ignazio Murino all’OPG di Aversa nel prossimo mese di Febbraio.“Anche il Comune di Salerno”, aggiunge l’On. Petrone “deve dare una risposta di Solidarietà, non deve avere paura di aprirsi alla malattia mentale; i criminali non sono loro. Statisticamente chi si macchia di reati penali non sono loro ma i cosiddetti “normali” senza alcun precedente penale (quasi il 96% dei reati gravi). Questa è povera gente che va aiutata con percorsi “Alternativi” alla detenzione. Per me va bene la Sir di Mariconda, ma anche quella dell’ASL a Via Bastioni e a tutte quelle strutture intermedie disponibili alla collaborazione”. La sostanziale novità del Decreto “sfolla carceri” è la possibilità al momento dell’arresto in flagranza e per reati meno gravi, in attesa della pronuncia del magistrato, che la persona sia ai domiciliari o presso celle di sicurezza in questura o caserma. Il carcere estrema ratio. Il decreto-legge prevede altresì l’innalzamento da dodici a diciotto mesi della pena detentiva che può essere scontata presso il domicilio del condannato anziché in carcere.