La giustizia, l’imprudenza e il sospetto
“La prescrizione è un agente patogeno del processo, una sconfitta dell’accertamento della verità i cui effetti vanno sterilizzati”. Con queste parole il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, ha aperto l’anno giudiziario in corso, il primo dell’era post berlusconiana. E’ difficile, se non impossibile, non collegare le parole di Canzio al caso Mills, il processo che vede proprio Silvio Berlusconi imputato di corruzione in atti giudiziari davanti al tribunale di Milano. I giudici del Cavaliere, in questi giorni, hanno ingaggiato una lotta contro il tempo per impedire che il reato contestato all’ex premier possa cadere in prescrizione prima del pronunciamento della sentenza. Pur di concludere entro la data dell’interruzione, che al momento pare nessuno conosca con certezza – i paradossi, quando si tratta di Berlusconi, spuntano come i funghi – il tribunale ha fissato una road map che prevede ben nove udienze in venti giorni! Un dato strabiliante per zelo ed efficienza, dal momento in un qualunque altro tribunale, ma soprattutto in un qualunque altro processo, per celebrare nove udienze occorrono mediamente quattro anni. Anche per questo le parole pronunciate dal dott. Dott. Canzio sulla prescrizione sono parse quantomeno inopportune, utili solo ad alimentare il sospetto che la magistratura milanese, di fronte a certi imputati, non si muova con la giusta serenità ed equidistanza. L’inopportunità di quelle parole discende anche da un altro elemento del processo Mills che ha fatto molto discutere, vale a dire la qualificazione del reato contestato ai due imputati come “corruzione susseguente”. Tant’è che proprio ai fini del computo della prescrizione, la procura milanese aveva indicato quale dies a quo non già il momento in cui Mills ricevette la somma di 600.000 dollari per tacere nel processo in cui era teste, ma il giorno in cui egli aveva cominciato a spendere la stessa somma. In altri termini, stando alla tesi della procura ( ad onor del vero avallata anche dal tribunale e dalla corte d’Appello, ma in riferimento al solo imputato Mills) se quella somma di denaro il teste “corrotto” l’avesse lasciata in banca, senza mai spenderla, il reato non si sarebbe neppure configurato!? Ma i veleni e le contestazioni non finiscono qui. Dicevamo della fretta del tribunale di Milano di pervenire alla sentenza entro il giorno (sconosciuto) della prescrizione : 31 gennaio, 12 febbraio, 19 febbraio, qualcuno sostiene che sia addirittura a maggio, staremo a vedere. Ebbene, dopo aver concesso alla difesa di Berlusconi la facoltà di sentire tre testimoni, il tribunale ha poi deciso di fare dietrofront, mandando così su tutte le furie gli avvocati del Cavaliere, che nel frattempo hanno presentato istanza di ricusazione dei giudici. Ghedini e Longo, a torto o a ragione – lo vedremo tra qualche giorno – ritengono, infatti, che la fretta spasmodica del tribunale di Milano di giungere ad una conclusione sia la prova evidente che la sentenza del processo è stata già scritta, e che non si tratti evidentemente di un’assoluzione. La notizia è che la Corte d’Appello di Milano ha giudicato ammissibile il ricorso presentato dai due avvocati, finendo per alimentare ulteriormente i sospetti e i veleni che ruotano intorno a questo caso, la cui dimensione politica e mediatica sembra oramai prevalere se non annientare quella giudiziaria. L’ultima sfida di una guerra ventennale fatta di sospetti, di imprudenze e di ingiustizie.
@Angelo:
non ne capisco molto di legge, però, al di là di quelli che possono essere i tuoi sospetti, non può essere che un magistrato faccia perché rischia di aver buttato anni e anni di lavoro a causa della prescrizione?
Non capisco nemmeno il principio della prescrizione da cosa sia ispirato e la spiegazione della Wikipedia non mi convince granché: http://it.wikipedia.org/wiki/Prescrizione
Dove dico “faccia” volevo dire “faccia così”, scusate.
l’oblio in cui, grazie a Dio, è caduto il nostro piccolo “rattuso falotico” risulta un toccasana per l’Italia e gli italiani. proprio stamani leggo dai giornali on-line l’ingresso, a detta degli esperti duraturo, sotto quota 400 dello spread. e la condizione di “commissariamento” alla fine dei conti sembra risultare un toccasana per le famiglie e per la credibilità che la penisola a fatica cerca di riacquistare dopo dopo un ventennio di nani e ballerine.
e mentre il paese cerca di risalire la china tu che fai caro angelo? la rimeni con la storia del perseguitato politico dalla magistratura?
ora io lo so già che tu puoi e devi scrivere quello che ti piace, però hai il dovere morale di dichiarare se sei in accordo o meno con il concetto che ha espresso da giovanni canzio.
questo è il punto a mio parere il giudice ha detto un’ovvietà giuridica! che tutte le persone liberali, democratiche, liberiste, conservatrici, progressiste insomma tutti i figli della repubblica dovrebbero condividere, è un principio elementare che la prescrizione è una sconfitta della giustizia.
la cosa che, infine, ti ostini a sottacere, pur di parlare del “rattuso falotico”, è quello che hanno combinato lui e i suoi avvocati-senatori o deputati (e a volte anche ministri) pur di giungere all’OBIETTIVO della prescrizione. e se tanto mi da tanto questo tuo articolo e faziosissimo e tendendeziossissimo… il lupo cambia il pelo……
con affetto
La prescrizione è un istituto antichissimo, risale al diritto romano, e sancisce un principio ineludibile : la giustizia o celere o non è. Sarà interessante, a riguardo, verificare come si pronunceranno i giudici nell’attesa della definizione del giudizio sulla ricusazione : il termine della prescrizione saraà sospeso o no? La giurisprudenza su questo punto è divisa. La stessa Corte di Cassazione a Sezioni Unite si è pronunciata in modi diversi. Venendo alla tua domanda, ritengo legittima l’accelerazione impressa dal tribunale di Milano al processo. Tuttavia nella mia ventennale carriera di avvocato, non mi è mai capitato di assistere a 9 udienze in venti giorni. Se qualche avvocato che ci legge ne ha esperienza diretta potrà dircelo.
AC
Probabilmente il commento di Michele è stato scritto prima che venisse pubblicato il mio. Michele dice che il governo Monti è un “toccasana” per le famiglie. Di quali famiglie parli, Michele? Non di certo della mia. In quanto alle parole “ovvie” del dott. Canzio, ripeto quello che ho già scritto : una giustizia che non si compie in tempi certi e ragionevoli non è giustizia. Calogero Mannino è stato considerato mafioso per 19 anni! solo oggi, dopo aver perso la carriera, la dignità, il rispetto e la stima di tutti e la salute, Mannino è stato riabilitato. E’ questa la giustizia che tu e Canzio desiderate?
AC
@Angelo:
ecco, allora come si potrebbe fare per velocizzare la giustizia e ridurre il numero delle prescrizioni? Aumentare il numero dei magistrati?
.L’Avvocato Cennamo, in fatto di Giurisprudenza e di Latinorum ne sa senz’altro più di me, povera filatrice brianzola. Però la filatrice sa pensare con la sua testa e trova il suo scritto non una analisi della opportunità o meno della “prescrizione” ma la solita opinione sull’accanimento (secondo lei) del tristo personaggio. L’azzeccagarbugli Ghedini si è ben arricchito, ha fatto fortuna (unica nota positiva). Per il resto (opinione per opinione e le mi insegna che “opinione” non è “giudizio”) determinati illeciti non vadano mai prescritti. O forse i Magistrati secondo lei s’ammazzano di lavoro?
@Angelo:
non vorrei entrare nel merito, ma i capi di imputazione per Silvio sono stati parecchi, alcuni di essi sono caduti in prescrizione, per altri il fatto non sussisteva, per altri sono stati condannati altri (vedi Previti), per altri ancora (secondo me raggiungendo un punto molto in basso della storia della nostra repubblica) è stata manipolata la legge a posteriori per far sì che il reato non esistesse più. In tutto questo, l’imputato non ha perso né la carriera, né la dignità, né il rispetto, né la stima di chi lo appoggiava, tant’è vero che gli elettori del PDL sono grossomodo gli stessi dei bei tempi e che fino a qualche mese fa frequentava liberamente i leader europei. Questo lo dico per il parallelo con Mannino.
Su Monti e le famiglie sono d’accordo, anzi, il duo Tremonti-Monti ha stabilito che faremo 20 anni di manovre da 50 miliardi, che sicuramente interesseranno anche la famiglia di Michele! 🙂
Aumentando sicuramente il numero dei magistrati, riducendo i tempi della sospensione feriale, semplificando le procedure delle comunicazioni e delle notifiche attraverso internet, depenalizzando molti reati.
@Angelo:
il bello è che niente di quello che proponi è irrealizzabile.
@Angelo:
sento che tra poco qualcuno ti chiederà dove hai fatto il militare! 😀
@Billy the kid.
Non lo chiedo all’Avvocato Cennamo che è una persona seria. Le sue sono opinioni, condivisibili o meno, ma pur sempre opinioni di un “Juris legumque peritus”. A lei, dopo i commenti relativi al capitano Schettino (un non brianzolo) non vale la pena chiederlo. Da quel “servizio”, si vede, ha imparato davvero ben poco.
@Lucia:
lei manca veramente di senso dello humor: impari a sorridere un po’…
sempre @Lucia:
ma poi, lei è veramente curiosa.
Da quello che scrive io evinco, a parte il dato sulla sua permalosità, quanto segue:
– Angelo Cennamo, avvocato, può opinare;
– lei, sedicente filatrice brianzola, può opinare;
– io, informatico con servizio di leva assolto, non posso opinare;
– un non brianzolo può sbagliare;
– un brianzolo è perfetto;
Ma non è un poco confusa?