Salerno: Alternativa Comunista, la città muore di politica!
Mentre il sindaco De Luca si trastulla con le sue “luci d’artista” e il presidente della provincia Cirielli esibisce tutto impettito la decisione sulla “compatibilità” della sua carica con quella di deputato, la città di Salerno sta morendo. Le notizie sul fronte del lavoro sono molto più che drammatiche: le maestranze del Pastificio Amato sono avviate alla stessa “rottamazione” che ha interessato le migliaia di lavoratori di altre industrie del territorio, nel quadro di quel più generale processo di deindustrializzazione favorito dall’opera congiunta dei poteri forti di questa città e delle burocrazie politiche (di centrodestra e di centrosinistra) e sindacali; i dipendenti della Sita sono costretti ad occuparne la sede per protestare contro i tagli sulle buste paga; c’è chi arriva a darsi fuoco davanti alla prefettura in un estremo e disperato tentativo di attirare l’attenzione sul problema dell’occupazione. Il Partito di Alternativa Comunista, che si colloca sempre a fianco dei lavoratori in lotta, ribadisce che il lavoro è un diritto e non frutto della “concessione” da parte dei padroni; che le fabbriche e le aziende sono dei dipendenti tutti – che le hanno pagate con il frutto del proprio lavoro – e che pertanto l’unica soluzione possibile per la conservazione dell’occupazione risiede nell’apertura coattiva dei libri contabili dei padroni, nell’occupazione degli impianti e nell’espropriazione senza indennizzo e sotto il controllo operaio delle imprese. Per questo, come sempre, si pone a disposizione dei lavoratori, li invita a diffidare dalle burocrazie sindacali e politiche che li tradiscono e ad occupare fabbriche ed impianti. Conferma inoltre il proprio impegno a portare avanti le loro ragioni attraverso queste parole d’ordine: le uniche a dare una prospettiva di affermazione dei diritti dei lavoratori contro la speculazione padronale.
Il coordinatore regionale del PdAC
Valerio Torre