Salerno: Cisl appello sanità “Importanza ai territori”
La riorganizzazione sanitaria dell’Asl Salerno passa necessariamente attraverso il confronto con tutte le componenti sociali ed istituzionali interessate, a garanzia e tutela della dignità delle persone e della cittadinanza sociale. Per questa semplice ragione, va il plauso a tutti i sindaci che si sono fatti promotori della conferenza tenutasi a Palomonte, poiché hanno rilanciato le vere questioni relative alla riorganizzazione dei distretti sanitari ed al riallineamento degli ambiti sociali, che sono allo stato di fondamentale importanza per il territorio dell’Alto Sele /Tanagro in quanto fonte di indispensabili servizi per le popolazioni delle aree interne. Purtroppo dobbiamo constatare che nel mentre era stata dimostrata grande attenzione in ordine alle problematiche sanitarie e sociali del territorio dal Commissario De Simone il quale aveva ipotizzato nel piano sanitario aziendale dell’azienda salernitana l’istituzione del Distretto sanitario di Oliveto Citra, il suo sostituto Bortoletti ha mostrato, attraverso la soppressione di tale struttura nella sua ipotesi di riorganizzazione sanitaria, la poca conoscenza del territorio e la poca attenzione alle reali esigenze e ai concreti bisogni dei cittadini di Buccino, Colliano, Castelnuovo di Conza, Contursi Terme, Laviano, Palomonte, Ricigliano, Romagnano al Monte, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva ed Oliveto Citra. Infatti, anche se i bisogni dei residenti possono sembrare gli stessi del resto della popolazione salernitana, sono proprio le diverse configurazioni territoriali che li rendono diversi e che pertanto richiedono soluzioni diverse a garanzia dei diritti fondamentali delle persone nei complessi ambiti dell’assistenza sanitaria e sociale. La Cisl Salerno condivide appieno il progetto e da subito sosterrà la costituzione di un nuovo distretto sanitario per l’area Alto Sele /Tanagro che includa tutti i comuni interessati. “Sull’aspetto sanitario”, ha affermato Pietro Antonacchio, segretario provinciale della Cisl Fp, “non solo è indispensabile la costituzione del distretto sanitario, ma è anche di fondamentale importanza che lo stesso sia configurato come il Distretto sociale, poiché spesso la componente sanitaria si integra con quella sociale per quanto attiene la necessità di garantire nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza anche le prestazioni socio sanitarie. Appare evidente quindi che opportunamente si abbia un unico interlocutore, il Distretto sanitario appunto, poiché gli aspetti che riguardano l’inclusione sociale passano per tutte le unità operative sanitarie a partire dalla riabilitazione, assistenza domiciliare, geriatria, materno infantile che deve necessariamente rapportarsi all’interno di un territorio omogeneo per trovare soluzioni ottimali e poter raggiungere tutti gli utenti, superando gli ostacoli che un territorio complesso, quotidianamente pone ai cittadini del posto. Appare evidente quindi che anche l’ospedale di Oliveto Citra debba continuare ad avere un ruolo determinante nella garanzia del diritto alla salute e che pertanto, sia che si integri nell’ospedale unico sia che debba riconvertirsi nell’ambito di una progettualità ospedaliera più ampia, non potrà mai perdere la sua connotazione prioritaria all’interno dell’emergenza, poiché non si può lasciare scoperto un territorio così vasto che da solo copre circa 1000 chilometri quadrati.”. Sulla questione è intervenuto anche il segretario provinciale confederale della Cisl salernitana, Giannantonio Mastrovito: “L’aspetto socio sanitario e socio assistenziale”, ha affermato il sindacalista di via Zara, “è di vitale importanza poiché in un momento di grave crisi della nazione che si riflette in maniera preponderante sui nostri territori, mette in discussione i livelli sociali essenziali, anche poiché una normativa specifica su tali fondamentali diritti non è mai stata emanata. Ne deriva la difficile individuazione di quali tra i servizi resi, possano essere ritenuti indispensabili. La grave crisi economica della maggior parte dei comuni salernitani, potrebbe a breve facilitare la soppressione della maggior parte dei servizi allo stato resi dagli enti locali, che potrebbero così gravare direttamente sui meno abbienti e meno garantiti, la qualcosa è inaccettabile. Servizi come l’assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili, trasporto sociale per utenti che afferiscono alla salute mentale, gestione di poliambulatori mobili per la realizzazione di screening mammografici e assistenza tutelare per non autosufficienti potrebbero scomparire per scarsezza di risorse. Riteniamo, dunque, indispensabile che ci si continui a confrontare sulla necessità di integrazione sanitaria e sociale che a partire dai bisogni delle persone, elabori strategie di intervento mirate. Dare certezza ai cittadini e contestualmente ipotizzare una razionalizzare nell’utilizzo di risorse economiche, passa necessariamente attraverso la continua concreta conoscenza dei problemi e l’elaborazione di strategie condivise, nell’ottica di un governo moderno dei territori, che rompa le paratie stagne delle competenze, colmando così il fossato che esiste tra il bisogno reale e la reale capacità di soddisfarlo. Per queste ragioni la Cisl si sente di sostenere le iniziative intraprese nella conferenza dei sindaci, auspicando che la stessa deputazione regionale di espressione del territorio e l’ente Provincia facciano la loro parte a sostegno e difesa delle nostre zone interne”, ha concluso Mastrovito.