Moda in passerella
di Rita Occidente Lupo
Col freddo, l’appuntamento con la moda non sembra segnare battute d’arresto. E così New York, con designer vecchi e nuovi, ripropone mode e tendenze per il prossimo autunno-inverno, senza attendere che siano le case italiane più accorsate a lanciare le sfide. Novità in dirittura d’arrivo, la Levis, che tra le new entry, in passerella il 15 febbraio, in una location a Soho, taglierà gl’indugi che per anni l’hanno tenuta lontana da tale kermesse. La più famosa marca di jeans presenterà delle ‘core collections’ con le linee Red Tab, Vintage Clothing e Made&Craft. Anche quest’anno la Mercedes Benz Fashion Week, non sfigurerà, offrendo creatività ed innovazione. Quello della moda, un appuntamento al quale non intende rinunciare neanche chi ancora guarda agli Usa, con lo sguardo terrificato dalla distruzione delle Torri Gemelle, ma con la consapevolezza che bisogna guardare al futuro. La moda, un momento di relax se si vuole, di competizione per degli aspetti, ma anche di confronto e di boom nell’universo del marketing, che anche se sempre agguerrito, non può non tener d’occhio la crisi, che alligna in ogni campo e che pertanto va esorcizzata.
Molto Bello!!!
Gentile Direttrice N.D. Rita Occidente Lupo, sono convinto che le “passerelle di moda” , allestite soprattutto da aziente italiane, siano davvero una buona prospettiva per la nostra economia che, attualmente, fa acqua da tutte le parti.
In gioventù,a New York ed anche a Palm Beach, florida ho avuto tante occasioni di assistere a “passerelle di moda” internazionali riducibili a sfilate italiane e a quelle francesi. Devo quindi affermare che tali iniziative espositive sono senza alcun dubbio, una carta di riconoscimento per il proprio Paese, capace di dare un forte impulso all’economia delle aziende e del Paese interessato.
Oggi , più che mai, l’Italia ha bisogno di tali iniziative , visto che le nostre aziente della moda stanno facendo enormi passi indietro per via di quei prodotti scadenti che arrivano in grandissima quantità dai paesi asiatici, quindi, la nostra stupenda moda, riconosciuta in tutto il mondo , sta rischiando di farsi accoppare da quei Paesi che , per via del prezzo modico che attuano, producono prodotti scadenti e non affatto di moda, ma capaci solo di lasciare sul lastrico milioni di nostri figli e le azienti produttrici della nostra affascinante moda. cordialità, alfredo