Un nuovo Risorgimento

Giuseppe Lembo

Le alchimie della vecchia politica sulla legge elettorale sono fuori tempo massimo e fuori dagli obiettivi di cambiamento politico. L’Italia tradita, l’Italia maltrattata, l’Italia violentata dai tanti “mariuoli” che come serpenti velenosi hanno rubato a danno degli italiani onesti, va ormai dicendo basta! Basta con un passato indegno che è solo un passato di potere tutto da dimenticare. Basta con i tanti che hanno succhiato il sangue degli italiani; basta con chi ha tradito i giovani ed intere generazioni di giovani ormai con il “culo” per terra e senza alcuna prospettiva di futuro possibile. Basta con i tanti ladri di futuro che hanno agito da padroni in partiti politici per niente attenti al popolo, alla società civile, da sempre vista come un insieme di utili idioti a cui rubare il voto; il loro libero consenso democratico, ad ogni chiamata elettorale. Il fallimento della vecchia politica è sotto gli occhi di tutti. Nell’ammucchiata indecente non si salva nessuno; ma proprio nessuno. Si sono furbescamente autosospesi, facendosi rappresentare da un governo di tecnici, fortemente convinti di poter operare dietro le quinte ed ancora più fortemente convinti del fatto che, passata la tempesta, possano rientrare sulle scene, più “prepotenti” e più “baldanzosi” di prima. Per fortuna degli italiani che hanno capito quanto sono pericolosi, non è così. Gli italiani, cari “traditori” di lunga data, non vi vogliono più; ma proprio non vi vogliono. Non si fidano di una politica  padrona e di politici interessati solo a se stessi che hanno affondato l’Italia, si sono egoisticamente mangiato il futuro del nostro Paese e vanno negando il diritto di una vita umanamente possibile ai nostri figli.  Peggio di così! Il vecchio mondo politico di destra, di sinistra e di centro, così com’è, con i tanti uomini che per lunghi decenni hanno sgovernato l’Italia, assolutamente non serve al nostro Paese. Tutti i grandi tromboni vanno cancellati; vanno mandati via; bisogna liberarsene e insieme, ricercare vie nuove per respirare aria pulita e per un nuovo futuro possibile all’Italia che verrà. I trasformismi resteranno trasformismi. Non si salveranno i tanti che vanno mettendo in piede le solite “furbate” all’italiana di uno pseudo-nuovo, di fatto e come sempre, fatto di solo vecchio e di uomini e volti assolutamente da cancellare perché così vuole l’Italia che verrà; perché così è e così deve essere, se non si vuole compromettere il futuro del nostro Paese. Gli attuali partiti, oggi in ombra comatosa, ma pronti più che mai a riapparire, quei partiti che hanno sgovernato l’Italia, purtroppo non hanno saputo dare buona prova di sé; l’unica virtù (si fa per dire virtù), è il loro egoismo, il loro esasperato impegno ad agire familisticamente per il proprio bene. Basta! così non va! Bisogna pulire l’Italia ed attrezzarla di un progetto di “Italia pulita”, con nuovi protagonisti, i più giovani possibili, lontani dalle tante tecnocrazie senili, dalle lobbies, dalle infestanti consorterie di caste e di oligarchie, consolidate nei tanti privilegi che sono solo roba per ricchi. Occorre aria pulita. Occorre libertà; occorre libertà da un’infestante partitocrazia rattrappita. È assolutamente necessaria la libertà di tutti; la libertà dai tanti poteri forti che remano contro la gente, per autoperpetuarsi e garantirsi a vita i loro infiniti privilegi di casta. L’Italia stanca della vecchia politica, ha ormai detto basta; è convintamente decisa a  staccare la spina. Vuole un progetto politico nuovo, con uomini nuovi, capaci di pensare positivo, rivolgendo la loro attenzione ai valori, alle cose immateriali che devono essere prevalenti su quelle materiali, che ormai, in modo esclusivo, sono alla base del modello di vita di questo nostro Paese, in forte crisi di identità, di valori, di cultura, perché, tra l’altro, ha dimenticato la sua appartenenza, il suo passato, la sua umanità di sempre, i tanti esempi di tanti “grandi” uomini che hanno vissuto e combattuto per quei nobili ideali che, nonostante tutto, non tramonteranno mai. Occorre, in questo nostro Paese, voltare pagina; occorre riportare all’attenzione della vita d’insieme i valori, l’etica condivisa, la cultura, la solidarietà verso l’altro; si tratta di un mondo nuovo e di un modo altrettanto nuovo di intendere la vita, in senso immateriale prima ancora che materiale. L’Italia del malaffare, purtroppo, nonostante mani pulite, non è ancora finita. Per cambiare, purtroppo, non è bastata l’ondata giustizialista e delle sentenze mediatiche, fortemente influenzate dal pensiero comune di chi si illudeva di realizzare un’Italia diversa, con tanta aria pulita e con quel senso di attesa del rispetto e dell’impegno per l’altro, per cambiare concretamente, cancellando l’illecito, un male crescente, diffuso in tutta la società. Oggi, più che mai, vogliamo, perché necessario, liberarci di un pesante patrimonio, passato e presente, carico di negatività; vogliamo liberarci della politica spettacolo, della politica mediatica e della politica che usa, per fottere la gente, uno strano linguaggio, dove prevale l’imbroglio del comunicare non comunicante e delle cose mezze dette, per nascondere il più possibile, le tante malefatte del potere che ci ha abituati a vivere in condizioni da profonda crisi emergenziale, con veri e propri furti di democrazia, soprattutto nei confronti dei più deboli ed i meno rappresentati nella società italiana. Quando ho incominciato a scrivere questo mio articolo, molto opportunamente intitolato “nuovo Risorgimento”, non volevo passare in frettolosa rassegna il vecchio ed il nuovo, ma volevo e voglio, soprattutto, pensare ad un percorso della vita che verrà, secondo le tante attese degli italiani. Gli italiani, questo è più che certo, sono stanchi del vecchio mondo politico; delle loro facce, della politica che tutto fa, che tutto pensa, tranne che risolvere i problemi della gente, tranne che occuparsi del futuro dei giovani. Se non è questo, ossia impegno per la vita e soprattutto grande impegno per il mondo dei giovani, allora c’è da chiedersi che politica è; per quale obiettivo, se non quello familistico del potere personale e dei privilegi di casta, si smanica, si agita, si propone a vita? Si, caro Presidente del Consiglio Mario Monti, a vita nel nostro Paese, oltre ai senatori nominati a vita, come lei, ci sono anche le solite facce di sempre, i soliti nomi di chi fa da sempre demagogicamente strategie di potere, per non lasciare la scena. Sono tutti attenti a fottere la gente, ingannando il prossimo con false promesse, con attese miracolistiche che non si avvereranno mai. E intanto l’Italia alla deriva va velocemente verso il disastro da cui è difficile riemergere e tornare indietro per ricominciare d’accapo. L’Italia consumistica, l’Italia dell’apparire, l’Italia del benessere a tutti i costi, l’Italia dell’effimero e della piazza mediatica, che ci ha consegnato ai poteri forti dell’economia e della finanza, togliendoci anche l’ossigeno necessario a respirare, è quell’Italia rappresentata dalla politica fallimento che assolutamente non vogliamo, perché, prima di tutto, priva delle sensibilità umane necessarie per costruire il futuro, dando fiducia ai giovani. Loro con gli egoismi della loro politica, sono i grandi ladri di futuro che hanno tradito i nostri figli; le loro colpe, per questo, sono colpe da peccato mortale. Il nostro Paese avverte la necessità vitale di azzerare la vecchia politica; di liberare delle brutte facce che un mediatico invasivo ci propone ogni giorno e più volte al giorno, con inutilità e promesse assolutamente da cancellare. Il nostro Paese non vuole sentire più parlare di certi politici e di certi personaggi che sono gli “innominati” di un sistema fallimentare, assolutamente da abbattere. Non nominerò nessuno dei lorsignori e tanto meno le loro appartenenze che hanno ormai stancato gli italiani, traditi da chi da decenni ha venduto solo fumo, tenendo in piedi una politica-potere, utile solo a se stessi. L’Italia tradita, l’Italia fortemente preoccupata del suo incerto futuro, vuole voltare pagina; dice no ai trasformismi e giacobinamente rincorre quella forza rivoluzionaria della cultura della vita che crede nell’uomo e cerca di tenere a bada i carnefici violenti, sempre più in agguato ad agire per il proprio egoistico bene, indifferenti, proprio come i nostri politici, al bene comune. L’Italia non crede alle missioni salvifiche dei tanti politici di lungo corso, oggi impegnati in azioni trasformistiche attraverso le quali si costruiscono solo le illusioni del cambiare tutto, per non cambiare niente. La centralità dei partiti che sopravvissero negli anni 90 anche a tangentopoli, oggi non c’è più; non hanno, se non di facciata, un ruolo visibile e centrale, nella progettualità collettiva ed istituzionale del Paese, diversamente orientato ed in attesa trepidante del mondo che verrà. L’Italia va alla disperata ricerca di un nuovo Risorgimento; un Risorgimento, prima di tutto culturale e di saperi, con il giusto ruolo per la società civile, per i tanti esclusi della società dalle mani pulite e dal pensare umanamente alto e nobile, pronti ad affrontare con orgoglio e dignità, le scene della politica, per inaugurare il corso di una nuova democrazia nella vita del Paese, proponendosi di esempio all’Europa ed al mondo, dove regna tanta confusione, dove una civiltà globale per l’uomo, attende di farsi avanti, riducendo, per il bene dell’umanità, le tante violenze dei poteri forti, dei mercati e dei ricchi, avidi di ricchezza e sempre più gelosi delle loro ricchezze-privilegio. L’Italia rinnovata, ha un anno davanti per organizzarsi ed organizzare il libero progetto di Paese dalla civiltà solidale, con al centro l’uomo, che assolutamente non può più concedere spazi alla politica-potere, come quella attuale, purtroppo sempre più spesso violentemente fatta ed usata contro la gente  e soprattutto contro il futuro, negato ai giovani. In questo progetto di nuovo Risorgimento italiano, mettendo da parte le oligarchie di potere e le senescenze lobbistiche, i giovani dovranno, da artefici convinti del loro futuro, farsi avanti e tracciare quel solco profondo di comune impegno dal quale, con il vero e forte protagonismo della gente, deve necessariamente nascere la nuova Italia; tanto, per il bene degli italiani e soprattutto di tutti quegli italiani a cui oggi i politici del vecchio sistema di potere, hanno violentemente negato il futuro, cancellandolo. Per riscattarsi e riscattare il Paese addormentato, immalinconito, privo delle forze necessarie alla vita, con orgoglio e grande impegno diamo, tutti insieme, un segnale forte e coraggioso della nostra voglia di riscatto e democraticamente uniti, eticamente solidali, culturalmente forti dei saperi ereditati, diventiamo attivi protagonisti di democrazia e di cambiamento, cancellando gli avanzi indigesti di chi ha la pretesa di annullare, dal futuro possibile, la civiltà del nostro Paese, una civiltà che serve al mondo, per cui assolutamente incancellabile. È la nostra civiltà; è il nostro futuro; con tutto l’impegno necessario lavoriamo insieme al progetto di cambiamento che dovrà cambiare l’Italia ed il futuro dei nostri figli, un bene assolutamente da non svendere più oltre, ai ladri di futuro che, con le mani e soprattutto le coscienze sporche, per troppo lungo tempo hanno governato l’Italia che oggi chiede di rinascere a nuova vita.