I diritti politici della povera gente contro i privilegi dei miliardari cosmopoliti

Giuseppe Lembo

È proprio vero; i cervelli, quelli veri, quelli con caratteristiche superiori, definibili “geni”, non conoscono limiti spazio-temporali. La loro casa è il mondo; il mondo ben volentieri li accoglie e li fa sentire a loro completo agio. Non ci sono vincoli e/o limiti alla grandezza dal cervello umano; è sempre più, una risorsa globale. Lingua, ideologie, religioni e tutte le altre possibili diversità antropiche, non impediscono ai cervelli del mondo, di cercarsi una casa comune ed una patria dovunque, dove operare per il bene non solo e tanto proprio, non solo e tanto del proprio Paese, ma per il bene del mondo e dell’uomo della Terra; è questo un obiettivo primario di tutti i grandi cervelli e di tutte le grandi conquiste umane, destinate all’uomo di ogni luogo e come tali, non solo egoistici privilegi di pochi. Oggi, grande conquista del Terzo Millennio, un millennio dalle caratteristiche globali, i cervelli, superando anche le ultime resistenze di lontani retaggi feudali e di forme oscurantistiche contro l’uomo, sono un grande patrimonio dell’umanità e nessuno e niente potrà mai limitarne la loro azione. L’obiettivo del loro pensare e del loro fare è l’uomo del mondo; la vita dell’uomo; la libertà dell’uomo; la giustizia tra gli uomini; la pace; i valori fondanti dello stare insieme umano; l’etica condivisa; il benessere; la cultura del futuro per garantire non solo il presente ma anche le generazioni che verranno, costruendo insieme condizioni di sviluppo, per il bene di tutti e non solo dei soliti caini del mondo che pretendono tutto per sé, presi come sono dalla stravagante smania del possesso delle cose. Il mondo deve saper riconoscere un grande ruolo ai cervelli geniali, un importante motore per tutti gli uomini della Terra. Da loro può venire quell’atteso modello di società organizzata, capace di garantire, tra l’altro, i servizi collettivi; da loro, il senso di quell’umanità diffusa, capace di sviluppare coesione sociale, tolleranza, insieme sociale solidale per significativi esempi alternativi, su cui innervare la libertà come valore, il lavoro come diritto-dovere, la creatività come forza di inventarsi il futuro. Il patrimonio dei cervelli serve a conservare giovane l’insieme sociale, evitando così che il mondo si lasci prendere dalla malinconia dei vecchi senza futuro. Grazie ai cervelli emergenti, un Paese può avere nuovi percorsi di vita con importanti esempi alternativi; può arricchirsi di fatti nuovi; può animarsi di fatti di pensiero culturalmente rivoluzionari, necessari per non morire. Questa è la saggezza che ci viene dal patrimonio dei cervelli; dai tanti “saggi” che oggi producono idee e proposte di prospettive per un mondo nuovo con alla base, la centralità dell’uomo. Sono loro, con i loro saperi, ad essere portatori di una diversa coscienza umana; sono loro un utile riferimento per la massa critica che può favorire il protagonismo della gente, creando i presupposti affinché ciascuno riesca a capire di poter pretendere per sé fatti nuovi sia nelle condizioni immateriali che nelle condizioni materiali. La storia del mondo è una storia di grandi tradimenti nei confronti dei cervelli umani, di quei tanti “cervelli geniali” che si sono generosamente attivati per il bene dell’umanità. Spesso il loro impegno, la loro genialità, il loro donare tutto di se stesso per il bene degli altri, non è stato assolutamente capito e riconosciuto. Tanto non è stato capito e riconosciuto, al punto da ricambiare con gratuite offese, l’impegno di tanti benefattori dell’umanità;  oggi a tanti geni incompresi, a tanti creativi saggi, per lungo tempo dimenticati dell’indifferenza dei più, si deve saper chiedere scusa e riconoscerne l’importanza. È, purtroppo, una condizione di malasorte che accomuna tanti nobili cervelli del mondo, assolutamente incompresi da chi, non sa né intendere, né volere, essendo privo di quei principi logici e di quella saggezza che dovrebbe appartenere agli uomini della Terra. Le offese all’uomo saggio, sono una costante di tutti i tempi; sarà poi il tempo galantuomo a riconoscerle come tali e a presentare il conto con  le scuse per gli errori commessi. C’è da augurarsi che l’attuale mondo senza confini, da Terra-Stato, nel Terzo Millennio, più saggiamente, sia a livello locale che a livello globale, sappia riconoscere l’importanza dei cervelli e considerare la loro genialità come patrimonio di tutti e come utile guida per camminare insieme, evitando così di compromettere la serena normalità del proprio cammino, senza la quale non ci può essere la serena normalità del camminare insieme agli altri. Queste riflessioni hanno il solo obiettivo di richiamare la giusta attenzione circa l’importanza dei cervelli umani, un patrimonio di tutti, al servizio di tutta l’umanità. Non c’è altro fine all’infuori di questo; è, comunque, un fine nobile che deve ispirarci ed ispirare quei saggi del mondo, ossia quanti con il loro pensiero, il loro sapere, possono aprire solchi per messi fruttuose ed abbondanti, utili all’umanità sia in senso materiale, sia in senso immateriale. I cervelli, oggi più che mai, non conoscono confini. Vanno dov’è necessario andare. L’Italia è il Paese della fuga dei cervelli. Purtroppo, in tanti se ne scappano, per andarsi a realizzare altrove. Ma questo, oggi che il mondo è globale, non è comunque un male; chi se ne va, per realizzare se stesso sul piano del proprio progetto di vita basato sul pensiero e sull’impegno per gli altri, non deve considerarsi un esule. Per la scienza, per la creatività, per il pensiero umano, è oggi più che mai, la Terra, ogni angolo della Terra e non solo proprio questo o quello, la propria casa. I cervelli stanno bene ovunque ed ovunque possono realizzare positivamente il percorso geniale del proprio pensiero e del proprio agire creativo. L’Italia dei tanti cervelli in fuga, è oggi diventata, tra l’altro, anche il Paese di una fuga di cervelli al contrario. Oltre al caso di Lorenzo Blanco 29 anni, laurea in legge, che ha lasciato la Spagna per venirsene in Italia e mettere in piedi un’importante iniziativa di franchising di cui è amministratore, dando un valido esempio di intraprendenza creativa, un’intraprendenza che si dovrà saper porre al servizio dell’uomo e non del suo sfruttamento, ci sono tanti altri casi di cervelli che scelgono per casa il nostro Paese. Nonostante la fuga dei cervelli italiani, negli atenei del nostro Paese, arrivano studenti da ogni parte del mondo. Nel 2011 gli iscritti internazionali al MIP sono stati 630 (il 34% in più rispetto al 2010). Tanti studenti stranieri affollano anche la Bocconi. Perché l’Italia? Non solo perché ha concrete prospettive di utile formazione (il made in Italy, il lusso, la moda, aziende come la Ferrari). Oltre a tutto questo, c’è anche il manifatturiero tradizionale italiano di qualità ed un comparto industriale che è ben considerato nel mondo. Ma, nel mondo in cammino, sempre meno stanziale per tutti, i cervelli del mondo vengono da noi, in quanto parte attiva ed intelligente di un mondo dei saperi e della creatività, assolutamente senza confini. Le opportunità per chi sa pensare, sono da ricercare la dove sono, ossia nel mondo, la casa comune dei cervelli del mondo. È su questo che bisogna saper riflettere; è su questo che si deve costruire un futuro nuovo, dove i saperi a confronto, sono una grande ricchezza per tutti; possono portare ad un migliore utilizzo dei cervelli per tutti gli  uomini della Terra. L’uomo  del Terzo Millennio è sempre più senza confini, è un uomo che, nonostante i tradimenti e le bugiarde resistenze, un giorno non lontano, vedrà rompere le catene e le tante violenze schiavistiche dello sfruttamento. Le garanzie di libertà per l’uomo del Terzo Millennio, possono venire soprattutto dai cervelli, un patrimonio-ricchezza dell’umanità che agisce in funzione di una civiltà globale senza confini, che si chiamerà società-mondo, casa comune di tutti gli uomini della Terra, accogliente ed ospitale per tutti; dai grandi cervelli, all’ultimo uomo del Pianeta che un giorno forse, proprio grazie al sapere solidale dei cervelli, potrà uscire anche dalla sua miserevole condizione di ultimo abbandonato al suo silenzioso destino.