Mercoledì delle Ceneri: digiuno e astinenza dalle carni

don Marcello Stanzione

Il mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della quaresima (da quadragesima: è un periodo di penitenza della durata di 40 giorni in preparazione della Pasqua, e termina il mercoledì santo). la Quaresima è tempo  di digiuno, cioè non solo di purificazione e di disintossicazione del corpo, ma anche come aiuto alla vigilanza dello spirito. Quando digiuniamo siamo più intuitivi, abbiamo maggiormente gli occhi illuminati a vedere e poi a soccorrere le sofferenze altrui. Il digiuno e l’astinenza dalle carni ci portano all’essenziale della vita: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” , dice Gesù. Il messaggio della presidenza della CEI del 16 febbraio 1994 sulla quaresima precisa lo scopo del digiuno per il cristiano. Esso mira a “determinare e mettere ordine nei nostri desideri, vincendo l’abbandono agli istinti e alle sollecitudini del consumismo e dell’edonismo, costruendo una cultura della sobrietà e del sacrificio”. Il numero 40 ha diversi significati. Come attestano le Scritture, esso rimanda senz’altro alla prova, alla pena, alla penitenza. Nell’Antico Testamento possiamo ricordare i 40 giorni del diluvio universale di Gen 7,12. Oppure la dura prova sostenuta dal popolo di Israele, nomade nel deserto per 40 anni di Nm 14,33. Infine il digiuno di Mosè in Es 24,18. Nel Nuovo Testamento possiamo ricordare le tentazioni subite da Gesù riportate dai Sinottici: Mc 1,12; Mt 4,1-11 e Lc 4,1-13. L’imposizione delle Ceneri il mercoledì antecedente la prima domenica di quaresima avviene nel momento in cui il celebrante pronuncia le parole: “Memento homo pulvis e set in polvere reverteris” , oppure: “Convertiti, e credi al Vangelo!”. “Il significato simbolico delle Ceneri è legato alla sua somiglianza alla polvere e al suo essere il residuo freddo del fuoco; è considerato pertanto in molte culture come simbolo di morte, di fugacità, di pentimento e di penitenza, ma anche di purificazione e di risurrezione. Il cristianesimo conosce l’uso di ceneri con riferimento al simbolo della penitenza e della purificazione nell’ambito di diversa funzioni liturgiche, fra cui il mercoledì delle Ceneri e la consacrazione di chiese”. Il significato simbolico della Cenere si arricchisce nel momento in cui la Chiesa cattolica ricava le ceneri dai rami di palme benedette l’anno precedente: quei rami di palma che Gv 12,13 attesta siano simbolo di gioia, di entusiasmo, se non di vittoria (ricordiamo l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme), ora, i resti simboleggiano la caducità di ogni creatura. Il periodo che precede la quaresima viene chiamato carnevale. Il termine pare indicare la vigilia della quaresima, derivando da carne-(le)vare, con chiaro riferimento al mercoledì delle Ceneri nel quale, lo ricordiamo, è obbligo il digiuno. Del resto gli ultimi giorni di carnevale sono anche chiamati martedì/giovedì grasso: il riferimento al grasso rimanda naturalmente al consumo di carne che dopo pochi giorni o il giorno successivo sarà proibito. Con il mercoledì santo termina la quaresima e inizia la grande festa di Pasqua. La domenica è sempre il giorno della settimana in cui cade il ricordo della risurrezione di Gesù, indispensabile per poi determinare il giorno di mercoledì delle Ceneri, inizio del periodo quaresimale. La solennità della Pasqua si festeggia esattamente la prima domenica dopo il primo plenilunio (luna piena) di primavera, cioè dopo il solstizio di primavera (21 marzo).

6 pensieri su “Mercoledì delle Ceneri: digiuno e astinenza dalle carni

  1. Tutto giusto , don Marcello ,tranne alla fine: trattasi di equinozio di Primavera e non solstizio. Sono certo che mi benedirà ugualmente e perdonerà la mia impertinenza!

  2. grazie Caro Antonio e come disse Giovanni Paolo II ” Se sbaglio mi corriggerete”…

  3. “Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris”. E’ un momento di riflessione ovvio sul fatto che la morte è il termine naturale della vita. Riguardo a digiuni, quaresime e annessi e connessi, osservo che Gesù, con la sua compagnia, erano così poveri da non porsi nessun problema di mangiare quel poco che era dato e quando era loro dato. La chiesa è poi andata controcorrente. Che ipocrisia crapulare per poi digiunare (per modo di dire). Più coerenti i monaci buddisti che non si cibano di esseri senzienti. Ma si sa…il Buddismo ha una marcia in più. Per quel che mi riguarda, non mi ponevo problemi alimentari prima e non me lo porrò adesso.
    Giangastone

  4. X giangastone: quando decidi di pontificare, pontifica bene: in pulvere reverteris.

    x tutti: andate a vedere sul sito delle iene (il servizio sui matrimoni), anche i preti hanno una coscienza (sporca)!

  5. Cara Nemesi,
    Grazie per la “corrizione”, l’ultima volta che ho sentito quest’insulsa frase avevo ancora i pantaloni corti e avrò sentito male. Non avendo tempo di controllare in Internet (come lei ha diligentemente fatto) ho messo l’accusativo a posto dell’ablativo. Grazie per avere aumentato (di un poco) la mia conoscenza. Fortunatamente non scrivo come tanti in stile SMS.
    Giangastone

  6. per Giangastone:
    “….. Gesù, con la sua compagnia, erano così poveri da non porsi nessun problema di mangiare quel poco che era dato e quando era loro dato.”
    Lei ha scritto delle cose inesatte.
    Voglio scandalizzarla.

    Gesù era RICCO. Probabilmente molto RICCO.
    Era un possidente,( aveva case sul lago di Tiberiade, a Gerusalemme e a tante altri parti in Palestina) era molto facoltoso e venne adottato da S. Giuseppe, che probabilmente, era un grande costruttore in quei tempi.
    A S. Giuseppe, probabilmente, fu affidata la costruzione della tomba-mausoleo di Erode.
    Tali opere venivano affidate, solo ad uomini molto facoltosi e conosciuti alla corte del sovrano.
    Gesù, probabilmente, era un architetto e studiò le S. Scritture nella COMUNITA DI QUM RANN sul Mar Nero.
    Tuttavia questo non smuove di una virgola il Suo essere il CRISTO, Figlio di Dio e del Suo amore e la sua dedizione verso i poveri, i perseguitati e l’intero mondo.
    in bocca al lupo

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