Cava de’ Tirreni: “Frida”, da marzo nuovo sportello anti-violenza
In Italia una donna su tre – in un’età compresa tra i 16 ed i 70 anni – è stata vittima di violenza. Lo conferma una recente ricerca dell’Istat, secondo la quale sono quasi 7 milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. Di queste il 91,6% non ha mai denunciato lo stupro subito. Impegnata nella promozione dell’educazione alla non violenza ed a sostenere chiunque viva una condizione di disagio o subisca discriminazioni di genere, è operativa a Cava de’ Tirreni (Sa), con sede in via Troisi n. 17, l’Associazione “Frida contro la violenza di genere”. Un’attività di volontariato, quella dell’organizzazione presieduta da Alfonsina De Filippis, che a partire dal 1° marzo prossimo si avvarrà anche dei nuovi spazi messi a disposizione dal Distretto Sanitario n. 63 Cava-Costa d’Amalfi. A darne notizia stamani, martedì 28 febbraio, a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni è stata la stessa prof.ssa De Filippis nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti: l’on. Giovanni Baldi, Consigliere regionale; il prof. Vincenzo Passa, Assessore all’Istruzione, Edilizia scolastica, Biblioteca e Archivio; l’avv. Maria Annunziata, Sub Commissario Amministrativo ASL Salerno; la dr.ssa Grazia Gentile, Direttore Responsabile del Distretto Sanitario n. 63 Cava-Costa d’Amalfi. «Le attività che l’Associazione “Frida” mette continuamente in campo sono degne di apprezzamento – ha dichiarato l’on. Baldi – È un percorso che prosegue mediante una trasversalità politica che porta tutti noi a sostenerlo e ad essere sensibili verso l’importante tematica della tutela delle donne e dei bambini». «Abbiamo subito accettato con entusiasmo la proposta presentataci dalla prof.ssa De Filippis. L’Associazione “Frida”, che ha l’obiettivo di contrastare la violenza di genere, tramite il nuovo sportello potrà da un lato potenziare l’attività di sostegno verso persone in difficoltà, dall’altro porsi come intermediario tra le esigenze della popolazione, in particolare delle donne vittime di violenza domestica e non, ed i servizi socio-sanitari del territorio», ha aggiunto l’avv. Maria Annunziata. Di proprietà comunale e dati in uso gratuito all’ASL Salerno, i nuovi spazi assegnati all’Associazione “Frida” sono quelli collocati presso il Consultorio di via De Filippis a Cava de’ Tirreni. «Abbiamo ritenuto meritevole di accoglimento la richiesta dell’Associazione “Frida”, tesa ad ottenere uno spazio all’interno del Distretto da dedicare all’ascolto contro la violenza di genere che colpisce in particolare donne e bambini, dato che si tratta di un’attività congrua a quelle già svolte dalla nostra Direzione attraverso i servizi consultoriali. La salute è una responsabilità sociale condivisa ed in questo modo “Frida” entra a far parte del centro servizi socio-sanitari del territorio cavese», ha affermato la Dr.ssa Grazia Gentile. Aperti il giovedì pomeriggio (dalle ore 16.00 alle ore 20.00) ed il sabato mattina (dalle ore 9.00 alle ore 12.00), i nuovi spazi, che vanno ad aggiungersi alla già operativa sede metelliana di via Troisi n. 17 (aperta ogni martedì e sabato pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 20.30), saranno gestiti dagli operatori di “Frida” e da legali, medici, psicologi ed assistenti sociali aderenti all’Associazione che offrono la propria professionalità a titolo gratuito. «Il nostro accorato appello – ha dichiarato la Presidente Alfonsina De Filippis – è stato accolto dalla dr.ssa Grazia Gentile, dalla dr.ssa Maria Annunziata e dalla dr.ssa Mariarosaria Caropreso. Non a caso, tutte donne! Grazie a loro dal 1° marzo il nostro lavoro potrà contare anche sul sostegno e sul supporto degli operatori del Consultorio. Gemellaggio quanto mai naturale per coerenza di funzioni e di obiettivi». Da tempo “Frida” è impegnata sul territorio cavese e nelle aree urbane contigue nell’elaborazione di un quadro di riferimento circa la diffusione della violenza su donne e bambini, sulle informazioni preventive e/o successive e sui servizi conosciuti e riconosciuti dalla comunità. In particolare, riconoscendo la multiformità delle tipologie di violenza applicabili su tali “soggetti a rischio”, l’Associazione mira a raccogliere dati mediante la somministrazione di un questionario. Da quelli raccolti nei primi 3 anni di vita risulta che oltre il 60% delle donne ha subito o subisce violenza fisica e/o psicologica. Molte, però, hanno dichiarato allo stesso tempo di non riconoscere o ricordare esperienze di violenza psicologica: un “abuso” della persona più indiretto o vago, ma comunque drammatico. «Dai dati emersi dalle ricerche a livello nazionale, da quelli raccolti sul nostro territorio e sulla base delle richieste di aiuto che ci sono pervenute in questi mesi di attività, possiamo apprendere che l’Italia non è un Paese per donne – ha concluso la prof.ssa De Filippis – E da questa amara considerazione è nato il bisogno di rafforzare la nostra Associazione. Siamo fortemente convinti che sia necessario che le Istituzioni, le Associazioni ed i cittadini di “buona volontà” uniscano le energie e lavorino insieme».