Quale tutela per i beni culturali cittadini?
hito la cripta della cattedrale e della statua di san Gregorio VII che dai primi del Seicento era stata sull’altare custode del corpo di quel pontefice. Recentemente, un gruppo di cittadini ha ripetutamente sollecitato l’attuale arcivescovo al recupero al patrimonio artistico di Salerno di tali opere, sottolineando come il loro trasferimento, oltre ad impoverire culturalmente la città, le abbia sottratte alla venerazione pubblica relegandole in un ambito ad accesso privatistico. All’epoca del loro trasferimento, queste opere erano sotto la responsabilità tutoria dell’allora unica Soprintendenza, poi sdoppiata fra le attuali ai Beni Architettonici e ai Beni Artistici. Interpellati, i due enti hanno dato risposte contraddittorie, avendo la prima sostenuto che “il trasferimento avvenne in assenza delle necessarie autorizzazioni”, la seconda accennando nebulosamente a “colloqui formali tra gli Istituti interessati”. Ma è la seconda parte delle risposta del secondo Ente che crea le perplessità maggiori, quando afferma che “ad oggi, risulta che le opere sono in siti sicuri”, il che pone grossi interrogativi sulla concezione della tutela e della fruibilità pubblica delle opere d’arte, da parte di cittadini e turisti, invalsa in quell’Ente. In città abbiamo il Museo diocesano affidato alla custodia, certamente sicura, di quella stessa Soprintendenza: si chiede, dunque, che le due opere vi siano trasferite e adeguatamente sistemate, se proprio cattedrale e relativa cripta fossero ritenute insicure.
Vincenzo de Simone