Salerno: Mola, Giovane Italia, su congresso PdL «Lasciamo stare divisioni e pensiamo ai contenuti»
Il suo nome è stato indicato come la candidatura del movimento giovanile a sostegno della lista espressione dell’asse Cirielli-Carfagna: sarà Antonio Mola, attualmente componente dell’Esecutivo provinciale di Giovane Italia, il candidato dei giovani militanti del PdL. Un candidatura che dovrà essere legittimata dalle preferenze: scelta coraggiosa quella di Giovane Italia, che dovrà sfidare i big del partito per eleggere il proprio rappresentante. «La nostra è la vera sfida – dichiara Antonio Mola, candidato al congresso del PdL di Salerno – che oggi si conclude in un voto ma che parte da ore di volantinaggio, di serate passate a pitturare striscioni e nottate ad attaccare i manifesti. Per questo sono deluso dall’utilizzo del target giovanile per dividere e non per proporre. Abbiamo scelto di sposare ancora una volta il progetto politico di Edmondo Cirielli, perché troviamo, per fortuna, in questo modo ancora terreno fertile per le nostre idee». «In questa stagione di ricostruzione del Pdl – continua Mola – c’è bisogno di intendere questo partito non come un ammasso di identità diverse e inconciliabili, ma un luogo nel quale idee e valori sanno convivere con delle persone in carne e ossa. Un partito di militanti, dirigenti, semplici iscritti e gente comune, che spende tanta parte della propria vita in un tentativo generoso di riscatto per il proprio quartiere, la propria città o la propria provincia. Un partito – aggiunge Mola – che si impegni a sviluppare la partecipazione di tutti, attraverso il metodo delle primarie. E lo dico anche in relazione alla questione giovanile, perché non considero un caso che quasi il 30% dei giovani amministratori campani sia salernitano. Questo è quello che chiedono i miei coetanei alla politica: non quote verdi o corsie preferenziali, solo partecipazione e la possibilità di misurarsi sul terreno del merito. Motivo per cui considero fondamentale che i futuri dirigenti provinciali del PdL abbiano attenzione del movimento giovanile. Un movimento giovanile autonomo e tanto libero da poter rappresentare un laboratorio politico e culturale, costruire sintesi, produrre avanguardie; così forte da poter rappresentare il luogo privilegiato dal quale attingere per schierare la futura classe dirigente del partito». «Ambiente, legalità, merito e gioventù – conclude Antonio Mola – saranno le idee da incardinare in un impianto di valori antichi come la sacralità della vita e l’amor di patria. Questo, per me e per noi Giovane Italia, dovrà essere il partito che siamo chiamati a costruire in questo congresso»